Net-Zero Transition di Simone Tramonte ha vinto la quarta edizione del Premio fotografico Umane Tracce. Dal 2021 il progetto a lungo termine del fotografo romano continua a riscuotere un grande successo, ampiamente giustificato dalla sua capacità di documentare la risposta tecnologica al cambiamento climatico con una serie di fotografie ipnotiche e impeccabili.
Nell’intervista con l’autore pubblicata su fotocult.it il 1° febbraio 2023, descrivevamo nel dettaglio questo lavoro in cui estetica e contenuto viaggiano a braccetto, accompagnati da esaustive didascalie che aiutano la lettura delle immagini e dunque la circolazione di un’informazione puntuale.
Net-Zero Transition è stato nominato vincitore del Premio Umane Tracce 2024 tra sessantotto progetti esaminati da una giuria specializzata, composta da professionisti in vari campi dell’immagine. I giurati hanno valutato le candidature in base alla qualità del linguaggio, allo stile, alla capacità narrativa e all’originalità del concept.
Il cambiamento climatico rappresenta una delle più grandi minacce per l’umanità. Secondo la NASA, la temperatura media terrestre ha raggiunto i livelli più alti in 150 anni. L’UE si è impegnata a ridurre le emissioni di almeno il 55% entro il 2030 e a raggiungere zero emissioni nette entro il 2050; tuttavia, senza interventi immediati, questo obiettivo potrebbe essere irraggiungibile. La sfida ci impone di cambiare prospettiva, vedendo l’umanità come parte integrante dell’ecosistema. In Europa sono stati piantati semi rivoluzionari per un futuro sostenibile. Negli ultimi cinque anni, ho documentato queste storie, esplorando l’impatto delle azioni locali a livello globale e come l’ingegno umano possa guidare questa transizione. NET-ZERO Transition testimonia gli sforzi umani per realizzare questa rivoluzione, mettendo in luce esempi di resilienza essenziali per comprendere il cambiamento globale.
Per la grande attualità del tema, per la capacità di approfondimento attraverso un’indagine rigorosa, per l’uso di un linguaggio documentaristico contemporaneo pienamente accordato al tema. Il lavoro è stato apprezzato dalla giuria per la potenzialità di aprire uno spiraglio di luce nella visione di un futuro collettivo più sostenibile e nella pressante urgenza della questione ambientale.
Stefano Bianchi | editore | Crowdbooks | Presidente di giuria
Isabella Balena | fotogiornalista
Isabella De Maddalena | fotografa
Maurizio Garofalo | photoeditor e docente
Veronica Mengoli | regista e sceneggiatrice
Roberto Mutti | critico curatore giornalista
Paola Riccardi | critica e curatrice | Dir. Artistica Premio Umane Tracce
Premio Umane Tracce: 2° posto e Menzione d'onore
Il secondo posto va a Michela Iaccarino con il progetto Krajna, a proposito del quale la giuria ha apprezzato l’uso del linguaggio fotogiornalistico tipico della cronaca di guerra e la capacità di raccontare il conflitto in Ucraina con un interessante sguardo retrospettivo in un tempo fermo a dieci anni fa, riuscendo a trasformare la cronaca e l’attualità in documento e memoria storica.
A Zero di Massimo Borri vince la Menzione d’onore “per aver messo in scena con nitidi autoritratti in bianco e nero una metamorfosi umana, dimostrando anche una grande capacità trasformista che può definirsi a pieno titolo di timbro attoriale, per la significativa relazione al tema dell’identità di genere, che percorre sottotraccia l’intero progetto, per l’ironia di tutto il lavoro”.
Il Premio Umane Tracce, dedicato alla memoria del fotografo Nicola Paccagnella, è stato istituito nel 2020 da Paola Riccardi, Stefano Bianchi, Enzo Cortini.
Il progetto vincitore diventerà un libro monografico Crowdbooks, donato al vincitore dall’editore Stefano Bianchi e una mostra itinerante prodotta dal Premio, curati da Paola Riccardi.
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