Il cervello umano lavora per sintesi ed è notoriamente piuttosto pigro. Quindi di solito esegue una naturale selezione di cosa trattenere – solo l’utile al quotidiano e poco più – e così facendo apre delle falle nella memoria che paghiamo dimenticando. La Storia, anche quella più recente, è la prima a “cadere” in questa trappola dell’oblio.
Invece, con un’operazione certamente estetica ma anche funzionale allo scopo, Maurizio Galimberti non solo ne reinterpreta alcune immagini iconiche, ma le moltiplica all’infinito consentendoci in questo caleidoscopio distopico di riconoscere moltiplicati i volti e le situazioni che hanno segnato gli ultimi decenni. Così composto, tutto resta più vivo nella memoria.
Sfogliando le pagine de L’illusione di una storia senza futuro vediamo un Freddie Mercury che si dimena sul palco spezzettato e ricomposto con la ormai consueta tecnica dell’Instant Artist lombardo, che utilizza una fotocamera a sviluppo istantaneo Fujifilm Instax Square SQ20. Ci imbattiamo in scene di conflitto, di tensione politica da Guerra Fredda, nei volti di Nelson Mandela e Madre Teresa di Calcutta fino ad arrivare alle fotografie che hanno primeggiato nei grandi concorsi internazionali come il World Press Photo (è il caso dello scatto di Arko Datta, che l’aveva vinto nel 2004).
Naturalmente le fotografie che Galimberti ha utilizzato per le sue composizioni non sono sue, perciò nella parte finale del volume c’è l’elenco degli autori di quelle che egli definisce “matrici”: per dare maggior valore alla relazione fra l’originale e la relativa reinterpretazione galimbertiana avremmo preferito, tuttavia, i classici crediti correlati a ciascuna immagine.
Titolo L’illusione di una storia senza futuro
Autore Maurizio Galimberti
Testi Matteo Nucci e Denis Curti
Design Federico Mininni
Formato 30×38cm
Immagini 70 a colori e bianconero
Pagine 76
Lingua Italiano, Inglese
Prezzo 35 euro
ISBN 978-88-572-4516-4
Editore Skira