Milano
Dal 21 giugno al 6 settembre 2023
Fino al 6 settembre 2023 il Palazzo Reale di Milano ospita la mostra Mario Dondero. La libertà e l’impegno, prima retrospettiva del fotografo italiano nel capoluogo lombardo.
L’esposizione, allestita nell’Appartamento dei Principi, mira a offrire uno sguardo complessivo sull’opera di Dondero (1928-2015), uno dei protagonisti della fotografia italiana della seconda metà del Novecento e fotoreporter di spicco nel panorama internazionale.
In mostra una selezione di immagini appartenenti a reportage e servizi fotografici realizzati lungo l’intero arco della lunga carriera dell’autore, dalle fotografie più iconiche, agli scatti inediti, forniti dall’archivio dell’autore, tra cui alcuni ritratti di Pier Paolo Pasolini e Laura Betti.
Mario Dondero. La libertà e l’impegno: il percorso espositivo
La mostra segue un duplice criterio espositivo, cronologico e tematico, e si snoda in dieci sale che costituiscono altrettante tappe, ciascuna pensata come una micro-mostra. Molte le fotografie di taglio sociale e politico realizzate in giro per il mondo, dalla penisola iberica all’Irlanda, dalla Francia all’Africa, passando per la vita di strada, le carceri e gli ospedali. Dondero punta l’obiettivo anche sull’Italia, ritraendo la migrazione interna al Paese, il processo di alfabetizzazione, il lavoro rurale, le manifestazioni politiche e sindacali, l’attività dei pescatori a Chioggia nel 1980.
Mario Dondero e i ritratti dei personaggi più noti del Novecento
Diverse sale sono incentrate sulla pratica del ritratto, che l’autore ha dedicato a importanti personaggi della sua epoca. Si parte dal mondo dello spettacolo, in Italia e all’estero, Pier Paolo Pasolini ripreso sul set del film Comizi d’amore, Laura Betti, Carla Fracci, Enzo Jannacci, Giorgio Gaber, Vinicio Capossela, Vittorio Gassman, Eugène Ionesco, Serge Gainsbourg, Jean Seberg.
Seguono i volti di alcuni tra i maggiori scrittori e letterati del XX secolo: dallo scrittore americano di origine armena William Saroyan, ripreso alla macchina da scrivere nel 1959, a Günter Grass ritratto a Milano nel 1962, al poeta sperimentale fondatore dei Novissimi Edoardo Sanguineti, a Dacia Maraini e Pier Paolo Pasolini ritratto insieme alla madre Susanna Colussi nella loro abitazione all’Eur, sino alla celebre fotografia di gruppo del Nouveau Roman.
Compaiono anche, nel filone dei ritratti, alcuni tra i più significativi pittori, scultori, fotografi, critici d’arte, direttori di museo fotografati da Dondero, tra cui, Francis Bacon, Alexander Calder, Barbara Hepworth, Alberto Giacometti, Palma Bucarelli, Alberto Burri, Fabio Mauri, Elisabetta Catalano, Sergio Lombardo, Mimmo Rotella, Pierre Restany, Fausto Melotti.
Qualcosa in più su Mario Dondero
Mario Dondero nasce a Milano nel 1928. Appena sedicenne si unisce alla lotta partigiana nella Repubblica dell’Ossola, animato da sentimenti di libertà e giustizia sociale che saranno alla base delle sue future scelte sul piano umano e professionale. All’indomani della Seconda guerra mondiale è di nuovo a Milano, dove intraprende la carriera di fotogiornalista, collaborando a partire dal 1951 con testate quali l’Avanti, l’Unità, Milano Sera, Le Ore. Protagonista del milieu di intellettuali legati al Bar Giamaica, Dondero appartiene a una generazione di fotografi come Ugo Mulas, Carlo Bavagnoli, Giulia Niccolai, Alfa Castaldi, che hanno contribuito a trasformare la cultura fotografica italiana degli anni cinquanta, mossi dall’urgenza di rinnovare il linguaggio fotografico in un’ottica di forte impegno civile e con il proposito di gettare luce su storie rimaste ai margini del dibattito pubblico.
Dal 1954 al 1960 Dondero si trasferisce a Parigi, dove documenta la realtà politica, i cambiamenti sociali e molti dei più significativi intellettuali del tempo, pubblicando con regolarità su testate quali Le Monde, France Observateur, L’Express, “’Humanité Dimanche. Sua è la fotografia di gruppo, divenuta un’icona, che ritrae nel 1959 gli esponenti del Nouveau Roman, tra cui Alain Robbe-Grillet e Samuel Beckett, davanti alla sede delle Éditions de Minuit di Parigi. Dal 1961 Dondero torna per alcuni anni in Italia, stabilendosi a Roma, dove fotografa la scena artistica e culturale del tempo: pittori, scultori, registi, scrittori, attori e musicisti, di cui restituisce ritratti intensissimi che offrono uno spaccato sulle migliori intelligenze attive allora nel nostro Paese.
Pur facendo base in Italia e in Francia, Dondero negli anni compie numerosi viaggi in giro per il mondo ed entra in contatto con culture e realtà diverse: Portogallo, Spagna, Inghilterra, Irlanda, Algeria. Rientrato a Parigi nel 1968, dove riprende i fatti del maggio francese, il fotografo segue la vita politica e sociale parigina per altri tre decenni, fino al trasferimento nelle Marche, a Fermo, negli anni novanta. Dagli anni settanta sino alla morte, avvenuta nel 2015, Dondero continua sempre a viaggiare: Mali, Senegal, Guinea- Bissau, Cambogia, Germania, Brasile, Cuba, sino ai reportage in Russia e a Kabul. Prosegue fino all’ultimo una intensa collaborazione con quotidiani e periodici, quali Il venerdì di Repubblica, Il manifesto, Diario. Dalla metà degli anni ottanta a oggi le sue fotografie sono state esposte in numerose mostre personali in Italia e all’estero.
La mostra, promossa da Comune di Milano – Cultura, e prodotta da Palazzo Reale e Silvana Editoriale in collaborazione con l’archivio Mario Dondero, è curata da Raffaella Perna ed è corredata da un catalogo pubblicato da Silvana Editoriale, curato dalla stessa Perna.
Mario Dondero. La libertà e l’impegno
- A cura di Raffaella Perna
- Palazzo Reale, piazza del Duomo, 12 – Milano
- dal 21 giugno al 6 settembre 2023
- martedì-domenica, 12-19.30, giovedì 12-22.30. Martedì 15 agosto, 12-19.30
- ingresso gratuito
- palazzorealemilano.it