43 grammi, meno di 8 millimetri di spessore e fino a 4TB di capacità di archiviazione. Può una SSD così compatta e capiente essere anche eccezionalmente veloce e affidabile? Ecco alla prova dei fatti la Lexar SL500, la memoria a stato solido “iPhone friendly”.
Prima le fotocamere e ora anche gli smartphone: sempre più dispositivi dedicati – anche – alla ripresa video richiedono il supporto di un supporto di archiviazione esterna per accedere alle risoluzioni maggiori e ai formati di registrazione che privilegiano la qualità e la quantità delle informazioni anziché la leggerezza dei file. E in tal senso sono preziose tutte quelle unità SSD moderne realizzate con un occhio di riguardo verso le dimensioni e che non trascurano il fattore velocità, soprattutto sul fronte della scrittura dei dati. In questo ambito si inserisce la nuova Lexar SL500, una memoria a stato solido proposta con tagli di memoria da 512GB a 4TB e prezzi a partire da 129 euro.
Lexar SL500: dimensioni, peso e caratteristiche
Non più grande di una carta di credito (85x54mm) e spessa da 4,5 a 7,8mm (dimensioni, quest’ultime, che raggiunge nella parte centrale per via del suo profilo bombato), la Lexar SL500 è realizzata in alluminio e dotata di una porta USB 3.2 Gen 2×2 (20Gbps). Pesa appena 43 grammi. Sul suo chassis non ci sono indicazioni sul grado di robustezza o una specifica classificazione IP, pertanto, ancorché pensata per essere utilizzata anche in esterni, consigliamo di trattarla con cura. Per danni non dipendenti dall’incuria o malfunzionamenti, invece, il Costruttore riconosce una garanzia della durata di 5 anni.
Gli iPhone 15 Pro e 15 Pro Max consentono la ripresa video 4K/60p in formato ProRes esclusivamente su un’unità esterna collegata via USB-C e che supporti una velocità di almeno 220MB al secondo, e consumi al massimo 4,5W. La Lexar SL500 raggiunge picchi di 1800MB/s in scrittura e un consumo a pieno carico di 3,06W. Entrambi i valori rientrano ampiamente nelle specifiche richieste da Apple.
Lexar SL500: come e con chi va
L’SSD è preformattata exFAT, quindi immediatamente leggibile e scrivibile sia se collegata a un PC con sistema operativo Windows, sia a un Macintosh. Anche le consolle per i videogiochi e gli smartphone Android e Apple sono compatibili con questa memoria a stato solido e quanti fossero in possesso di un iPhone 15 Pro o iPhone 15 Pro Max sappiano che potranno utilizzarla non solo per archiviare i dati in “eccesso”, ma pure per abilitare la ripresa video 4K/60fps in formato Apple Pro Res, formato altrimenti non disponibile registrando sulla memoria interna del dispositivo: lo stesso accade anche su alcune mirrorless professionali votate al video, che registrano in 4K RAW (o in risoluzione ancora maggiore) solo se collegate a una SSD esterna.
Uno scudo contro il furto dei dati sensibili
Nel Lexar SL500 troviamo già archiviato Lexar DataShield e il relativo manuale utente in PDF: si tratta di un software per PC e Mac utile per proteggere i file sensibili con crittografia AES a 256 bit. Va installato su tutti i dispositivi fissi tramite i quali desideriamo accedere ai nostri file, ma non è ancora disponibile come App per Android e iPhone. Questo significa che una volta spostato un file in “cassaforte”, non saremo in grado di consultarlo con lo smartphone.
La prova al “banco”
Stando ai dati dichiarati da Lexar questa SSD raggiunge i 2000 MB/s in lettura e fino a 1800 MB/s in scrittura in condizioni di carico e di lavoro ottimale. Ciò significa che nella realtà è probabile un calo della velocità operativa. Secondo le nostre prove, condotte testando la velocità della SSD prima con un Google Pixel 7, poi con iPhone 15 Pro e infine collegandola a un Mac Mini con processore M2 (di cui vi mostriamo una schermata), la velocità media sia in termini di scrittura, sia di lettura si aggira intorno ai 1000MB/s, mentre quella di picco è di 1660MB/s e viene sostenuta per circa 20 secondi o fino all’intasamento della cache (che i software segnalano essere di 38GB nel taglio da 1TB in nostro possesso). Anche la temperatura delle componenti interne è tenuta sotto controllo durante il lavoro sotto stress, con picchi che raggiungono i 66 gradi Celsius quando, mediamente, durante l’utilizzo non intensivo si assestano sui 45°. Si tratta di prestazioni di alto livello, sufficienti per trasferire in tempo rapidissimo una grande quantità di dati, o per filmare fino alla qualità 12K/24p, anche con codifica ProRes 422. Scontato dire che tutte le risoluzioni inferiori, quindi a partire dall’8K, sono ottimamente supportate anche a frame rate superiori e con standard di compressione H.265.
Un tanto al GB: facciamo fare due conti a chi filma con iPhone
Nel momento in cui scriviamo, un iPhone 15 Pro da 128GB si vende a 1.239 euro di listino, mentre lo stesso modello con il doppio della memoria (256GB) si porta via spendendo ulteriori 130, che è esattamente la cifra richiesta da Lexar per una SL500 da 512GB di spazio d’archiviazione. Insomma, mentre con Apple ogni GB di memoria in più costa circa un euro, in casa Lexar si spendono 25 centesimi. Ma non è – solo – questo il punto; qualora volessimo filmare con il nostro iPhone da 256GB al massimo della qualità, avremmo comunque bisogno di un dispositivo di archiviazione esterno, mentre accettando di infilare nello zaino, oltre al nostro iPhone da 128GB, anche questa SSD, saremmo liberi di filmare in 4K/60fps in formato Apple Pro Res senza occupare la memoria del telefono e soprattutto per un minutaggio decisamente superiore. Lexar, tra l’altro, propone la stessa SSD in un kit magnetico che ne facilita l’utilizzo sui moderni smartphone predisposti per la ricarica a induzione. In questo caso i prezzi partono da 179 euro per la versione da 1TB di memoria.
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