È la quinta mirrorless della serie medioformato GFX, la terza con risoluzione da 50 megapixel, la prima con CMOS stabilizzato di questa densità. Il solo corpo costa più di 4.000 euro, una cifra elevata in assoluto, eppure concorrenziale nel panorama di riferimento: la GFX 50S II è una “conveniente” via d’accesso al mondo della fotografia professionale Fujifilm, dove trova un corredo di ottiche di pregiata fattura, offrendo una qualità di immagine entusiasmante. Ma non chiedetele di andare di corsa…
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La nuova Fujifilm GFX 50S II, che costa 4.095 euro solo corpo, è un ibrido “intelligente”: all’interno della moderna struttura della GFX 100S, lanciata all’inizio del 2021, ospita il collaudato sensore da circa 50 megapixel, già visto sulla ormai dismessa GFX 50S del 2017 e sulla più compatta GFX 50R dell’anno seguente. Con ciò, volendo attribuire meno charme al modello più datato e privo di stabilizzatore, ossia la GFX 50R (peraltro più accessibile, costando 3.575 euro solo corpo), la GFX 50S II si pone di fatto come gradino di accesso del sistema professionale medioformato di Fujifilm, che vede in cima la citata GFX 100S e l’ammiraglia GFX 100 del 2019 (entrambe con sensore stabilizzato da 102 megapixel). Queste ultime costituiscono con tutta evidenza la scelta senza compromessi sia sul fronte della risoluzione sia su quello dinamico, basandosi su sensori che abilitano la messa a fuoco a rilevazione di fase, e offrendo una maggiore velocità operativa. Ma costano rispettivamente 6.185 e 11.185 euro. L’appeal della nuova GFX 50S II, sebbene possa sembrare strano a un profano, è dunque proprio il prezzo: 4.095 euro per il solo corpo la fanno preferire non solo a mirrorless medioformato di altri marchi, ma la mettono in concorrenza anche con diverse full frame di risoluzione simile, come la Nikon Z7 II, la Canon Eos R5 o la Sony Alfa 7R Mark IV.
Fujifilm GFX 50S II: sistema AF
Le “senza specchio” full frame citate (appartenenti a un settore nel quale Fujifilm ha da tempo deciso di non competere, concentrando l’offerta nei formati APS-C e medioformato, quest’ultimo altresì chiamato dalla Casa, con una certa proprietà, Super Full Frame) hanno dalla loro prestazioni dinamiche, sia per cadenza di scatto, sia per rapidità e affidabilità dell’autofocus con rilevazione del volto e degli occhi, sconosciute alla neonata GFX 50S II. E il perché è presto detto: il sensore di cui questa nuova Fujifilm è dotata, in circolazione da circa cinque anni, consente la messa a fuoco automatica solo attraverso la rilevazione del contrasto e non anche della fase. Questa seconda modalità richiede – in fase di progettazione del sensore – l’ibridazione di una percentuale più o meno cospicua di pixel che, di conseguenza, sono in grado di informare la fotocamera sulla distanza del soggetto: pertanto il sistema “sa in anticipo” in che direzione muovere le lenti, e una volta agganciato il soggetto lo mantiene, teoricamente, a fuoco senza incertezze. Invece, l’AF a rilevazione del contrasto va a caccia della massima nitidezza letteralmente “per tentativi”, tanto che in AF-C è costretto a continue valutazioni di questo parametro innescando “respiri” della messa a fuoco.
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