Tolosa (Francia)
Dal 1° febbraio al 2 aprile 2023
La Galerie le Château d’Eau, prestigioso Centro per la fotografia di Tolosa, presenta per la prima volta al pubblico WEST, l’ultimo lavoro di Francesco Jodice.
“WEST – recita il comunicato stampa della mostra – è una piattaforma di osservazione sull’ultimo grande impero occidentale. Racconta il sorgere e il declino dell’impero americano, in un arco di tempo che per l’autore dura 160 anni (‘il lungo secolo americano’), a partire dalla Gold Rush con la scoperta della prima pepita d’oro il 2 gennaio del 1848, fino al fallimento della Lehman Brothers, il 15 settembre del 2008 e alla crisi finanziaria mondiale che ne derivò. Due momenti epocali simili per il loro forte legame con il territorio, lo spazio e la sua occupazione, accumunati da un unico protagonista: il denaro, generatore di una ricchezza immediata, opulenta e immeritata. WEST non è però solo un progetto sulla storia americana, ma sullo sterminato immaginario che questa ha generato e diffuso in tutto il mondo. Un modo per leggere la nostra storia, la storia dell’Occidente come modello culturale e politico”.
Jodice ha fotografato undici dei quattordici Stati in cui avvenne la ricerca dell’oro, partendo da Sutter’s Mill, in California – dove venne ritrovata la prima pepita – per arrivare a Madrid, una ghost town situata circa cinquanta chilometri a sud ovest di Santa Fe in New Mexico.
Questi luoghi sono per l’autore una metafora per raccontare la storia della violenza e della ricchezza dell’Occidente, fatta anche di favolose meraviglie, ma principalmente dominata dalla ricerca di un’opulenza portatrice di sofferenze e dominazioni.
"WEST": la nascita del progetto
Nel 2020, in occasione di un primo viaggio esplorativo, Jodice comincia a riflettere su come le terre del West americano contengano tutti gli elementi di un racconto che da tempo vuole realizzare. La geografia del progetto, il fulcro dell’intero lavoro, si ritrova nella peculiarità geologica dell’area (una delle più antiche strutture geologiche del pianeta), disseminata di ruderi archeologici (miniere, città abbandonate, complessi e infrastrutture abbandonate) e di numerose tracce delle recenti colonizzazioni (Hollywood, la NASA, i film western, l’industria militare, la Silicon Valley, le Comunità). Jodice compie quindi tre lunghi viaggi nel 2014, 2017 e 2022, ritornando più volte in alcuni dei siti già esplorati, alla ricerca delle ragioni dell’irresistibile successo del processo di arricchimento e, al tempo stesso, dei segni del suo fallimento.
La mostra
La mostra intitolata WEST espone per la prima volta quattordici opere di medio e grande formato, e una serie di fotografie dello stesso Jodice, considerate riferimenti teorici del progetto, tra cui le due immagini simbolo che aprono e chiudono il percorso espositivo: il ritrovamento della prima pepita d’oro (1848) e il grafico del crollo della Lehman Brothers alla borsa di New York (2008). Completano il percorso espositivo una mappa di otto metri per due e mezzo che ricostruisce le tappe dei suoi viaggi negli Stati Uniti, materiale d’archivio relativo alla storia economica, geologica, politica e culturale dell’epoca presa in esame e una raccolta di scritti contenenti importanti chiavi di lettura dell’intero lavoro. La mostra è accompagnata dal libro AFTER THE WEST pubblicato da Lamaindonne, in doppia edizione francese e inglese, con un’introduzione di Francesco Zanot e una conversazione tra Matteo Balduzzi e Francesco Jodice.
Qualcosa in più su Francesco Jodice
La ricerca artistica di Francesco Jodice (Napoli, 1967) indaga i mutamenti del paesaggio sociale contemporaneo, con particolare attenzione ai fenomeni di antropologia urbana e alla produzione di nuovi processi di partecipazione. I suoi progetti mirano alla costruzione di un terreno comune tra arte e geopolitica, proponendo la pratica artistica come poetica civile. Insegna al Biennio di Arti Visive e Studi Curatoriali e al Master in Photography and Visual Design presso NABA – Nuova Accademia di Belle Arti di Milano. È tra i fondatori dei collettivi Multiplicity e Zapruder. Ha partecipato a grandi mostre collettive come Documenta, la Biennale di Venezia, la Biennale di São Paulo, la Triennale dell’ICP di New York, la seconda Biennale di Yinchuan, e ha esposto al Castello di Rivoli (Torino), alla Tate Modern (Londra) e al Prado (Madrid).
Tra i suoi progetti principali si citano l’atlante fotografico What We Want, un osservatorio sulle modificazioni del paesaggio in quanto proiezione dei desideri collettivi, l’archivio di pedinamenti urbani The Secret Traces e la trilogia di film sulle nuove forme di urbanesimo Citytellers. I suoi lavori più recenti – Atlante, American Recordings, WEST e Rivoluzioni – esplorano i possibili scenari futuri dell’Occidente. In occasione del suo ultimo viaggio negli Stati Uniti l’artista ha condiviso con il pubblico una “performance per immagini”, ancora fruibile sul suo profilo Instagram (@francesco_jodice). Giorno dopo giorno, l’artista ha pubblicato, commentandole, immagini relative alle geografie, i luoghi, i testi, gli incontri, le interviste, i reperti ed infine le opere.
Francesco Jodice. WEST
- A cura di Matteo Balduzzi
- Galerie le Château d’Eau, 1 Pl. Laganne, Toulouse (Francia)
- dal 1° febbraio al 2 aprile 2023
- martedì-domenica, 12-18
- ingresso gratuito
- chateaudeau.toulouse.fr