Piccolo, agile, appariscente. Il martin pescatore misura poco meno di 20cm, eppure i colori brillanti del suo piumaggio gli precludono il dono del mimetismo quando esposto alla luce del sole, oltre a renderlo uno dei soggetti più ambiti dai fotografi di avifauna. A fare di questo piccolo uccello un modello intrigante non sono solo le sgargianti tinte azzuro-turchesi del dorso e del capo, ma anche le sue innegabili doti di pescatore.
Sono rari i fotografi che resistono alla tentazione di individuare un luogo di appostamento del martin pescatore e provare a immortalarlo in azione, in volo o mentre caccia immergendosi con rapidi e impeccabili tuffi verticali. Così ha fatto Mattia Chersicola, in un capanno dell’Oasi Lipu Cave di Gaggio Nord, nel comune di Marcon (VE), dove si trovano due famiglie stanziali di questa irresistibile specie.
Attendere pazientemente l’arrivo del martin pescatore
La pazienza è certamente il requisito principale di una sessione fotografica di avifauna, specialmente se si cerca di ritrarre un uccello irrequieto ed elusivo come il martin pescatore.
L’attesa può durare ore e sovente si rischia di fare un buco nell’acqua, “ma se e quando arriva un esemplare – racconta Mattia – la situazione si fa elettrizzante”. “Questo uccello frequenta diversi posatoi”, prosegue l’autore, “dai quali osserva la zona sottostante, immobile, per poi tuffarsi di colpo. Negli anni gli ho dedicato oltre 5.000 foto e con l’esperienza ho iniziato a decifrarne il comportamento e capire quando è in procinto di buttarsi in acqua per catturare la preda”.
Fotografia dinamica: impostazioni per il martin pescatore in azione
Per fotografare il martin pescatore in azione Mattia imposta la macchina in autofocus continuo con scatto a raffica, e sceglie un tempo di esposizione molto rapido, mai più lento di 1/3200sec. Per la foto pubblicata in questo articolo il fotografo ha scattato a 1/4000sec, ISO 2000, f/5.6, tenendosi pronto ad agganciare il soggetto appena riemerso dall’acqua con il pesce nel becco.
La fotografia è ben leggibile, l’acqua in movimento regala dinamismo all’immagine, ma senza sovrapporsi ai dettagli più importanti della composizione. Il fuoco si trova esattamente in corrispondenza dell’occhio del piccolo predatore – coperto dalla membrana nittitante di cui si servono gli uccelli acquatici per proteggere l’occhio e assicurarsi una buona visibilità in immersione – e del becco che stringe la preda appena catturata.
Ottimizzazione in postproduzione
In postproduzione Mattia ha lavorato in Adobe Camera Raw sulla riduzione del rumore, ottimizzando anche luci, ombre, contrasti e colore. In Photoshop ha poi applicato la tecnica del Dodge & Burn per dare tridimensionalità all’immagine concentrandosi esclusivamente sul martin pescatore. Successivamente il fotografo è tornato sui colori e i contrasti servendosi della funzione “colore selettivo”, ha aggiunto un leggero bagliore in corrispondenza dell’area colpita dalla luce diretta del sole e ha concluso introducendo un lieve effetto di caduta di luce ai bordi.
- mirrorless APS-C Fujifilm X-T2
- Fujinon XF 100-400mm f/4.5-5.6 R LM OIS WR a 400mm
- 1/4000sec
- f/6.4
- 2000