
Durante l’ultima WWDC (Apple Worldwide Developers Conference) Apple ha dedicato un’intera sessione del proprio programma per sviluppatori Explore media formats for the web per parlare del supporto che riceveranno dall’azienda di Cupertino in Safari 17 una serie di nuovi formati di file, segnando di fatto il 2024 come l’anno di una svolta molto attesa. Quali sono questi nuovi formati? HEIC, già in uso da parte di Apple per il salvataggio delle foto su iOS; AVIF, anche questo già in uso nel web; e JPEG-XL, di più recente concezione e successore designato del JPEG.
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La motivazione dietro questo salto tecnologico? La necessità sempre più pressante per Apple e Google di adeguare i software, come browser e sistemi operativi, alle potenzialità dell’hardware, ossia ai display wide-gamut e HDR per quanto riguarda smartphone, notebook, desktop e TV, passando per i tablet. La svolta passa dall’avere formati immagine più avanzati rispetto a quelli esistenti e dunque in grado di supportare algoritmi di compressione più efficienti per risparmiare spazio di archiviazione, ottimizzare i processi di codifica e decodifica tramite un hardware dedicato, il caricamento sul web più rapido, supporto delle trasparenze, livelli, animazioni, mappe di profondità, superamento dei canonici 8 bit di profondità colore, supporto all’HDR, ecc…
Il formato AVIF per il web
In particolare, per il web sentiremo sicuramente parlare sempre di più del formato AVIF: è stato creato e sviluppato da Alliance for Open Media, consorzio no profit che sviluppa tecnologie aperte senza royalty per la distribuzione di contenuti multimediali, i cui membri sono Amazon, Apple, ARM, Cisco, Facebook, Google, Huawei, Intel, Microsoft, Mozilla, Netflix, Nvidia, Samsung Electronics e Tencent. Una notevole potenza! E non ci saranno grossi problemi di compatibilità, perché i principali browser lo supportano da più due anni, così come iOS 16 e macOS Ventura.
WebP: un tentativo sfortunato
Un sacco di novità dunque, quasi una rivoluzione. Ma c’è stato in realtà un passaggio intermedio: il WebP. Nato più di 10 anni fa, ha una compressione decisamente più efficiente del JPEG e supporta sia la trasparenza che le animazioni; purtroppo non ha avuto fortuna nell’essere adottato come nuovo formato immagine incontrando parecchia freddezza da parte del mercato, che ha impiegato molto tempo per dargli pieno supporto a livello browser, app e servizi terzi.
Che fine faranno i formati già in uso come JPEG, PNG e GIF?
Ovviamente il passaggio di tecnologia sarà graduale: saranno ancora utilizzati per qualche anno per assicurare una retrocompatibilità completa con tutti i dispositivi, browser e sistemi operativi in circolazione, anche i più datati. Il loro uso comunque diminuirà in maniera graduale e non potrebbe che essere così, dato che parliamo di formati file concepiti negli anni ’90 per le necessità di quegli anni, con tutta una serie di limiti ben noti come ad esempio l’uso del JPEG per una discreta compressione ma senza la trasparenza, del PNG per la trasparenza ma senza compressione, peggio ancora il formato GIF per le animazioni ma a 256 colori.
Cosa accadrà nel 2024

Il 2024 sarà un anno di svolta per chi lavora con le immagini, non solo per chi le produce ma anche per tutte le professioni in ambito digital che fino ad oggi hanno potuto continuare a lavorare con i soliti formati, senza preoccuparsi di avere conoscenze nei vari formati immagine e specialmente nella gestione colore, visto che ci si sposterà sempre più su immagini con profili wide gamut e HDR. Potete verificare se il vostro browser supporta questi nuovi formati immagine visitando la pagina test del sito wide-gamut.com.

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