Il mondo offre allo sguardo scenari mozzafiato, ma questo, a volte, ai fotografi non basta: quelli particolarmente esigenti vogliono di più, e ambiscono a realizzare fotografie spettacolari sfoggiando composizioni originali che spesso necessitano di una notevole padronanza tecnica. Il formato panoramico degli Epson International Pano Awards spalanca la visione dell’osservatore con immagini dall’ampio angolo di campo, talvolta in grado di includere la scena a 360°.
Il biologo americano Gordon Orians sostiene che gli esseri umani, nel corso della loro evoluzione, abbiano sviluppato un’innata preferenza estetica per gli ambienti che hanno consentito la sopravvivenza dei loro antenati, e per le precise caratteristiche che li contraddistinguono: visuale panoramica chiara, vegetazione non troppo fitta, rilievi che consentono di sorvegliare il territorio circostante, acque ferme e caverne in cui ripararsi.
Sarà questa la ragione del fascino sconcertante con cui ogni anno le immagini degli Epson International Pano Awards incollano l’osservatore al monitor del computer? È probabile, e le gallerie con le opere finaliste e vincitrici dell’edizione 2021 del concorso, visibili sul sito thepanoawards.com, non fanno che confermare l’ipotesi. E se l’ampia veduta è d’obbligo – ricordiamo che il requisito fondamentale per vedere ammesse le proprie immagini è un rapporto minimo di 2:1 tra i lati – è invece spontanea l’abbondanza di punti di ripresa sopraelevati, se non addirittura aerei, di acque placide e di grotte che affacciano sul paesaggio circostante.
Amateur Photographer of the Year
Titolo Shining Night Luogo Lago di Saoseo (Svizzera)
Dati tecnici time blending di una posa dedicata al cielo e una dedicata al primo piano. Fotocamera Nikon D750, obiettivo Sigma 14mm f/1,8 Art, filtro Clear Night e filtro polarizzatore per il primo piano. 20 secondi, f/8, ISO 100 per il primo piano e 20 secondi f/2, ISO 3200 per il cielo.
“La mia prima visita in questo luogo mistico sulle montagne svizzere è stata un vero successo fotografico. Poco dopo il mio arrivo ho notato il tronco nell’acqua, un perfetto primo piano con cui bilanciare la Via Lattea sullo sfondo. Le condizioni meteorologiche non sembravano adatte per fotografare le stelle, ma l’esperienza mi ha insegnato che possono esserci cambiamenti improvvisi e così è stato: la fortuna mi ha concesso un ottimo risultato al primo tentativo. Ho piazzato il mio treppiedi per la posa dedicata al primo piano, e ho mantenuto la fotocamera nella stessa posizione per diverse ore per effettuare lo scatto notturno dedicato al cielo senza variare in alcun modo la composizione”.
Finalista Open – Nature/Landscape e Highest Scoring Vertical Image
Titolo Serpentine Luogo Menindee Lakes (Australia)
Dati tecnici scatto singolo. Fotocamera Pentax 645Z, obiettivo HD Pentax DA 645 28-45mm f/4,5 a 45mm, 1/2000sec, f/7,1, ISO 400.
“Sono un fotografo aereo professionista oltre che un pilota, e volo sul mio Cessna 177RG per fotografare il mondo dall’alto. Ho ottenuto questa fotografia con una singola posa, scattando dal finestrino mentre sorvolavo i Menindee Lakes nel 2019, in un periodo di estrema siccità, a circa novecento metri dal suolo”.
Finalista Open – Nature/Landscape
Titolo Vicking Rainbows Luogo Vestrahorn (Islanda)
Dati tecnici panoramica a 360° composta da sei immagini scattate in bracketing, per un totale di diciotto scatti. Fotocamera Canon Eos 5D Mark IV, obiettivo Samyang 12mm f/2,8, treppiedi Feisol CT-3442, testa panoramica Nodal Ninja 3 montata su testa a sfera Leofoto NB46; f/16, ISO 100. Tempi di scatto differenti per le varie pose.
“In un mattino del 2019 tentavo di fotografare in modo esclusivo, e per il terzo anno consecutivo, il massiccio del Vestrahorn, nel sud-est dell’Islanda. Il cielo sereno delle prime luci dell’alba è stato presto occupato da enormi nuvole sospinte dal vento in arrivo da ovest; pioggia battente e foschia sembravano minacciare la realizzazione del mio lavoro, finché i caldi raggi del sole non si sono fatti strada nella nebbia, mentre alla sinistra del mio punto di ripresa iniziava a formarsi un doppio arcobaleno. Sapendo che il fenomeno avrebbe avuto breve durata, ho immaginato una composizione e mi sono spostato rapidamente per ottenere un maggiore equilibrio visivo. Le gocce di pioggia che colpivano l’obiettivo mi hanno costretto a ricostruire gran parte dell’immagine in postproduzione, con un lavoro durato una settimana. Volevo proprio che la mia unica fotografia diurna del Re d’Islanda fosse speciale, e lo scenario regalatomi da Madre Natura l’ha resa davvero unica”.
L'imbarazzo della scelta
In merito alle 5378 fotografie pervenute, l’ideatore e curatore del concorso David Evans, e Craig Heckenberg, Managing Director di Epson Australia (che è sponsor principale della competizione dal 2009), parlano di un incredibile livello qualitativo, che ci sentiamo di confermare a seguito di una difficilissima, quasi imbarazzante, fase di selezione redazionale delle immagini alle quali dare spazio in queste pagine.
Gli Epson Pano Awards puntano all’eccellenza, e la scrupolosità dei criteri applicati dalla giuria ne è un’inequivocabile prova: non è sufficiente una fotografia per ottenere il riconoscimento di Open Photographer of the Year o Amateur Photographer of the Year, bensì occorre piazzarsi tra i primi dieci in graduatoria e rientrare tra i primi cinquanta classificati con almeno altre due immagini nella stessa categoria.
Per la dodicesima edizione del concorso, i due titoli sopracitati sono stati assegnati rispettivamente a Joshua Hermann (Stati Uniti) e Daniel Trippolt (Austria), entrambi candidati per la categoria Nature/Landscape. Mark Brierly (Australia) e Florian Kriechbaumer (Emirati Arabi), invece, sono i vincitori della sezione Built Environment/Architecture, rispettivamente nelle macroaree Open e Amateur. Numerosi riconoscimenti e premi speciali sono stati attribuiti ai partecipanti che più si sono dimostrati abili nella tecnica e meritevoli dal punto di vista estetico, nonché desiderosi di mostrare al mondo luoghi a loro cari, mettendo la fotografia anche al servizio dell’informazione.
Finalista Amateur – Built Environment
Titolo Spring Night Luogo Kintai-kyō, Iwakuni (Giappone)
Dati tecnici panoramica composta da quattro fotografie verticali. Fotocamera Olympus OMD E-M10 Mark II, obiettivo M.Zuiko Digital ED 12-40mm f/2,8 Pro; 13 secondi, f/8, ISO 200
“Ho creato questa panoramica unendo quattro fotografie verticali ed effettuando un ritaglio finale per ottenere il formato 2:1. Delle quattro immagini, quella che include la parte centrale del ponte è frutto di uno stacking di tre pose realizzate con lunghe esposizioni, finalizzato a eliminare qualsiasi traccia delle persone di passaggio sul ponte. Lo scopo della mia composizione era quello di far sì che gli splendidi ciliegi in fiore e il ponte di legno si valorizzassero a vicenda con la complicità dell’atmosfera creata dalle luci accese nell’oscurità”.
Finalista Open – Nature/Landscape
Titolo Alone Above the Mist Luogo Kintai-kyō, Iwakuni (Giappone)
Dati tecnici panoramica composta da quattro fotografie verticali. Fotocamera Olympus OMD E-M10 Mark II, obiettivo M.Zuiko Digital ED 12-40mm f/2,8 Pro; 13 secondi, f/8, ISO 200
“Ho creato questa panoramica unendo quattro fotografie verticali ed effettuando un ritaglio finale per ottenere il formato 2:1. Delle quattro immagini, quella che include la parte centrale del ponte è frutto di uno stacking di tre pose realizzate con lunghe esposizioni, finalizzato a eliminare qualsiasi traccia delle persone di passaggio sul ponte. Lo scopo della mia composizione era quello di far sì che gli splendidi ciliegi in fiore e il ponte di legno si valorizzassero a vicenda con la complicità dell’atmosfera creata dalle luci accese nell’oscurità”.
Highest Scoring Aerial Image
Titolo Poison Madness Luogo Geamăna, Monti Apuseni, Transilvania (Romania)
Dati tecnici crop di uno scatto singolo. Drone DJI Mavic Pro 2, modulo fotografico Hasselblad L1D-20c, obiettivo 28mm f/2,8; 1/60sec, f/11, ISO 100
“Nel 2014 ho visitato per la prima volta Geamăna, un villaggio della Romania evacuato nel 1977 per consentire la creazione di un lago in cui smaltire i rifiuti tossici delle vicine miniere di rame e oro di Roșia Poieni. La mia prima impressione è stata indimenticabile: colori surreali e odore di chimica sconvolgevano i miei sensi. Nel 2018 sono tornato sul posto con il mio drone, curioso di osservare la scena dall’alto, e onestamente mi è sembrata bellissima. Con il progetto che ne è scaturito, intitolato Poisoned Beauty, ho intrapreso una sorta di protesta artistica cercando di catturare l’attenzione delle persone per poi condurle a riflettere sui disastri ecologici che tormentano i luoghi più disparati del Pianeta”.
Vincitore Open – Built Environment
Titolo Tonal Intersection Luogo Brisbane (Australia)
Dati tecnici scatto singolo. Fotocamera Nikon D810, obiettivo Tamron 70-200mm f/2,8; 1/250sec, f/8, ISO 100
“Questo scatto fa parte del mio progetto intitolato Is This Not Art?, un lavoro in corso d’opera che ha lo scopo di esplorare tutte le città dell’Australia e rappresentarle in chiave artistica. Tonal Intersection, una fotografia singola successivamente ritagliata per ottenere il formato 2:1, è stata scattata a Brisbane, la quarta tappa sulla mia lista. In postproduzione ho lavorato leggermente sulle curve e ho ruotato l’immagine di 90° in senso orario”.
Finalista Amateur – Built Environment
Titolo Above the Lok Bantain floating market Luogo Banjarmasin, Kalimantan (Indonesia)
Dati tecnici ritaglio di uno scatto singolo. Fotocamera Sony A7R III, obiettivo Sony 24-70mm f/2,8 GM a 24mm; 1/250sec, f/8, ISO 500
“Ho scattato questa fotografia durante un viaggio nell’isola del Borneo, in Indonesia. Ho avuto la fortuna di capitare nella città di Banjarmasin durante un festival organizzato presso il mercato galleggiante di Lok Bantain, con più di duecento imbarcazioni adibite alla vendita. Ho cercato una composizione interessante, e mi sono posizionata su un ponte per poter riprendere la scena dall’alto e riprodurre al meglio la moltitudine di soggetti e colori che caratterizzavano l’evento”.
Finalista Open – Nature/Landscape
Titolo Unknown Icelandic glacial river Luogo Islanda
Dati tecnici ritaglio di uno scatto singolo. Drone DJI Mavic Pro 2 con modulo Hasselblad L1D–20c e obiettivo 28mm f/2,8 a 28mm; 1/120sec, f/4,5, ISO 100
“Sogno quasi tutti i giorni di tornare in Islanda per assaporare le meravigliose aurore e le formidabili nevicate che caratterizzano questa gelida isola. Per un fotografo paesaggista si tratta di un vero e proprio parco giochi, un luogo ricco di stimoli sensoriali. Uno dei miei obiettivi era fotografare un fiume gelato dall’alto per mostrare la struttura intricata con cui fluisce verso l’oceano, arricchendo il suolo di vita e colore. Ho scattato questa fotografia con un drone a circa ottanta metri dal suolo, e il suo modulo fotografico Hasselblad con sensore da un pollice mi ha consentito di ottenere una buona gamma dinamica e un’eccellente resa del dettaglio”.
Finalista Amateur – Nature/Landscape
Titolo Unknown Icelandic glacial river Luogo Islanda
Dati tecnici panoramica composta da ventuno scatti. Drone DJI Mavic Pro 2 con modulo Hasselblad L1D–20c e obiettivo 28mm f/2,8; 1/4sec, f/4, ISO 100
“Questa fotografia a 180° è stata realizzata in un limpido mattino islandese. Ero bloccato sugli altipiani a causa della neve, e al mio risveglio mi sono reso conto che sarei riuscito a racchiudere, in una sola immagine, la luna piena prima del tramonto dietro le cime innevate, e il sole nascente sul lato opposto. Ho scattato ventuno immagini con un drone DJI Mavic Pro 2 in modalità Panoramica a 180°e le ho unite in postproduzione ottimizzandone luminosità e tonalità”.
Vincitore Amateur – Built Environment
Titolo City in the Clouds Luogo Dubai (Emirati Arabi)
Dati tecnici ritaglio di una panoramica composta da quattro fotogrammi orizzontali scattati impostando la modalità Olympus High Res (80 Megapixel per ciascuno scatto) e uniti in Lightroom. Fotocamera Olympus OM-D E-M1 III, Leica DG 10-25mm f/1,7 a 10mm, treppiedi Manfrotto MT190 CX PRO4, testa a sfera iOptron 3305A; f/5, ISO 200, -0,3EV. Tempi di scatto differenti per le varie pose
“La sfuggente nebbia che avvolge la skyline di Dubai è un soggetto particolarmente amato dai fotografi. Il mio scopo era riprendere questo scenario da una prospettiva differente, con una composizione originale e un formato altrettanto nuovo. Ho ottenuto il permesso di accedere alla terrazza di un edificio abbastanza lontano da Burj Khalifa, la torre più alta del mondo, così da poter ottenere una panoramica. Per lavorare nella condizione ideale ho trascorso molto tempo tenendo sotto controllo le previsioni locali, e sono state necessarie ben tre sveglie alle quattro del mattino perché tutto fosse perfetto per lo scatto desiderato. In postproduzione ho ottimizzato l’esposizione per evitare bruciature, ho incrementato lievemente la saturazione e il contrasto e ho concluso applicando la tecnica del dodge&burn in corrispondenza della nebbia”.
Vincitore Open – Nature/Landscape
Titolo Eternal Triangle Luogo Southern Swamps, Louisiana (Stati Uniti)
Dati tecnici ritaglio di una panoramica ottenuta unendo quattro scatti orizzontali. Fotocamera Nikon D850, obiettivo Nikkor 70-300mm f/4,5-5,6 a 70mm, treppiedi Gitzo; 6 secondi, f/8, ISO 64
“Nelle paludi della Louisiana, dopo un repentino calo delle temperature (-1°C) l’interazione tra l’aria fredda e il calore delle acque ha generato una foschia diffusa in tutto il bacino. Ho pagaiato in kayak tra i cipressi monumentali con fotocamera e treppiedi, in cerca della composizione ideale. Affascinato dalla simmetria di alcuni alberi, ho scattato approfittando della luce fioca che mi ha consentito di impiegare un tempo di scatto abbastanza lungo da rendere liscia la superficie dell’acqua. In postproduzione mi sono limitato a un lieve passaggio di dodge&burn sulla nebbia e a un aumento del contrasto sui tronchi degli alberi”.
Vincitore VR/360
Titolo Jellyfish Lake Luogo Jellyfish Lake, isola di Eil Malk (Palau)
Dati tecnici panoramica a 360° VR composta da due file orizzontali di scatti. Fotocamera Canon Eos 5D Mark IV, obiettivo Canon EF 8-15mm f/4; 1/200sec, ISO 1600. Diaframma variabile: f/8 per le pose subacquee e f/16 per le altre
“Jellyfish Lake è un lago marino formatosi circa 15.000 anni fa sull’isola di Palau. Si tratta di un bacino isolato dall’oceano e dunque al riparo da qualsiasi predatore per i due milioni di meduse che lo abitano e che, forse proprio per questa ragione, hanno perso quasi completamente le loro proprietà urticanti. Nel 2020 avevo in programma di trascorrere due settimane a Palau, ma la pandemia di coronavirus mi ha costretto a trattenermi sull’isola per ben tre mesi. Dato l’insuccesso fotografico della mia prima visita al lago, ho deciso di portare con me il mio drone in occasione del secondo tentativo, per individuare facilmente un corposo agglomerato di meduse osservando lo specchio d’acqua dall’alto. Ho nuotato per cinquecento metri con tutta la mia attrezzatura, e mi sono trovato in una vera e propria zuppa di meduse, assaporando la situazione bizzarra che stavo vivendo. Durante la mia quarta visita fotografica al lago ho realizzato questa speciale panoramica a 360° scattando due serie di scatti: una sopra il pelo dell’acqua, mettendo a fuoco la vegetazione sulla costa, e una sott’acqua, con il fuoco sulle meduse. I lettori più curiosi potranno scansionare il QR code e navigare nella fotografia a 360°”.
Panorami come scatole cinesi
Jellyfish Lake di Oleg Gaponyuk è navigabile a 360° tramite questo link. Vale la pena notare che, una volta raggiunto il sito airpano.com (ideato e realizzato da un gruppo di fotografi russi che si occupano di fotografia e video a 360° in alta risoluzione), è possibile leggere la storia e la descrizione dell’isola di Eil Malk (Palau) prima di accedere alla visualizzazione della fotografia in questione. Una volta avviata la navigazione, nella panoramica compaiono delle icone che funzionano da collegamento con altri punti di ripresa (corrispondenti ad altrettante panoramiche pubblicate sul sito).
Sul cielo, ad esempio, è cliccabile il simbolo di un elicottero, che rimanda a una visione aerea dell’isola, mentre l’icona del sub, disponibile in corrispondenza dell’acqua, conduce a una panoramica subacquea… naturalmente sempre a 360°.