Roma
Dal 28 febbraio al 9 giugno 2025
È visitabile fino al 9 giugno a Roma la mostra Chromoterapia. La fotografia a colori che rende felici. L’esposizione è allestita presso l’Accademia di Francia a Roma – Villa Medici e ripercorre la storia della fotografia a colori lungo tutto il XX secolo attraverso lo sguardo di diciannove artisti.
In un articolo pubblicato su fotocult.it il 19 febbraio 2023 vi raccontavamo che le prime scoperte a proposito del colore in fotografia furono brevettate nel 1868 dal francese Louis Ducos du Hauron, il quale le comunicò all’intera comunità artistica e scientifica con un libro pubblicato l’anno seguente (Les Couleurs en Photographie, Solution du Problème).
Nello stesso articolo precisavamo che Louis Ducos du Hauron dovette condividere il momento di gloria con il connazionale Charles Cros (che nello stesso anno diede alle stampe un volume da lui redatto) e che – come se non bastasse – nei libri di storia della fotografia capita spesso che le conquiste pratiche e teoriche di entrambi vengono offuscate dal procedimento per sintesi additiva dei fratelli Lumière. Tale procedimento, chiamato autocromia, venne brevettato nel 1903 e introdotto sul mercato nel 1907.
L'autocromia dei fratelli Lumière
L’autocromia è una tecnica che consiste nel registrare i colori del soggetto grazie a uno strato di fecola di patate spalmato su una lastra di vetro. I granelli di fecola – pigmentati di verde, blu-violetto e arancione – producono un’immagine in negativo che, una volta invertita, può essere guardata in controluce o proiettata con l’ausilio di una lampada.
Da lì ebbe inizio un secolo di sperimentazione cromatica che investì pian piano tutti i generi fotografici, dallo still life al ritratto, fino alla fotografia documentaria.
Chromoterapia. La fotografia a colori che rende felici: alcuni artisti in mostra
William Wegman (1943, Holyoke, Stati Uniti) immortala con tenerezza i suoi cani, trasformando i simpatici amici a quattro zampe in icone artistiche.
Juno Calypso (1989, Londra, Regno Unito) stravolge le convenzioni visive del cinema e della pubblicità per mettere in discussione le imposizioni che affliggono la femminilità.
Arnold Odermatt (1925, Oberdorf – 2021, Stans, Svizzera), fotografo poliziotto, documenta gli incidenti stradali in composizioni meticolose, dove la poesia si sostituisce al dramma.
Walter Chandoha (1920, Bayonne – 2019, Annandale, Stati Uniti), soprannominato “The Cat Photographer”, rivela una qualità umana nei gatti che fotografa su sfondi saturi, trasformando questi animali domestici in icone fotografiche.
Ouka Leele (1957-2022, Madrid, Spagna) utilizza toni vibranti per cogliere la liberazione dei corpi nel contesto della rivoluzione culturale e sociale della Movida.
Martin Parr (1952, Epsom, Regno Unito), grande testimone dei nostri paradossi contemporanei, dirige il suo obiettivo su vassoi di patatine fritte, suggerendo ironicamente la bulimia del mondo moderno.
La mostra Chromoterapia. La fotografia a colori che rende felici, suddivisa in sette capitoli, è corredata di un volume pubblicato da Damiani e Villa Medici, intitolato Chromotherapia. The Feel-Good Color Photography.
Chromoterapia. La fotografia a colori che rende felici
- A cura di Maurizio Cattelan e Sam Stourdzé
- Villa Medici, viale della Trinità dei Monti, 1 – Roma
- dal 28 febbraio al 9 giugno 2025
- tutti i giorni 10-19. Martedì chiuso
- intero 10 euro, ridotto 8 euro
- villamedici.it
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