Le ottiche grandangolari lanciano una sfida all’impossibile, abbracciando angoli di campo inaspettati e offrendo un linguaggio espressivo inedito, anche grazie alla manipolazione della resa prospettica e alla percezione di estesa profondità di campo. Ripercorriamo la loro affascinante evoluzione, in atto da oltre 160 anni.
Si definiscono grandangolari le ottiche di lunghezza focale decisamente inferiore alla diagonale del formato al quale sono destinate. Solitamente, per il 24x36mm sono considerate tali le ottiche con focale di 35mm o inferiore e sul medio formato 6x6cm quelle da 60mm o inferiore; per i formati più piccoli valgono i relativi aggiustamenti derivanti dal fattore di crop, che ricordiamo essere di 1,5x per l’APS-C e di 2x per il QuattroTerzi. Occorre anche premettere che per grandangolare si intende un obiettivo la cui riproduzione segua le regole prospettiche tradizionali, dunque – ovviamente a patto di essere impiegato “in bolla” – riproduca linee diritte; il contrario di quanto accade nei fisheye che, non essendo corretti in tal senso, incurvano le linee in misura crescente con la distanza che le separa dal centro dell’inquadratura.
E fu subito superwide
La capacità di garantire considerevoli angoli di copertura in spazi ristretti lascia supporre che la progettazione di tali modelli sia complessa. Stupisce quindi apprendere che ottiche supergrandangolari esistano fin dagli albori della fotografia, ma a renderle fattibili, anche con mezzi tecnici limitati, era la possibilità di sfruttare schemi a struttura simmetrica e senza limiti di spazio dietro l’ultima lente. Le fasi salienti della loro evoluzione furono l’aumento dell’apertura massima, il controllo di curvatura di campo, astigmatismo e caduta di luce ai bordi, il costante incremento della copertura angolare e, a partire dal 1950, lo sviluppo di nuovi e complessi schemi retrofocus che li rendevano compatibili con l’ingombro del box-specchio delle reflex; in quest’ultima fase lo sviluppo di software di calcolo, l’avvento di nuovi vetri e l’accesso a superfici asferiche furono di grande aiuto.
Questo è un articolo premium.
Sei nuovo su fotocult.it?
Registrati e leggi gratis per 30 giorni! Non è richiesta carta di credito.
Se hai già usufruito del periodo di prova gratuito, abbonati o acquista dei FOTO Credit.
Fai Login se sei registrato, se hai un abbonamento o dei FOTO Credit.