In American Elegy, le scene fotografate da Luca Campigotto conservano tracce della frenesia del passato pur mostrando il silenzio del presente. Per quanto possa apparire paradossale, infatti, proprio quando osserviamo certe fotografie che a una prima lettura appaiono “silenziose” – quelle in cui campeggiano luoghi deserti, oggetti dimenticati – percepiamo il brulicare rumoroso del passato, il rombo dei motori e il chiasso della città.
Tutti i luoghi fotografati da Campigotto in American Elegy traboccano di malinconia ma sono anche ricchi di frammenti invisibili, che si rivelano solo al momento dell’osservazione.
Le immagini contenute nel libro si servono del colore acceso di quell’America che ci ha fatto prima illudere e poi disilludere, risvegliano il ricordo dei fasti della mitica cultura on the road, quella dell’american dream. Eppure permane una sorta di bellezza imbalsamata nonostante le fotografie incarnino il decadimento di un sogno fallito. Resta il fatto che, almeno esteticamente, questi luoghi sono davvero affascinanti, tanto da attirare l’attenzione di un autore – veneziano classe ’62 – allenato a riconoscere la bellezza e a enfatizzarla attraverso le sue fotografie.
Titolo American Elegy
Testi Walter Guadagnini,
Mauro Pala, Roberto Puggioni
Lingua italiano e inglese
Fotografie 70
Formato 30,5x25cm
Pagine 160
Prezzo 38 euro
ISBN 9788836648573
Editore Silvana Editoriale