Basta uno rapido sguardo per cogliere l’unicità e intuire la filosofia progettuale che ha ispirato la nuova mirrorless Sigma: una fotocamera che sfida le regole tanto nel design, quanto nell’approccio all’immagine. Un mix che le ha fatto meritare il premio TIPA 2025 come migliore fotocamera Premium.
Anche la sigla BF non è casuale: sintetizza il concetto di “Beautiful Foolishness”, inteso come un invito a cercare la bellezza nella semplicità, nell’imperfezione, abbandonando la razionalità in nome dell’intuizione. Non sorprenderà, dunque, sapere fin da subito che questo modello propone al fotografo solamente lo stretto necessario, tanto che le funzioni fotografiche presenti sono raccolte – tutte – direttamente nel menu rapido anziché in quello principale, dove invece troviamo quasi esclusivamente impostazioni di sistema.
Indice dei contenuti
Come è fatta la Sigma BF
Se la Sigma BF è essenziale nelle funzioni, lo è ancor di più nel design; ma a questo Sigma ci aveva già abituati in passato (ricordate le Sigma “Quattro”?). La BF riesce a distinguersi nel panorama fotografico attuale per una ricercatezza stilistica e costruttiva senza pari. Il corpo macchina è ricavato dal pieno attraverso una meticolosa lavorazione meccanica, un processo che può richiedere fino a sette ore per singolo chassis. Crediamo sia un dei fattori che determinano il prezzo, elevato ma non inarrivabile, di 2.349 euro per il solo corpo.
Il risultato è quello che vedete nelle immagini di questo articolo: un corpo solido, compatto e che trasmette immediatamente una sensazione di qualità e robustezza.
Alcuni spigoli smussati contribuiscono all’identità formale dell’oggetto, che comunque risente nell’ergonomia proprio per questo approccio stilistico così marcato: l’impugnatura non è tra le più comode e i comandi, pur essenziali, richiedono una certa familiarità. Paradossalmente, serve del tempo anche per entrare in confidenza con la Sigma BF; ora che siamo abituati a fotocamere piene fino all’opulenza di funzioni e comandi, adattarsi a tale essenzialità richiede uno sforzo inaspettato. Ma la ricompensa, nell’uso quotidiano, è certa.

Inaspettata è anche l’assenza di alcuni elementi che ormai diamo per scontati su qualunque mirrorless moderna: mancano il mirino e una seconda ghiera di controllo, i pochi tasti presenti sono “muti”, e le connessioni si limitano a una sola porta USB-C, utilizzata sia per la ricarica che per il trasferimento delle immagini, vista l’assenza di uno slot per schede di memoria. Al suo posto, la Sigma BF integra una SSD interna da 230GB, sufficiente per ospitare fino a 14.000 JPG, 4.300 RAW o 2,5 ore di video alla massima qualità.
Ah, manca anche la connettività Wireless. Ma la cosa che rompe ancor di più con le abitudini è l’assenza di occhielli dedicati alla tracolla, rimpiazzati da un unico passante per un laccetto da polso: riteniamo questa soluzione poco pratica se si considera il peso non trascurabile del corpo macchina e l’eventuale utilizzo della stessa con ottiche più grosse e pesanti di un pancake. Per agevolare l’uso classico di una tracolla forse sarebbe bastato abbassare di pochi millimetri la porta USB-C e duplicare sul fianco opposto l’unico passante esistente.
Come funziona la Sigma BF
Il modo migliore per approcciare alla BF è osservare il piccolo display monocromatico di servizio posizionato sopra l’unica ghiera presente sulla fotocamera: mostra dieci parametri principali, gli stessi che troviamo elencati anche nel Quick Menu, a cui si accede premendo il pulsante al centro del “rotellone”. Per scorrere queste voci basta cliccare i quattro punti cardinali sulla ghiera, quindi ruotarla per modificare l’impostazione corrente. Tempo di scatto, apertura del diaframma, compensazione dell’esposizione e sensibilità ISO, dunque, potranno essere modificati solamente uno alla volta. Con le ottiche dotate di ghiera dei diaframmi dedicata, però, sarà possibile controllare l’apertura anche direttamente dall’obiettivo e gestire dalla fotocamere solamente il tempo di esposizione e gli ISO. Per delegare all’automatismo uno o più di questi parametri basta invece accedere al Quick Menu, spostarsi sulla voce desiderata e selezionare la modalità Auto premendo verso l’alto la ghiera principale.
Le altre funzioni elencate nel menu rapido riguardano lo stile immagine (con 13 profili preimpostati, ma personalizzabili), la modalità di scatto (singola, continua fino a 8fps, bracketing AE, Focus Bracketing, ripresa intervallata e video), il formato immagine (JPG, DNG e JPG+DNG), il rapporto d’aspetto (21:9, 16:9, 3:2, 4:3, 6×7, 1:1), il bilanciamento del bianco e la messa a fuoco.
E a proposito di messa a fuoco, anche il comparto AF della Sigma BF è strutturato all’insegna della semplicità operativa: riconosce e insegue soggetti umani e animali (anche con commutazione automatica) e può essere regolato su punto singolo posizionabile liberamente nell’inquadratura (anche al tocco) o su area allargata. Per chi predilige la messa a fuoco manuale, invece, è possibile attivare il focus peaking su sei differenti colori e intensità regolabile +/-3.
Diverse altre impostazioni possono essere regolate nella schermata che precede l’accesso al menu principale (System), cui si giunge premendo il tasto serigrafato con i tre puntini: linee guida, livella elettronica, informazioni su focale e distanza di messa a fuoco potranno essere visualizzate sovrapposte all’immagine. C’è poi la possibilità di regolare la luminosità del monitor, il volume dei suoni di sistema, la sensibilità del microfono integrato, oltre a gestire il comportamento della porta USB-C (streaming o memoria di massa/ricarica).
Passiamo infine al menu di sistema, dove troviamo voci da regolare una tantum o raramente. Ad esempio, informazioni sul firmware installato, sullo stato della memoria interna, le impostazioni di data, ora e lingua, il sistema di calibrazione della livella elettronica e poco altro. Le uniche due impostazioni “fotografiche”, che forse potevano avere una posizione gerarchica superiore, riguardano le correzioni digitali dell’ottica e la simulazione del blackout dell’otturatore: essendo quello della BF solo elettronico, può essere utile per dare al fotografo un riscontro visivo dello scatto appena effettuato.
Le caratteristiche del sensore della Sigma BF
Come abbiamo appena scritto, la BF non ha otturatore meccanico e il suo sensore full frame, non stabilizzato, impiega 24,8ms per una lettura completa dei pixel (24,6MP). Questo significa anche che la fotocamera non può sincronizzarsi con il flash con tempi più rapidi di 1/30sec (ammesso che qualcuno trovi il modo di utilizzarlo, vista l’assenza di connessioni e slitta dedicata), ma soprattutto che con soggetti molto dinamici che attraversano rapidamente l’inquadratura potrebbe essere soggetta al fenomeno del rolling shutter. Concreto è anche il rischio di flickering scattando con luci artificiali, ed è un peccato per una fotocamera equipaggiata con un sensore che, come vedremo, si è dimostrato molto abile in condizioni di scarsa luce ambiente; non dimentichiamo, infatti, che la fotografia “di strada” o il reportage possono essere condotti anche in ambienti illuminati artificialmente. In tal senso ci auguriamo che Sigma intervenga prontamente con un aggiornamento firmware che porti sulla BF l’anti-flickering (anche attivo di default, senza possibilità di intervento da parte del fotografo, tanto per non intaccare la filosofia della fotocamera).
In video, dove la Sigma soddisfa fino allo standard 6K, la velocità di lettura passa a 20,9ms in 6K, 4K e 1080 (sempre a 30fps), scende a circa 10,5ms a 1080/60fps e cala ancora a 7,8ms a 1080/120fps. Come per la fotografia con il flash, anche la ripresa video è limitata dall’assenza delle connessioni dedicate (microfono e cuffie possono essere collegate via USB) e della slitta porta accessori; probabilmente, un non-problema per chi è interessato a una fotocamera di questa tipologia.
Gli occhi della Sigma BF
L’assenza di un sensore stabilizzato dovrebbe indurre a dotare la BF di ottiche OS, che peraltro nel listino Sigma sono circoscritte alle lunghe focali. Ma quelle che consideriamo più adatte a questa mirrorless argentata sono le nove eleganti ottiche con focale fissa – da 17mm a 90mm – della serie Contemporary che presto arriveranno in versione silver. Questi obiettivi – per contenere costi, dimensioni e prezzo – non hanno lo stabilizzatore.
D’altra parte, come vedremo tra poco, la resa alle alte sensibilità ISO è tale che impostare il tempo di sicurezza anche in condizioni di scarsa luce ambiente non è forzatamente causa di bassa qualità d’immagine.
Chi comunque volesse puntare su obiettivi con sistema OS, forse farebbe bene a considerare l’acquisto della BF nera…
L'autonomia della Sigma BF
Un ultimo aspetto da considerare prima di passare alle conclusioni e al commento dei singoli banchi di prova è quello che riguarda l’autonomia: la batteria è ospitata nel fondello, ha un fattore di forma che ricorda le ICR18650 e assicura circa 250 scatti per carica: il dato non è entusiasmante, ma per il tipo di utilizzo cui questa fotocamera si presta, può essere considerato accettabile. Tra l’altro la BF può essere utilizzata – e non solo ricaricata – anche collegata a un power bank.
Sigma BF: il verdetto di fotocult.it
Sigma è riuscita esattamente nell’intento dichiarato: creare una fotocamera dal design unico, dalla costruzione impeccabile e dall’approccio operativo essenziale, privo di tutte quelle funzioni che complicano la gestione di una moderna fotocamera. Dal punto di vista tecnico, la qualità d’immagine restituita dalla Sigma BF è elevatissima, per risoluzione come per estensione della gamma dinamica, e di tenuta agli alti ISO. Il flickering è un problema che riteniamo risolvibile.
Le connessioni che mancano… non ci mancano: forse solo l’integrazione del WiFi e la compatibilità con un App per il controllo remoto e l’archiviazione dei file avrebbero potuto ampliare l’esperienza d’utilizzo senza snaturarla. Meno comprensibile, invece, è l’adozione di un singolo occhiello per il laccetto da polso, considerando poi che questo non è neanche incluso nella confezione (al pari del cavo USB-C), ma disponibile solo come accessorio opzionale.
Così come avrebbe poco senso un confronto diretto con prodotti professionali nella stessa fascia di prezzo, riteniamo non esprimibile un giudizio sui 2.349 euro richiesti da Sigma per la BF: trattandosi di un prodotto che non nasce per soddisfare una necessità operativa, quanto piuttosto per appagare una passione, ognuno saprà valutare se il piacere di possederlo giustifichi l’investimento.
Sigma BF: la risoluzione
La Sigma BF restituisce un livello di nitidezza eccezionale, capace di evidenziare anche i dettagli più minuti della scena. Il JPG generato dalla fotocamera risulta cromaticamente più ricco e gradevole rispetto al DNG che, al contrario, conserva un’impostazione più neutra lasciando al fotografo la massima libertà di intervento in fase di sviluppo. In entrambe le modalità, comunque, la resa dei dettagli è tale da poter occasionalmente generare moiré in presenza di soggetti a trama fine e regolare che capitano nelle zone di estinzione della risoluzione. Il file DNG, a ogni modo, è superiore rispetto al JPG soprattutto nella resa dei dettagli nei passaggi tonali meno marcati.
Sigma BF: la gamma dinamica alteluci
In questo confronto osserviamo un JPG volutamente sovraesposto, con alteluci bruciate, e il DNG corrispondente sviluppato per mostrare le sue capacità di recupero. La Sigma BF non dispone di strumenti interni per l’ottimizzazione della gamma dinamica: chi scatta solo in JPG faccia dunque particolare attenzione all’esposizione per evitare di ottenere file non recuperabili. Il formato DNG, invece, grazie all’ampio margine di recupero offerto dal sensore, consente una gestione più flessibile delle gamma dinamica in postproduzione.
Sigma BF: la gamma dinamica ombre
Allo stesso modo abbiamo condotto il test delle ombre, sottoesponendo volutamente la scena per mantenere in gamma il cielo, e sapendo di dover tentare il recupero della facciata della chiesa in postproduzione. Anche in situazioni di forte contrasto come questa, che richiedono un “compromesso” esposimetrico, la flessibilità del file DNG della Sigma BF corre in soccorso al fotografo, permettendo ampi margini di recupero in fase di sviluppo.
Sigma BF: le prestazioni alle alte sensibilità ISO
La qualità del sensore della Sigma BF si manifesta anche alzando il valore ISO. In JPG come in RAW si apprezza un ottimo equilibrio cromatico fino ai valori più alti della scala standard. In JPG, oltre i 3200 ISO diventa però percettibile del rumore cromatico, artefatto ottimamente contenuto, invece, nel formato grezzo. Chi scatta in RAW può considerare i 12.800 ISO come soglia limite per ottenere un’immagine di qualità, ma anche i file realizzati a 25.600 ISO non sono da buttare.
Sigma BF: AF e riconoscimento del soggetto






Il sistema AF della Sigma BF è molto semplice, può essere impostato su un punto singolo posizionabile liberamente nell’inquadratura, o regolabile su area allargata: in entrambi i casi è disponibile il riconoscimento del soggetto (umano o animale domestico), che qui vedete alla prova con qualche simpatico amico a quattro zampe. La Sigma BF non nasce per la fotografia sportiva e d’azione, ma impiegata nel ritratto e nel reportage, anche grazie al supporto di un’AF sempre affidabile e puntuale, si è dimostrata una valida alleata del fotografo. Il giudizio complessivo è, dunque, molto positivo.
Sigma BF: il flickering con luce artificiale
Il flickering dipende dall’uso esclusivo dell’otturatore elettronico e può portare a problemi di esposizione fotografando con certi tipi di luce artificiale. Alcune moderne fotocamere che fanno a meno dell’otturatore meccanico, come la Sigma BF, evitano questo artefatto sincronizzando automaticamente il tempo di scatto con la frequenza della luce (anti flickering). La Sigma BF, però, non dispone di questa funzione, pertanto potrà capitare, fotografando in luce artificiale, che l’immagine venga catturata con fastidiose bande orizzontali. Il fenomeno comunque è già visibile in fase di scatto, quindi basterà modificare il tempo di esposizione per evitarne la comparsa.
Sigma BF: quando e quanto ritaglia in video
In questo breve video mostriamo il fattore di crop (1,25x) introdotto dallo stabilizzatore elettronico della Sigma BF, denominato EIS. La sua attivazione si nota, ma la sua efficacia non fa gridare al miracolo (vi assicuriamo che il redattore che ha eseguito la ripresa era sobrio…).
Sigma BF: la galleria di immagini
Qualche scatto realizzato tra Casperia e Cantalupo in Sabina (provincia di Rieti) con la Sigma BF, una fotocamera che mantiene assolutamente ciò che promette: essenzialità, piacevolezza di utilizzo, nessuna distrazione e una qualità costruttiva e di immagine superlativa.
Sigma BF: i pro e i contro
- Costruzione raffinata
- Design unico (ma vedi i contro)
- Logica di funzionamento razionale e ben studiata
- Monitor leggibile e sensibile al tocco
- Ottima tenuta agli alti ISO
- Ottima gamma dinamica
- Autofocus essenziale, ma affidabile
- Il formato DNG è compatibile con tutti i software di sviluppo
- Le forme non favoriscono un'impugnatura salda e prolungata
- Evidente flickering in luce artificiale con determinati tempi di posa
- Autonomia modesta
Sigma BF: la scheda tecnica
- Prezzo: 2.349 euro solo corpo
- Importatore: M-Trading
- Tipo: mirrorless di taglia piccola
- Materiale: scocca monoblocco in alluminio ricavata dal pieno
- Dimensioni (L×A×P):130,1×72,8×36,8mm
- Peso: 446g (con batteria)
- Innesto obiettivi: L-Mount
- Flash incorporato: no
- Supporto di memoria: memoria interna da 230 GB
- Alimentazione: batteria ricaricabile agli ioni di litio BP-81; autonomia circa 250 scatti o 60 minuti di registrazione continua
- Connessioni: USB-C 3.2, 10 Gbps per ricarica, trasferimento dati, uscita video, webcam; supporto per microfono e cuffie via USB
- Sensore: CMOS full-frame retroilluminato
- Risoluzione: 24,6 megapixel
- Processore: non specificato
- Gamma ISO: 100–102.400
- Video: fino a 6K (6016×3384) fino a 29,97 fps, supporto L-Log; stabilizzazione elettronica (solo video)
- Monitor: LCD TFT da 3,15″, 2,1 milioni di pixel, touch
- Mirino: assente
- Messa a fuoco: AF ibrido (a rilevamento di fase e contrasto); modalità: AF singolo, continuo, manuale; rilevamento soggetti (umani e animali);
- Esposimetro: misurazione valutativa e spot
- Modalità di esposizione: Programmata (P), Priorità dei tempi (S), Priorità dei diaframmi (A), Manuale (M)
Compensazione esposizione: ±5EV - Modalità di scatto: Singolo, continuo (3, 5, 8 fps), bracketing esposizione, bracketing messa a fuoco, intervallometro
- Tempi di esposizione: da 1/25.600sec a 30s; posa B fino a 5 minuti
- Sincro flash: n.d.
- Extra: 13 modalità colore; sviluppo RAW (DNG) in-camera; funzione webcam; salvataggio/caricamento impostazioni
Nitidezza, gamma dinamica, rumore, autofocus: il test per “soli fotografi” della Lumix S1R II
Il secondo appuntamento con la Lumix...
Instax Wide Evo: scatta più che puoi, stampa quel che vuoi
Il test della nuova fotocamera ibrida...
Canon Eos R1: i numeri in laboratorio della prima vera ammiraglia del sistema EOS R
L'analisi e i commenti dei grafici...
AGGIORNATO Fujifilm GFX100 II: dopo il test sul campo, le prove in laboratorio
Completiamo il test della Fujifilm GFX100...
Lab test: i numeri nascosti della Leica SL3
L'ammiraglia del sistema SL di Leica...
In laboratorio con la Sony A1 II: tutti i numeri della “numero 1” per sport e natura
Completiamo la prova sul campo dell'ultima...