Classe 1968, professionista dal 2000 con uno studio a Bagheria (PA), Luigi Parisi è per passione un fotografo paesaggista. Con il suo amico Gaetano ha quindi pianificato, sul finire di dicembre, un’escursione al Monte Mufara, una vetta a circa 1.850m di altitudine compresa nella breve dorsale montuosa nota come Madonie, nella parte settentrionale della Sicilia. Di solito qui d’inverno si scia, ma quest’anno di neve non c’è traccia. Al termine dell’ascesa, breve ma faticosa per il carico di attrezzature, Luigi si trova di fronte uno scenario spettacolare, con una visibilità eccellente che permette di ammirare nitidamente anche il vulcano Etna, situato a circa 85km in linea d’aria verso Est (visibile nel lato sinistro dell’immagine, con un cappuccio di neve).
La strumentazione
Luigi ha quindi rapidamente scelto il punto di ripresa, a pochi metri dal nuovo e non ancora attivo osservatorio astronomico, posizionando in bolla il suo vecchio e fidato Manfrotto 055 in alluminio con testa a tre movimenti. La fotocamera utilizzata è una mirrorless full frame Canon Eos R6 su cui Luigi ha innestato un obiettivo universale 7artisans 9mm f/5,6. Si tratta di un supergrandangolare prodotto in Cina, con un enorme angolo di campo (132° sulla diagonale), a fuoco e diaframma manuali, senza contatti elettronici, ma con una buona qualità ottica e soprattutto un prezzo allettante: sul sito del Produttore costa meno di 480 dollari, al netto di spese postali ed eventuali dazi doganali.
La tecnica di ripresa
L’immagine che vedete non copre esattamente 360°, ma poco ci manca: per rispettare il rapporto 2:1 tra i lati Luigi ha escluso una piccola porzione corrispondente al quadrante Nord-Est. La visione, comunque spettacolare, è stata ottenuta unendo sei scatti in verticale, ognuno dei quali frutto di un bracketing di tre fotogrammi per aumentare la gamma dinamica e rendere leggibili tanto le ombre quanto le alte luci. Quindi, per ogni posizione, Luigi ha impostato la fotocamera a ISO 50 per ridurre al massimo il disturbo e ha eseguito tre scatti con diaframma chiuso a f/8 e tempi di scatto 1/125sec, 1/30sec e 1/8 di secondo. Il bracketing lo ha messo al sicuro anche di fronte alla fisiologica riduzione della gamma dinamica verso le alteluci che si verifica utilizzando una sensibilità inferiore a quella nominale del sensore (ISO 100 nel caso della Canon Eos R6).
La fusione al computer
Con Photoshop Luigi ha poi unito ogni terzetto di scatti per ottenere sei HDR, e per evitare incoerenze di luminosità ha sempre utilizzato lo strumento di fusione con media aritmetica.
I sei elementi definitivi sono poi stati dati in pasto a un programma molto efficace e gratuito, ma disponibile solo per piattaforma Windows: si tratta del software AutoPano Giga, facilmente reperibile in rete.
Il file panoramico generato da AutoPano è poi stato ottimizzato di nuovo in Photoshop, con una serie di interventi mirati alla composizione, al contrasto e alla nitidezza, senza dimenticare la fusione con l’immagine che riprende il suo compagno di escursione, un elemento che aiuta l’osservatore ad attribuire le giuste proporzioni al maestoso paesaggio.
Per chi volesse apprezzare altre immagini del nostro Luigi Parisi ecco i link alle sue pagine Facebook.
https://www.facebook.com/luigi.parisi.5205
https://www.facebook.com/sensazionifoto
- mirrorless full frame Canon Eos R6
- 7artisans 9mm f/5.6
- 1/125sec 1/30sec 1/8sec (bracketing)
- f/8
- 50
- Manfrotto 055 con testa a tre movimenti