• Chi siamo
  • Contatti
Scopri fotocult.it Leggi tutto gratis per 30 giorni
mercoledì, 10 Settembre, 2025
  • Login
  • Registrati
Abbonamenti
Fotocult.it
Nessun risultato
Mostra tutti i risultati
  • TECHNEWS
    • FOCUS
    • PRIMO CONTATTO
    • OFFERTE
    • DALLE AZIENDE
  • TEST
    • FOTOCAMERE
    • OBIETTIVI
    • ACCESSORI
  • GUIDA ALL’ACQUISTO
  • TECNICA
  • CURIOSITÀ
  • CULTURA
    • INTERVISTE
    • PORTFOLIO
    • EIZO TOP SHOT
  • MOSTRE
    • IN PROGRAMMA
    • MAPPA DELLE MOSTRE
    • RACCONTI D’AUTORE
    • ARCHIVIO
  • CONCORSI
    • VINCITORI
    • APPROFONDIMENTI
    • BANDI
    • BANDI SCADUTI
  • LIBRI
    • IN LIBRERIA
    • RECENSIONI
    • VETRINA
  • GALLERIA
    • PALCO
  • GREENPICS
  • La rivista
  • TECHNEWS
    • FOCUS
    • PRIMO CONTATTO
    • OFFERTE
    • DALLE AZIENDE
  • TEST
    • FOTOCAMERE
    • OBIETTIVI
    • ACCESSORI
  • GUIDA ALL’ACQUISTO
  • TECNICA
  • CURIOSITÀ
  • CULTURA
    • INTERVISTE
    • PORTFOLIO
    • EIZO TOP SHOT
  • MOSTRE
    • IN PROGRAMMA
    • MAPPA DELLE MOSTRE
    • RACCONTI D’AUTORE
    • ARCHIVIO
  • CONCORSI
    • VINCITORI
    • APPROFONDIMENTI
    • BANDI
    • BANDI SCADUTI
  • LIBRI
    • IN LIBRERIA
    • RECENSIONI
    • VETRINA
  • GALLERIA
    • PALCO
  • GREENPICS
  • La rivista
Nessun risultato
Mostra tutti i risultati
FOTO Cult
Nessun risultato
Mostra tutti i risultati
Home CULTURA INTERVISTE

Matteo de Mayda. Una barena intera

Il prestigioso patrimonio degli Archivi Alinari dialoga con la fotografia contemporanea in un progetto sulla laguna di Venezia.

Jessica Barresi di Jessica Barresi
30 Novembre 2023
in INTERVISTE
Condividi su FacebookCondividi su Twitter
Allestimento di "Una barena intera" di Matteo de Mayda presso la Project Room di Camera

Una barena intera, di Matteo de Mayda, è uno dei quattro lavori inediti della collettiva Nuova Generazione. Sguardi contemporanei sugli Archivi Alinari, esposta presso la Project Room di Camera – Centro italiano per la Fotografia (Torino) fino al 4 febbraio 2024.
La mostra è figlia di un progetto finalizzato a far dialogare l’immenso archivio fotografico della Fondazione Alinari – che comprende attualmente cinque milioni di fototipi – con l’approccio di alcuni protagonisti della fotografia contemporanea. Matteo de Mayda, Silvia Rosi, Giovanna Petrocchi e Leonardo Magrelli sono stati chiamati a esplorare il materiale degli Archivi per poi generare un lavoro personale, nuovo e attuale. Matteo de Mayda ci ha raccontato il processo creativo di Una barena intera, il suo progetto realizzato nella laguna di Venezia.

Migliarino di palude, Una barena intera, Matteo de Mayda
banner DXO

Cos’è una barena?

Una barena è un habitat essenziale della laguna di Venezia. Si tratta di un isolotto di fango creato dall’accumulo di detriti trasportati dai fiumi che sfociano nella laguna. Questi isolotti sono importantissimi perché offrono riparo alla flora e all’avifauna – che proprio in queste aree sverna, nidifica e si accoppia – oltre a depurare l’acqua bloccando i soggetti inquinanti e a proteggere la città di Venezia dal moto ondoso. Attualmente è in corso un grave processo di erosione delle barene per via dell’escavo dei canali portuali e della deviazione dei fiumi che sfociano nella laguna, da ricondurre a questioni puramente commerciali. Questa serie di elementi mi ha indotto a concentrarmi sulle barene e sul loro ruolo importante per l’ecosistema lagunare.

Poiana, Una barena intera, Matteo de Mayda

In passato avevi già dedicato il tuo lavoro alla laguna di Venezia, pubblicando anche il libro “Era mare” nel 2019. Nell’analisi degli archivi Alinari hai fatto una ricerca mirata e quindi compatibile con i tuoi interessi tematici?

Gli archivi Alinari sono immensi, dunque occorre decidere da che parte cominciare. Avere tanto materiale a disposizione è stimolante e il progetto lasciava massima libertà di espressione agli artisti coinvolti. D’altro canto, tanta libertà può spaventare, specialmente se il tempo a disposizione è ridotto, così ho preso una decisione e ho scelto di occuparmi di Venezia perché è la città in cui vivo. Spesso nel mio lavoro mi appoggio a istituzioni, associazioni o università che hanno un approccio scientifico alle tematiche ambientali. Nel caso di questo progetto ho iniziato a dialogare con We are here Venice – un’associazione con sede a Venezia che si occupa di ambiente e della conservazione del capoluogo veneto – che mi ha fornito delle letture sulla laguna che mi hanno spinto a concentrarmi sulle barene.

Strolaga, Una barena intera, Matteo de Mayda
Gli archivi sono spesso immaginati come luoghi bui, inutili e separati dal resto del mondo e invece sono fondamentali per la definizione e la conservazione dell’identità e della cultura.
Giorgio Van Straten
Presidente della Fondazione Alinari per la Fotografia

Per realizzare il tuo progetto hai potuto consultare solo materiale digitale o hai avuto modo di accedere fisicamente agli archivi?

Entrambe le cose. Abbiamo fatto delle visite ed è stato molto interessante. Gli archivi Alinari sono stati acquisiti due anni fa dalla Regione Toscana e da allora sono diventati pubblici. La Regione aveva messo a disposizione una villa nella quale depositare l’intero archivio, ma è stato calcolato che il peso delle lastre e di tutto il materiale fotografico avrebbe sfondato il pavimento. Così si è optato per uno spazio fuori Firenze, chiamato Art Defender, una specie di bunker con porte blindate e ossigeno controllato per evitare eccessi di umidità e garantire perfette condizioni di conservazione delle opere. Questo, sebbene le archiviste siano molto preparate e disponibili, limita l’accesso all’intero archivio perché al momento il materiale è ancora accumulato in montagne di scatoloni. Solo una parte ridotta è stata digitalizzata e mi pare di aver sentito che ci vorranno tre generazioni per digitalizzare tutto. Ad ogni modo ho fatto due visite con il supporto delle archiviste e poi ho proseguito con la ricerca online.

Upupa, Una barena intera, Matteo de Mayda
banner DXO

E quindi ti sei fatto indirizzare dalle archiviste verso il materiale relativo a Venezia?

Sì, ma sbagliando, nel senso che cercando nell’archivio foto legate a Venezia saltavano fuori immagini di ponti, di gondole, di canali: tutti soggetti lontani dal mio campo d’interesse. Con un po’ di tempo, però, sono riuscito ad aggiustare il tiro. Avendo scelto di lavorare sul tema della barena sono stato messo in contatto con Alessandro Sartori, un ornitologo che collabora con We are here Venice e che mi ha raccontato tante storie sugli uccelli che abitano la laguna. La laguna di Venezia è il sito italiano più ricco di avifauna se si prendono in considerazione non solo gli esemplari stanziali, ma anche quelli in transito durante i periodi di migrazione e svernamento.

Storno, Una barena intera, Matteo de Mayda
banner DXO

Sartori mi ha spiegato che i censimenti degli uccelli sono importanti indicatori dello status delle barene e della laguna. A quel punto ho capito che avrei potuto basare la mia ricerca negli archivi sugli uccelli anziché limitarmi al territorio circoscritto di Venezia. Ho trovato così una serie stupenda realizzata da Coburn, un fotografo inglese di fine Ottocento che ha riprodotto in studio e fotografato degli habitat di uccelli e ho selezionato, con il supporto di Sartori, le immagini di Coburn che rappresentano le specie che effettivamente vivono o transitano nell’area della laguna di Venezia.

Allestimento di "Una barena intera" di Matteo de Mayda presso la Project Room di Camera
Allestimento di "Una barena intera" di Matteo de Mayda presso la Project Room di Camera
Allestimento di "Una barena intera" di Matteo de Mayda presso la Project Room di Camera
Allestimento di "Una barena intera" di Matteo de Mayda presso la Project Room di Camera
banner DXO

Il progetto si presenta in due output differenti. Ce li racconti?

Inizio con una premessa: le foto del progetto sembrano scattate da un drone, ma in realtà le ho realizzate da terra per non perdere i piccoli dettagli come le caratteristiche della flora, le impronte delle zampette degli uccelli, i rifiuti. Nella Project Room di Camera ho esposto una barena intera, proprio come dice il titolo del progetto, disponendo a terra tutti i tasselli, mentre sulla parete ci sono diverse specie di uccelli stampati su dei tessuti. Ho deciso poi di creare una seconda versione, ossia dei dittici, più pratici sia per gestire al meglio lo spazio all’interno del catalogo, sia per l’acquisizione da parte dell’Archivio, che potrà poi esporre comodamente le otto opere scelte in qualsiasi altro contesto. Nei dittici ho affiancato delle sezioni di barena a foto di uccelli di Coburn, basandomi semplicemente su quelle che mi sono sembrate delle assonanze visive.

Svasso, Una barena intera, Matteo de Mayda

Come hai ottenuto le inquadrature zenitali se non con il drone?

È stato complicato. Raggiungevo le barene accompagnato in barchino e scattavo con una reflex Canon Eos 5D Mark IV e una lunghezza focale di 35mm, muovendomi in una quantità d’acqua variabile. Inizialmente avevo pensato di recarmi sul posto con un treppiedi, indossando degli stivaloni per poi piantare dei paletti e creare una griglia precisa con dei fili per suddividere la scena da fotografare. L’idea si è presto rivelata assurda, perché le barene sono fatte di fango e dal momento in cui iniziavo a fotografare a quello in cui finivo (un arco di tempo di circa tre o quattro ore) la barena in cui stavo lavorando era completamente cambiata in funzione della marea e si creavano delle vere e proprie sabbie mobili. Ho usato comunque i paletti, ma non in modo così preciso: ho apprezzato il fatto che le barene mutassero continuamente e mi piaceva che alcune irregolarità si vedessero anche nelle foto. Mi sono concentrato proprio sui confini indefinibili delle barene e delle rotte migratorie degli uccelli.

Una barena intera, Matteo de Mayda, backstage
Una barena intera, Matteo de Mayda, backstage
Una barena intera, Matteo de Mayda, backstage. © Laurentz Luigino Essombe
banner eizo corazza

Grazie a questo lavoro ho scoperto che gli ornitologi tracciano le rotte percorse dall’avifauna ed è stato entusiasmante per me sapere, ade sempio, che di recente sono stati identificati nella laguna uccelli provenienti dall’Ucraina. In mostra a Torino c’è un poster che arriva dagli archivi Alinari e ritrae un ibis sacro, che è un uccello originario dell’Egitto attualmente molto presente a Venezia per la scarsa presenza di predatori e per l’enorme disponibilità di cibo generata dai rifiuti dei turisti.

Raggiungevi i luoghi da fotografare in barchino. È fattibile per chiunque, o è un’area protetta e accessibile solo dietro richiesta di autorizzazione?

Le barene sono libere e accessibili a tutti, ma l’acqua è molto bassa e se non si è abbastanza esperti si rischia di incagliarsi. Il capitano delle esplorazioni lagunari di We are here Venice, Pietro Scarpa, è uno skipper che conosce a menadito la laguna e mi ha saputo condurre nei punti giusti.

Poster di un ibis sacro proveniente dalla collezione Alinari, esposto presso la Project Room di Camera – Centro italiano per la fotografia
Poster di un ibis sacro proveniente dalla collezione Alinari, esposto presso la Project Room di Camera – Centro italiano per la fotografia
banner DXO

Ti piace immaginare che in futuro qualcun altro possa mettere mano a Una barena intera aggiungendo una terza personalità a questo progetto?

Sarebbe molto bello. Io stesso mi sono emozionato pensando di lavorare sulle immagini di un fotografo di oltre cent’anni fa, specialmente in considerazione del fatto che il personale stesso degli archivi Alinari ha trovato solo tre album degli uccelli fotografati in studio da Coburn. Sarebbe una gran cosa se qualcuno rileggesse e rielaborasse in futuro il mio lavoro, anche se non nascondo le mie intenzioni di portarlo avanti anche in prima persona dopo aver scoperto tante tematiche che mi piacerebbe approfondire, ad esempio la flora delle barene.

Gabbiano, Una barena intera, Matteo de Mayda
Fanello, Una barena intera, Matteo de Mayda
Sterna, Una barena intera, Matteo de Mayda
Fringuello, Una barena intera, Matteo de Mayda
Zigolo, Una barena intera, Matteo de Mayda

Nuova Generazione. Sguardi contemporanei sugli Archivi Alinari, è un progetto di CAMERA – Centro Italiano per la Fotografia e FAF Toscana – Fondazione Alinari per la Fotografia, a cura di Giangavino Pazzola e Monica Poggi, finalizzato all’incremento del patrimonio fotografico pubblico attraverso la committenza di progetti inediti a quattro giovani artisti. Il progetto è vincitore di “Strategia Fotografia 2022”, promosso dalla Direzione Generale Creatività Contemporanea del Ministero della Cultura per promuovere e sostenere la ricerca, i talenti e le eccellenze italiane nel campo della fotografia.

Qualcosa in più su Matteo de Mayda

Matteo de Mayda (1984, Treviso, Italia) vive a Venezia. La sua ricerca visiva è focalizzata su cause sociali e ambientali. Ha esposto il suo lavoro presso la Biennale di Venezia, MUFOCO, la Triennale di Milano, Camera Torino  e il Design Museum di Londra. Nel 2019 ha pubblicato Era Mare, un libro sul fenomeno dell’acqua alta a Venezia. Nel 2020 è stato selezionato da ARTRIBUNE come miglior giovane fotografo italiano dell’anno. Nel 2021 è stato uno dei FUTURES talent selezionati da CAMERA (Centro Italiano per la Fotografia) e ha vinto l’Italian Sustainability Photo Award (ISPA) con There’s no calm after the storm. Nel 2022 ha vinto il British Journal of Photography International Award. Le sue immagini sono state pubblicate su quotidiani e riviste italiane e internazionali, tra cui The New York Times, Financial Times Magazine, Internazionale, Zeit e Vogue.

banner home page fotocult
Potrebbero interessarti anche
Matteo De Mayda. The first time
INTERVISTE

Matteo De Mayda. The first time

Matteo De Mayda racconta il suo progetto fotografico dedicato alle prime volte in cui un nuovo Paese partecipa ai mondiali ...

22 Febbraio 2023
Eric Maillet. Plastic Drop: in mostra l’estetica delle bottiglie di plastica
IN PROGRAMMA

Eric Maillet. Plastic Drop: in mostra l’estetica delle bottiglie di plastica

dal 27 ottobre 2022

27 Ottobre 2022
Spettatori all’ippodromo di Tor di Quinto, Roma, 1890 circa. Fondazione Primoli
CURIOSITÀ

Giuseppe Primoli. Narratore di Roma Capitale

Un viaggio dentro l’Archivio fotografico della Fondazione Primoli, tra le immagini del Conte Giuseppe Primoli.

25 Maggio 2023
Courtesy MABOS -©️ Archivio Mario Giacomelli
IN PROGRAMMA

Mario Giacomelli. Camera Oscura

dal 10 settembre 2023

4 Settembre 2023
Ignis Custodes © Francesco Zizola intervista
IN PROGRAMMA

I Custodi del fuoco nelle fotografie di Francesco Zizola

dal 13 dicembre 2024 a settembre 2025

10 Dicembre 2024
banner instagra fotocult.it
Tags: Archivi Alinari
Articolo precedente

La Lomography Fisheye No. 2 Grape Jam cambia pelle

Articolo successivo

Una ghiandaia sosta sulla testa della sposa e la foto vince L’IWPOTY 2023

Articolo successivo
© Tara Lilly, vincitrice assoluta International Wedding Photographer of the Year 2023

Una ghiandaia sosta sulla testa della sposa e la foto vince L’IWPOTY 2023

banner DXOtarget=
banner instagram fotocult.it

Articoli recenti

Nikon ZR_carosello

Nikon ZR: ecco la prima mirrorless cinematografica nata dall’unione con RED

10 Settembre 2025

Nuovo 50-200mm F2.8 IS Pro: OM System lancia finalmente il tanto atteso telezoom professionale

10 Settembre 2025
Canon EOS C50_5

Canon EOS C50: l’anti FX3 punta su risoluzione e Open Gate

10 Settembre 2025
Jeroen Van Nieuwenhove fotografo vulcani

Droni spericolati su esplosioni di lava

10 Settembre 2025
Semeru mountain andreflection in the morning

Prima o poi doveva accadere: ecco il Sigma 20-200mm, il primo zoom 10x con base a 20mm

9 Settembre 2025
Il rinnovato Sigma 35mm F1.2 DG II Art costa 1.499 euro.

Sigma, un’altra prova di forza: ecco il nuovo 35mm F1.2 DG II | Art

9 Settembre 2025
Sigma 135mm f/1.4 DG | Art

Nuovo Sigma 135mm F1.4 DG Art: luminosità e bokeh senza precedenti

9 Settembre 2025
Canon Eos R50V

C’è un’ottima offerta per i vlogger e i content creator: la Canon EOS R50 V è al minimo storico su Amazon

8 Settembre 2025
compatta d'alta classe con sensore da 61MP, la Sony RX1R III costa 4.900 euro.

Test Sony RX1R III: un concentrato di meraviglia e perplessità

7 Settembre 2025
nikon z6iii bug c2pa content credentials

Nikon Z6 III e Content Credentials: il certificato anti-fake rientra ai box

6 Settembre 2025
Inge Morath mostra fotografica Pordenone

Inge Morath e le sue storie

6 Settembre 2025
EIZO, la gamma ColorEdge ha un nuovo re: ecco il monitor CG3100X

EIZO, la gamma ColorEdge ha un nuovo re: ecco il monitor CG3100X

5 Settembre 2025
NIKON_Z f_Silver (2)

Nikon Zf: ancora più vintage nella nuova colorazione argento

5 Settembre 2025
50x50 vendita online stampe fotografiche Side

Stampe di qualità museale a 50 sterline: tra i fotografi c’è anche Rankin

4 Settembre 2025
Visa Pour l'Image 2025 festival fotogiornalismo

Visa pour l’Image 2025: il mondo è impazzito, ma il vero fotogiornalismo resiste

3 Settembre 2025
banner DXO

Naviga per tag

Archivio Canon Canon EOS Canon RF Concorsi fotografici DJI Fotogiornalismo Fotografia analogica Fotografia di moda Fotografia di paesaggio Fotografia documentaria Fotografia naturalistica Fotoreportage Fujifilm Fujifilm GFX Fujifilm X Fujinon Full frame Instax L-Mount Laowa Leica Libri Fotografici Lumix Macro Macrofotografia Maestri della fotografia Medioformato Micro QuattroTerzi Mirrorless Mostre fotografia Nikkor Nikkor Z Nikon Nikon Z Offerte Panasonic Reportage Ritratto Sigma Sony Sony E Sony FE Street photography Tamron
banner corazza
fotocult logo

Dal 2004 FOTO Cult offre un'informazione professionale e appassionata su tecnica e cultura della fotografia. Sostienici e alimenta la tua passione.

Tipa World Award logo

fotocult.it è membro TIPA dal 2017. Clicca qui per conoscere la storia e la filosofia dell’associazione.

Content Authenticity logo

fotocult.it è membro della Content Authenticity Initiative

Amazon logo

In qualità di Affiliato Amazon, FOTO Cult potrebbe ricevere una commissione sugli acquisti idonei.

Categorie

  • TECHNEWS
  • TEST
  • GUIDA ALL’ACQUISTO
  • TECNICA
  • CURIOSITÀ
  • CULTURA
  • MOSTRE
  • CONCORSI
  • LIBRI
  • GALLERIA
  • GREENPICS
  • LA RIVISTA

Recenti

Nikon ZR_carosello

Nikon ZR: ecco la prima mirrorless cinematografica nata dall’unione con RED

10 Settembre 2025

Nuovo 50-200mm F2.8 IS Pro: OM System lancia finalmente il tanto atteso telezoom professionale

10 Settembre 2025
  • Cookie e Privacy Policy
  • Termini e Condizioni
  • Contatti
  • Abbonamenti e FOTO Credit
  • Acquista Crediti
  • Cart
  • Checkout
  • Chi siamo
  • Contatti
  • Cookie e Privacy Policy
  • Home
  • La rivista
  • Login Customizer
  • Mappa Mostre
  • My account
  • PALCO
  • Promozione Gold
  • Prova comparazione
  • Prova gratuita
  • Termini e Condizioni
  • test map
  • VETRINA

© 2024 copyright Fotocult s.r.l. C.F. e P. IVA n. 11984891009, Capitale sociale € 20.000,00 i.v. | Web design by Arkomedia Web Agency.

Bentornato!

Accedi al tuo account

Password dimenticata? Registrati

Crea il tuo nuovo account!

Registrati e inizia il tuo periodo di 30 giorni di prova gratuita!

Registrandoti autorizzi il trattamento dei tuoi dati personali ai sensi del DL 30 giugno 2003, n. 196 e del GDPR (Regolamento UE 2016/679). Privacy Policy.
Tutti i campi sono obblligatori Log In

Recupera password

Inserisci la tua username o la tua email per reimpostare la password

Log In
  • Login
  • Registrati
  • Carrello
  • TECHNEWS
    • FOCUS
    • PRIMO CONTATTO
    • OFFERTE
    • DALLE AZIENDE
  • TEST
    • FOTOCAMERE
    • OBIETTIVI
    • ACCESSORI
  • GUIDA ALL’ACQUISTO
  • TECNICA
  • CURIOSITÀ
  • CULTURA
    • INTERVISTE
    • PORTFOLIO
    • EIZO TOP SHOT
  • MOSTRE
    • IN PROGRAMMA
    • MAPPA DELLE MOSTRE
    • RACCONTI D’AUTORE
    • ARCHIVIO
  • CONCORSI
    • VINCITORI
    • APPROFONDIMENTI
    • BANDI
    • BANDI SCADUTI
  • LIBRI
    • IN LIBRERIA
    • RECENSIONI
    • VETRINA
  • GALLERIA
    • PALCO
  • GREENPICS
  • La rivista
Abbonamenti
  • Chi siamo
  • Contatti
Importante! Sei sicuro di voler usare 1 credito per leggere questo articolo?
Articoli rimanenti da sbloccare : 0
Importante! Sei sicuro di voler eliminare questa sottoscrizione?