Creo ha annunciato i finalisti della prima edizione dei Sony Future Filmmaker Awards. Istituiti da Creo e sponsorizzati da Sony, i Sony Future Filmmaker Awards sono una nuova importante competizione annuale dedicata ai cortometraggi e finalizzata a dare visibilità a chi decide di esprimere la propria creatività attraverso lo storytelling. Tra più di 4.000 film candidati, per un totale di 3.000 filmmaker provenienti da 140 Paesi, sono stati selezionati i trenta film finalisti, distribuiti su sei categorie: Filmmaker Fiction, Filmmaker Non-Fiction, Filmmaker Environment, Student Filmmaker Fiction, Student Filmmaker Non-Fiction e Future Format.
Le opere selezionate spaziano dal toccante racconto personale di una sopravvissuta al brutale regime di Pinochet a una storia afro-futuristica che parla d’amore, dalle vicende di una cittadina messicana indigena minacciata dalla criminalità alla storia di un’altra comunità indigena, quella che vive nella foresta pluviale a rischio di deforestazione della British Columbia. C’è poi il realismo magico di un alunno che scopre di poter usare una gomma per cancellare le linee che dividono il suo Paese, e il racconto horror-fantasy di un ragazzo intrappolato nel corpo di uno zombie. Rappresentativa di uno sguardo davvero globale sul filmmaking, la shortlist propone opere da Argentina, Australia, Brasile, Canada, Cina, Colombia, Cuba, Hong Kong, India, Italia, Nigeria, Repubblica di Corea, Spagna, Taiwan, Regno Unito, Uganda, Stati Uniti, Venezuela e Vietnam.
I trenta filmmaker sono stati selezionati da un panel di esperti del settore presieduto da Justin Chadwick, pluripremiato regista britannico di teatro, televisione e cinema (Mandela: la lunga strada verso la libertà, L’altra donna del re, Tulip Fever). Oltre a Chadwick, la giuria di quest’anno è composta da figure di spicco del panorama cinematografico: Nicole Brown, Presidente di TriStar Pictures (I Wanna Dance with Somebody, Matilda il Musical, Baby Driver); Jeremy Barber, partner delle sezioni Motion Picture Literary e Talent della United Talent Agency; e Sir Roger A. Deakins, direttore della fotografia, vincitore di due premi Oscar (Blade Runner 2049, Skyfall, 1917).
Scott Gray, fondatore e CEO di Creo, ha commentato: “Siamo rimasti sbalorditi di fronte alla qualità delle opere candidate alla prima edizione dei Sony Future Filmmaker Awards e la rosa dei finalisti rappresenta un gruppo di talenti davvero eccezionali provenienti da diverse parti del mondo”.
I sei vincitori saranno annunciati il 22 febbraio 2023 nel corso della cerimonia di premiazione che si terrà al Cary Grant Theatre, presso gli storici Sony Pictures Studios di Culver City (California). Alla cerimonia farà seguito una full-immersion di tre giorni offerta a tutti i finalisti e i vincitori dai vertici di Sony Pictures. I sei vincitori riceveranno inoltre un premio in denaro e un set di apparecchiature digitali Sony.
I finalisti dei Sony Future Filmmaker Awards
Saul Abraham (Regno Unito), ENJOY – L’inconsueta e toccante esplorazione dei diversi volti che assume la depressione negli uomini di generazioni diverse.
Dumas Haddad (Regno Unito), Flowers – Una fiaba afro-futuristica che racconta di una cerimonia e dell’amore di una madre nei confronti del figlio.
Dan Thorburn (Regno Unito), Salt Water Town – Di fronte all’imminente rischio di chiusura di un’area sosta camper in difficoltà, il titolare e il figlio si scontrano circa il proprio futuro e le conseguenze sono tragiche.
Joy Webster (Canada), Menace – La storia drammatica di una donna intenzionata a vendicarsi dell’ex compagno, noto presentatore televisivo.
Ka Ki Wong (Hong Kong), Fire Room – In tempi e spazi sfalsati si sviluppa lo strano rapporto tra un fratello e una sorella – lui vigile del fuoco, lei piromane.
Alfie Barker (Regno Unito), Hanging On – Documentario drammatico sulle difficoltà di una comunità alle prese con lo sfratto.
Horacio Cabilla (Spagna), This Is My Reason – Le storie di tre ciclisti che si affidano allo sport per superare difficoltà e perdite personali.
Julianna Jimreivat (Stati Uniti), Letting Go of the Grade – Quattro donne in viaggio verso il Messico per un’arrampicata esplorano il proprio rapporto con questa disciplina e si confrontano sulle rispettive sfide personali.
Daniela Lucato (Italia), The Things You Don’t Know About Me, Mom – Una sopravvissuta al regime di Pinochet in Cile immagina di raccontare alla madre tutte le cose che la donna non voleva sapere.
Juan Vicente Manrique Gomez (Venezuela), No Te Agüites (Don’t Worry) – In una cittadina indigena minacciata dalla criminalità, le armi fanno ormai parte della vita quotidiana dei ragazzini del posto, costretti a fare la guardia a difesa della propria comunità.
Pedro Furtado (Brasile), The Good Dolphins – Dei pescatori in Brasile lottano per salvare un gruppo di delfini che da generazioni li aiuta nella pesca.
Austin Smock (Stati Uniti), The Beauty Between – Una fotografa naturalista si impegna a sensibilizzare l’opinione pubblica circa il pericolo che incombe su dieci milioni di uccelli per via delle condizioni del Great Salt Lake, nello Utah.
Alexander Sworik (Canada), Seawolf – Due indigeni canadesi si attivano per preservare le proprie tradizioni e salvare la Great Bear Rainforest in British Columbia.
Joaquín Ezequiel Tucci (Argentina), Despertólogo Ambiental – Documentario sull’impegno di Gastón Caminata, ambientalista che ci ricorda l’impatto generato dagli esseri umani sul pianeta e il fatto che il cambiamento dipende da tutti noi.
Thanh Tran (Vietnam), The Voice of the Wind – Mentre il contatto tra umanità e natura si indebolisce sempre più, il vento ci parla… C’è qualcuno in ascolto?
Juan Pablo Daranas Molina (Cuba), New York University Tisch School of the Arts, Stati Uniti, The Confirmation – Una biologa si oppone al tentativo della figlia di guarire dalla malattia con le cure spirituali.
Theo-Ziny Joel (Nigeria), National Film Institute, Nigeria, Read My Body – Un padre pronto a partire per la guerra cerca di dissuadere il figlio dal seguire la stessa strada, mettendolo in guardia contro l’impatto dei conflitti e insegnandogli a ricercare la pace.
Alisha Mehra (Australia), Swinburne University of Technology, Australia, Match Point – Due australiani di prima generazione prendono parte a un torneo annuale di badminton – il primo per ottenere l’approvazione della madre, il secondo per il premio in denaro con cui pagare le spese mediche della propria madre.
Mateo Salas (Colombia, Universidad de Antioquia, Colombia), The Sun of the River – Il viaggio di una famiglia prende una brutta piega nel momento in cui il pullman viene fermato da un gruppo di paramilitari.
Pietro Venier (Italia, University of West London, Regno Unito), The Hook – Un ragazzo italiano si trova davanti a un dilemma: rimanere nella propria città natale, accanto alla famiglia e al suo migliore amico, oppure accettare un posto di lavoro su un’isola remota destinata a scomparire a causa dell’innalzamento del livello del mare.
Catalina Fonseca Arango (Colombia), Corporación Universitaria Taller 5, Colombia, Stories of a Dancing Mind – Documentario sui pensieri, le esperienze e le riflessioni più profonde di una ballerina.
Shiao-ya (Maggie) Huang (Taiwan), Nanyang Technological University, Singapore, Farewell Chang Chun – In un edificio di Taipei che sta per essere demolito, la famiglia che vi abita si prepara a lasciarlo condividendo storie, ricordi ed emozioni.
Seonghoon Eric Park (Repubblica di Corea), Boston University, Stati Uniti, In Cod We Trust – A Gloucester, città del New England che ospita una delle più antiche e popolose comunità di pescatori degli Stati Uniti, l’attività della pesca è oggi in pericolo.
Lubeera Saphina (Uganda), Kampala University, Uganda, Ghetto Fist – Di fronte alle difficoltà e dopo essere stata vittima di un abuso sessuale, una ragazza si dà al pugilato e trova ispirazione in questo sport.
Ishan Vaidya (India), The University of Salford, Regno Unito, Puffin Island – Ogni primavera ed estate, con il ritorno delle enormi colonie di pulcinelle di mare, l’isola di Skokholm, nel Mar Celtico, assiste a uno dei più grandi raduni di fauna selvatica della Gran Bretagna.
Jose Jacob (India), My India – Una pedalata lungo il confine dell’India durante la conversazione telefonica tra due amici in tema di identità e nazionalismo.
Ria Nalavade (India), Magic Eraser – Un alunno scopre che con la sua nuova gomma riesce a cancellare tutte le linee che dividono l’India, il paese in cui vive.
Ginna Parra (Colombia), Filtros (Filters) – Un bambino di dieci anni intrappolato nel corpo di uno zombie si sente emarginato, ma grazie ai social media scopre un mondo meno superficiale.
Jacob Redman (Regno Unito), Subversive – Un artista americano che vive in un’azienda vinicola dismessa nel sud della Francia accompagna lo spettatore alla scoperta del suo studio e del suo processo creativo.
Pan Tianhong (Cina continentale), Homework for Winter Vacation – In vista del Capodanno Cinese, un bambino prepara i ravioli dolci scegliendo un approccio molto creativo.
Tutti i lavori dei finalisti sono visibili nel sito ufficiale dei Sony Future Filmmaker Awards.