La fotografia di architettura è l’arte di cogliere e interpretare lo spirito di un luogo, raccontare per immagini lo stile di un architetto, fare interagire una struttura con la luce che la colpisce e l’ambiente circostante. E come per ogni genere fotografico, anche in questo caso è fondamentale unire una solida conoscenza tecnica a una spiccata sensibilità compositiva. Ecco la nostra guida, sviluppata in 10 consigli pratici, per affinare il vostro sguardo e la vostra tecnica nella fotografia di architettura.
1 | Linee guida: facciamo ordine
L’architettura è un tripudio di forme e linee: orizzontali, verticali e diagonali. Imparate a riconoscerle e a utilizzarle per guidare l’occhio dell’osservatore al fulcro dell’immagine. Le linee verticali possono trasmettere imponenza e stabilità, quelle orizzontali, quiete e ampiezza, mentre le diagonali aggiungono dinamismo e profondità. Sfruttate le linee convergenti (una strada, un portico, un viale alberato…) per creare un forte punto di fuga che catturi l’attenzione. Detto ciò, non limitatevi alle sole linee rette. Andate a caccia di linee sinuose che aggiungono eleganza e movimento o linee a spirale che creano un forte senso di profondità e invitano l’occhio a esplorare l’immagine.
2 | Questioni di prospettiva
Il punto di ripresa è fondamentale. Non scattate sempre ad “altezza d’uomo”: sperimentate angolazioni diverse. Una ripresa dal basso verso l’alto può esaltare la maestosità di un edificio, ma attenzione alle linee cadenti. Se le distorsioni geometriche ti disturbano, per evitarle il segreto è mantenere il sensore della fotocamera perfettamente parallelo alla facciata dell’edificio. In linea generale, per contrastare le distorsioni senza un obiettivo decentrabile, vale la regola che più siete lontani dall’edificio, meno pronunciato sarà l’effetto “caduta” quando inclinate la fotocamera. In ogni caso la correzione geometrica delle linee cadenti è quasi sempre risolvibile in post-produzione.

3 | Padroneggia l'esposizione: ragionare per luci e ombre
Anche nella fotografia di architettura la gestione della luce è cruciale. E potrà capitare di trovarsi di fronte a forti contrasti tra zone illuminate dal sole e altre in ombra. Se il vostro scopo è quello di ottenere uno scatto dall’esposizione bilanciata, allora è preferibile preservare i dettagli nelle alte luci, recuperando le ombre in post-produzione. L’alternativa è utilizzare più scatti variando l’esposizione, per poi unirli in un HDR (che alcune fotocamere realizzano anche direttamente). Come alternativa stilistica al bilanciamento, potete scegliere di esagerare con il contrasto: in questo caso vale la regola di esporre l’immagine per le sole alte luci, consentendo intenzionalmente che l’edificio principale diventi una massa scura e priva di dettagli, e funzioni come un potente elemento grafico.
4 | L'accento del bianconero
Il bianco e nero si sposa magnificamente con l’architettura. Privando l’immagine del colore, l’attenzione si concentra sulle forme, le texture, i contrasti e i volumi. Se amate gli scatti fortemente sbilanciati dal punto di vista esposimetrico, dunque, potrebbe valere la pena rinunciare anche al colore.
5 | Il treppiedi invita alla calma e alla cura compositiva
Nella fotografia di architettura, la stabilità è fondamentale per ottenere la massima nitidezza. Un solido treppiedi è un accessorio irrinunciabile. Permette di utilizzare tempi di scatto lunghi, specialmente in condizioni di scarsa luce come all’alba, al tramonto o di notte, e di mantenere bassi gli ISO per una qualità d’immagine ottimale. Inoltre, il treppiedi “costringe” a rallentare e a ponderare con più attenzione la composizione.
6 | La "garanzia" della testa a cremagliera
Abbinato a un buon treppiedi, la testa a cremagliera è lo strumento ideale per il fotografo di architettura. A differenza delle teste a sfera, permette regolazioni micrometriche e indipendenti sui tre assi. Questa precisione assoluta è vitale per ottenere un allineamento perfetto delle linee verticali e orizzontali, garantendo che gli edifici appaiano dritti e privi di linee cadenti.
7 | Decentrabile: l'obiettivo "definitivo" per la fotografia di architettura.
Per chi punta alla perfezione, l’obiettivo decentrabile è il Sacro Graal. La sua funzione “shift” (decentramento) permette di spostare l’asse ottico dell’obiettivo mantenendo il piano del sensore parallelo al soggetto. In pratica, consente di inquadrare un intero edificio dal basso senza dover inclinare la fotocamera, eliminando così alla radice il problema delle linee convergenti e della distorsione prospettica. Gli obiettivi decentrabili sono, però, generalmente costosi e non tutti i costruttori ne hanno a listino. Fa eccezione Laowa, un marchio che ha concentrato parte della sua produzione proprio su questa tipologia di ottiche, offrendo soluzioni per diverse marche di fotocamere e fasce di prezzo. Nel suo catalogo ci sono modelli raffinati come il Laowa 20mm f/4 Zero-D Shift (con distorsione virtualmente assente) , ma anche tante alternative più accessibili per chi desidera eliminare le linee convergenti senza il forte investimento richiesto dalle ottiche Tilt-Shift dei marchi più blasonati.

8. Impara dai Maestri
Per sviluppare uno stile personale è fondamentale studiare i grandi maestri. Osservate le composizioni, l’uso della luce e la capacità di interpretare lo spazio di fotografi come Gabriele Basilico (maestro nel raccontare le periferie urbane e il paesaggio modificato), Ezra Stoller (l’eleganza assoluta dell’architettura modernista americana), James Welling (l’esplorazione concettuale e l’uso del colore), Walter Niedermayr (le composizioni seriali e l’impatto dell’uomo sul paesaggio alpino), Bernd e Hilla Becher (i fondatori della scuola di Düsseldorf, noti per la catalogazione tipologica e oggettiva delle architetture industriali), e Iwan Baan (che cattura l’architettura nel suo contesto umano e sociale). Qui in basso, vi segnaliamo alcuni letture interessanti degli autori appena citati.
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9 | Se non ce la fai in ripresa, correggi in post produzione
La post-produzione è un passaggio chiave per finalizzare i propri scatti di architettura. I principali software di fotoelaborazione e conversione RAW offrono strumenti indispensabili per il fotografo di architettura. Tra questi citiamo quelli per applicare correzioni prospettiche, i profili di correzione automatica dei difetti dell’ottica, le maschere o le selezioni selettive per gestire luminosità, contrasto e colore e i vari tool per la rimozione degli elementi di disturbo.

10 | Pianifica e osserva come la luce colpisce un edificio
Una buona fotografia di architettura raramente è frutto del caso. Prima di scattare, studiate il vostro soggetto. Utilizzate strumenti come Google Maps e app come Shadowmap per il calcolo delle effemeridi solari per capire come e quando la luce colpirà un edificio o un monumento. Recatevi sul posto in orari diversi, osservate come cambiano le ombre e come la luce pone in relazione il soggetto con l’ambiente circostante. La pazienza e la pianificazione sono le chiavi per essere nel posto giusto al momento giusto.

La fotografia di architettura è solo uno dei generi che potete esplorare per affinare il vostro occhio e la vostra tecnica. Se avete trovato utile questa guida, in basso — tra i contenuti correlati — trovate anche guide pratiche dedicate alla fotografia street, di paesaggio e di ritratto.
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