In questa estate che non smette di riservare sorprese agli appassionati di fotografia, tocca a Nikon salire sul palcoscenico. E lo fa con un obiettivo zoom che ricopre un ruolo cardine nei corredi full frame dei professionisti e degli amatori più esigenti. Si tratta del nuovo Nikkor Z 24-70mm f/2.8 S II, zoom che copre le focali da grandangolare “spinto” a mediotele mantenendo costante la luminosità f/2,8. È il cavallo di battaglia di reporter, cerimonialisti, fotografi sportivi…
La seconda generazione porta tutto più in alto, prezzo compreso
Come indica il numero romano, è la riedizione del primo Nikkor Z 24-70mm f/2.8 S, lanciato nel 2019, anno successivo alla nascita del sistema mirrorless Z. Non si tratta di un lifting, ma di una vera e propria riprogettazione. Anche da questo deriva un prezzo che rispetto alla prima versione sale di circa 400 euro: il nuovo Nikkor Z 24-70mm f/2.8 S II costa 2.969 euro.
Scheda tecnica Nikkor Z 24-70mm f/2.8 S II
- Prezzo 2.969 euro
- Apertura massima f/2,8
- Apertura minima f/22
- Schema ottico 14 lenti in 10 gruppi
- Angolo di campo (full frame) 84°-34°
- Minima distanza di messa a fuoco 24-33cm
- Rapporto di riproduzione 1:3
- Lamelle del diaframma 11
- Diametro filtri 77mm
- Paraluce in dotazione, a corolla
- Dimensioni diametro 84mm, lunghezza 142mm
- Peso 675g
- Innesti disponibili Nikon Z
- Importatore Nital
Zoomata interna e peso: due record di categoria
La prima e più evidente novità riguarda la struttura: la zoomata è interna, quindi il barilotto non è telescopico e non cambia dimensioni. Oltre a renderlo il primo zoom full frame 24-70mm f/2,8 con questa caratteristica meccanica, ciò comporta almeno un paio di vantaggi: è certamente migliore l’isolamento verso polvere e acqua e, in secondo luogo, il baricentro resta invariato a qualsiasi focale, aspetto importante per i videomaker.
Le dimensioni, comunque, non sono certo da pancake: è lungo 142mm (16 più del vecchio 24-70mm alla focale minima), ha diametro di 84mm e passo filtri da 77mm. Il peso, d’altro canto, è di appena 675 grammi, ben 140 in meno rispetto alla precedente versione: il nuovo Nikkor Z 24-70mm f/2.8 S II è quindi da oggi il più leggero della categoria.
Via lo schermo LCD, arrivano due utili selettori
Sempre rispetto allo zoom del 2019 sparisce il pannello di controllo LCD che, a quanto pare, non ha incontrato il favore del pubblico oltre a costituire una voce di costo eliminabile. Sul nuovo 24-70mm gli stessi fotografi troveranno forse più utile il limitatore di campo di messa a fuoco, un accessorio normalmente presente sulle ottiche di pregio con focali decisamente più lunghe.
Ritroviamo invece l’anello di controllo rapido con una novità: un selettore consente rapidamente di attivare e disattivare i click. Se questi sono utili nel caso all’anello si assegnino funzioni fotografiche come la compensazione dell’esposizione, il diaframma o il valore ISO, costituiscono un limite se con l’anello si intende gestire il guadagno o l’apertura senza soluzione di continuità nelle riprese video.
L'autofocus sulla via della seta
Tornando alla messa a fuoco troviamo un’ulteriore novità: via il motore STM, spazio al nuovissimo Silky Swift Voice Coil Motor (SSVCM) che oltre a essere più discreto del già silenziosissimo STM è più veloce di cinque volte. La focheggiatura è assegnata a più gruppi di lenti che, con movimenti sincronizzati, dovrebbero assicurare una resa elevata a qualsiasi distanza e un ridotto focus breathing. Buona la minima distanza di messa a fuoco che a 70mm di focale consente un rapporto di riproduzione di circa 1:3.
Quando meno non vuol dire peggio
Sotto la scocca trova posto uno schema ottico più snello rispetto al passato: da 17 lenti si passa a 14, ma Nikon promette migliori prestazioni in qualsiasi condizione di ripresa, sia grazie ai due elementi ED e ai tre con doppia superficie asferica, sia grazie al complesso trattamento antiriflessi che al classico Super Integrated aggiunge il Meso Amorphous e l’ARNEO (un mix che Nikon riserva alle ottiche di maggior pregio e prezzo). Il trattamento al fluoro per la lente frontale completa il profilo di resistenza alle intemperie. Il diaframma, come si conviene a un’ottica destinata a realizzare anche ritratti, è composto da ben 11 lamelle a profilo arrotondato.
Lo zoom non è VR, quindi per riprese fotografiche a mano libera oltre i tempi di sicurezza o per video fluidi in movimento, è necessario affidarsi allo stabilizzatore presente nel corpo macchina.
Nuovo, infine, il paraluce HB-117 che dispone di una finestrella per il controllo dei filtri orientabili: è di serie insieme a una custodia morbida a “tasca”.
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