Roma
Dal 23 maggio al 13 giugno 2025
Pare che il batterio Xylella fastidiosa sia arrivato per la prima volta in Italia nel 2008, su una pianta di caffè. Successivamente, in Puglia, si sarebbe adattato agli ulivi uccidendo 6,5 milioni di alberi e annientando una parte essenziale della cultura della regione.
Dalla notte dei tempi, infatti, l’ulivo è profondamente connesso con la storia familiare e comunitaria dei pugliesi. Sull’identità di queste persone, sul territorio e sull’economia, l’epidemia di Xylella fastidiosa ha avuto un impatto devastante.
I fotografi Jean-Marc Caimi e Valentina Piccinni hanno voluto produrre un racconto di questa storia, partendo dal contatto diretto con gli agricoltori e con la vita nei campi. Il lavoro, intitolato Fastidiosa, sarà in mostra presso la sede di Officine Fotografiche di Roma dal 23 maggio al 13 giugno 2025.
Cliccando su ciascuna delle fotografie pubblicate in questo articolo sarà possibile visualizzare la versione integrale della didascalia.
Fastidiosa: il racconto inizia dalle persone
Ospiti per un lungo periodo in un frantoio del piccolo borgo rurale di Gemini, nell’epicentro dell’epidemia, Caimi e Piccinni hanno ascoltato le storie personali dei contadini, scattato fotografie e allestito una camera oscura per sviluppare i negativi sul posto, tra caldo e polvere, creando una connessione diretta con l’ambiente che stavano documentando.
Tutti gli aspetti della questione "Xylella"
Fastidiosa è una combinazione di fotografia analogica e digitale, microfotografia e Polaroid, documenti, materiali d’epoca, foto d’archivio e testimonianze audio e video. La narrazione articolata di questo progetto ha lo scopo di dare rilevanza ad ogni singola sfumatura di una vera e propria catastrofe ecologica.
Per questa ragione, dopo un primo contatto coi campi, Caimi e Piccinni hanno sentito la necessità di ampliare la loro documentazione rivolgendo l’attenzione alle ricerche della comunità scientifica e all’azione degli agronomi impegnati a individuare varietà di ulivi selvatici naturalmente resistenti alla Xylella. Le immagini prodotte in questa fase sono cliniche, rigorose, talvolta registrate con l’ausilio di telecamere microscopiche per immortalare cellule e molecole di campioni vegetali.
Sebbene la causa originale dell’epidemia non sia certa, il cambiamento climatico e l’uso di pesticidi sono stati identificati come alcuni dei fattori che hanno portato all’indebolimento del sistema immunitario degli alberi, favorendo la massiccia espansione del batterio, giunto anche in Francia, Spagna e Portogallo. Il lavoro di documentazione del duo, durato sei anni, vuole mettere in luce – oltre agli aspetti più catastrofici – gli sforzi di chi si impegna a cercare soluzioni concrete all’epidemia e salvaguardare il patrimonio della comunità.
Qualcosa in più su Jean-Marc Caimi e Valentina Piccinni
Jean-Marc Caimi e Valentina Piccinni collaborano dal 2013 a progetti di fotografia documentaria e personale. Il loro coinvolgimento profondo nelle storie raccontate e il loro approccio senza filtri alla fotografia documentaria, che si focalizza principalmente sul rapporto tra uomo e territorio, hanno contribuito al loro riconoscimento internazionale. Il loro lavoro è regolarmente presente nella stampa e nei media di tutto il mondo, come Geo, Die Zeit, The Guardian, Der Spiegel, Politico, Le Monde, L’Espresso, Internazionale, Wired, GQ, Newsweek e The Sunday Times.
Vincitori di numerosi premi, anche nell’ambito dei Sony World Photography Awards e dell’Earth Photo Award, hanno esposto in Europa e in Asia e pubblicato diversi libri fotografici, tra cui Fastidiosa (Overlapse Book) e una trilogia sulle “città in cambiamento”, che include Güle Güle, su Istanbul (André Frère Éditions), finalista all’Arles Author Book Award e al Luma Rencontres Dummy Book Award e in shortlist al Prix Nadar.
Jean Marc Caimi e Valentina Piccinni. Fastidiosa
- Officine Fotografiche, via Giuseppe Libetta, 1 – Roma
- dal 23 maggio al 13 giugno 2025
- lun-ven 10-13/15.30-19; sab 10-12
- ingresso gratuito
- officinefotografiche.org
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