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Home CULTURA PORTFOLIO

Sfondi in primo piano

Fabrizio Daminelli

Jessica Barresi di Jessica Barresi
1 Marzo 2022
in PORTFOLIO
Melitaea didyma fotografata da Fabrizio Daminelli
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Soggetti piccoli e affascinanti avvolti da virtuosismi cromatici: Fabrizio Daminelli punta a rendere la macrofotografia uno stimolo per la curiosità delle persone nei confronti di esseri viventi pressoché sconosciuti ai più.

Quando si parla di macrofotografia la spinosa questione della gestione della messa a fuoco è spesso prioritaria. L’argomento genera non pochi grattacapi agli appassionati di soggetti dalle dimensioni ridotte, costretti a fronteggiare l’eterno dilemma della scarsa profondità di campo. Treppiedi, slitte micrometriche e procedimenti multiscatto – come la diffusa tecnica del focus stacking – diventano presto i protagonisti della caccia alla nitidezza, costringendo i più pignoli a lunghe sessioni di postproduzione. Ma quanti fotografi potrebbero dirsi altrettanto attenti alla cura di ciò che sta al di là del soggetto? Fabrizio Daminelli, appassionato macrofotografo, ritiene che lo sfondo sia fondamentale, a volte persino più importante del soggetto stesso dell’immagine e se ne occupa minuziosamente facendone il palcoscenico del suo estro creativo. In ogni fotografia l’autore fa sì che la sfocatura del secondo piano sia un’abile coprotagonista, capace di valorizzare il soggetto e di rubare, al tempo stesso, parte della scena con grazia e vivacità. Facendo scorrere lo sguardo tra i lavori di Fabrizio è impossibile non domandarsi come possa produrre quelle suggestive sfumature colorate. E se è vero che gli obiettivi macro, acerrimi nemici della profondità di campo a causa dell’elevato rapporto di riproduzione che permettono di raggiungere, sono complici dei fanatici della sfocatura, è altrettanto vero che non è sufficiente possederne uno per assicurarsi risultati dallo sfondo tanto gradevole. Abbiamo scambiato due chiacchiere con l’autore, che ci ha raccontato il suo percorso da fotografo e la sua passione per la macrofotografia.

Colias croceus in copula

Fotocamera reflex APS-C Canon Eos 7D Mark II Obiettivo Tamron SP 90mm f/2,8 Di VC USD Macro Dati di scatto 1/640sec, f/7,1, ISO 400.

Issoria latonia

Fotocamera reflex APS-C Canon Eos 7D Mark II Obiettivo Tamron SP 90mm f/2,8 Di VC USD Macro Dati di scatto 1/50sec, f/8, ISO 200.

Formazione

Autodidatta della fotografia dagli anni ’80, Fabrizio Daminelli racconta di aver cominciato a fotografare quando il costoso obiettivo macro in esposizione sullo scaffale del suo fotografo e stampatore di fiducia era, per lui, ancora inarrivabile. Con l’avvento del digitale, e l’acquisto di una reflex entry-level, il nostro è stato travolto dalla passione fotografica e si è presto ritrovato a svolgere il ruolo di moderatore in un forum di fotografia online, accrescendo rapidamente le proprie competenze. Parallelamente, l’incontro con il fotografo Damiano Villa gli ha consentito di approcciarsi alla fotografia naturalistica, e Fabrizio ricorda così la curiosa coincidenza rivelatasi decisiva per sviluppare le sue abilità: “Un giorno un fotografo conosciuto da poco mi invitò dalle sue parti, sul Ticino. Mi disse di equipaggiarmi di un paio di stivali alti, e mi portò in uno stagno facendomi entrare in acqua per fotografare la nascita delle libellule. Rimasi incantato da quello spettacolo naturale. Da allora ho fotografato circa 45 specie di libellule in Lombardia, la mia regione d’origine. Le sponde del fiume Adda sono il mio campo di battaglia, e quando gli insetti scarseggiano a causa delle basse temperature mi dedico ai paesaggi nebbiosi o all’avifauna locale”.

Ischnura elegans in copula

Fotocamera reflex APS-C Canon Eos 7D Mark II Obiettivo Tamron SP 90mm f/2,8 Di VC USD Macro Dati di scatto 1/500sec, f/7,1, ISO 400.

Plebejus argyrognomon

Fotocamera reflex APS-C Canon Eos 7D Mark II Obiettivo Canon EF 180mm f/3,5 L Macro USM Dati di scatto 1/1000sec, f/6,3, ISO 2500.

Preparazione

Fabrizio inizia le sessioni fotografiche scegliendo preventivamente il soggetto a cui dedicarsi, e decidendo di conseguenza la destinazione delle sue uscite. “Se la scelta ricade sulle farfalle – precisa – allora vado per prati, mentre se si tratta di libellule vado alla ricerca di fiumi, torrenti, ruscelli o stagni. Fotografo sempre soggetti in attività, perché solo in questo modo posso incappare in situazioni non banali, come la copula tra due insetti. Spero sempre in una giornata di sole, ma esco volentieri anche con il maltempo, perché la pioggia costringe gli insetti a cercare riparo tra il fogliame rendendoli più facili da individuare”.

Coenonympha pamphilus

Fotocamera mirrorless full frame Canon Eos R6 Obiettivo Canon EF 180mm f/3,5 L Macro USM Dati di scatto 1/200sec, f/6,3, ISO 1000.

Melitaea didyma

Fotocamera reflex APS-C Canon Eos 7D Mark II Obiettivo Tamron SP 90mm f/2,8 Di VC USD Macro Dati di scatto 1/500sec, f/6,3, ISO 400.

Pulizia

La prima accortezza del macrofotografo consiste nella selezione di sfondi “puliti” già dalla fase di ripresa. “Nella macrofotografia – spiega Fabrizio – è importante lavorare con contesti omogenei e privi di elementi di disturbo, quali fili d’erba, rami o cespugli. Molti appassionati si aiutano con dei cartoncini colorati che posizionano prima dello scatto giusto dietro il soggetto, ma questa procedura richiede che quest’ultimo sia perfettamente immobile. Nel mio caso è impossibile ricorrere a un simile espediente, in quanto lavoro sempre di giorno, ossia quando gli insetti sono in piena attività e sarebbe impensabile riuscire a piazzare in tempo i cartoncini”.

Mondi paralleli

Per lo stesso motivo l’autore predilige lo scatto a mano libera, e si serve spesso della cosiddetta tecnica del parallelismo, che consiste nel cercare di mantenere gran parte del soggetto su un unico piano di messa a fuoco, riprendendolo in modo che il sensore della fotocamera sia parallelo al suddetto piano. Per dirla in modo più semplice, è opportuno ritrarre i soggetti di profilo, in modo che almeno un occhio, le zampe più prossime all’obiettivo e la parte visibile delle ali giacciano più o meno sullo stesso piano, risultando nitidi e ben leggibili. Specialmente nel caso di libellule e damigelle, il parallelismo evita la tipica sfocatura di una parte del lungo addome degli insetti, fenomeno a cui si assiste quando il soggetto è ripreso trasversalmente o frontalmente.

Aeshna mixta

Fotocamera reflex APS-C Canon Eos 7D Mark II Obiettivo Canon EF 180mm f/3,5 L Macro USM Dati di scatto 1/1000sec, f/5,6, ISO 2500.

Aperture controllate

Per quanto riguarda l’apertura del diaframma Fabrizio lavora sempre con valori che non superano f/8, ritenendo che f/7,1 sia l’impostazione ideale, il giusto compromesso per ottenere il fuoco sul soggetto e un buono sfocato sullo sfondo. In condizioni di scarsa luminosità, tuttavia, oltre a incrementare la sensibilità ISO opta anche per un’apertura maggiore del diaframma, provocando un inevitabile assottigliamento della profondità di campo che rende le sessioni fotografiche ancora più complesse. Riprendere a mano libera piccoli soggetti in piena attività diurna, infatti, diventa una vera e propria sfida quando la parte del soggetto che si desidera mettere a fuoco deve essere collocata in corrispondenza di un piano estremamente sottile.

Variazione delle cromie

In postproduzione il flusso di lavoro di Fabrizio inizia con lo sviluppo dei file RAW. Prima di tutto l’autore corregge, se necessario, parametri quali la luminosità, i toni, le ombre e la nitidezza, dopodiché duplica il livello e si dedica alla correzione dei colori di sfondo ricorrendo al plug-in Color Efex Pro della Nick Collection di Adobe. Tra i numerosi preset integrati nel plug-in, l’autore predilige il filtro Bi-Color User Defined (schermata qui sopra), e interviene sull’impostazione del colore superiore e inferiore (lato destro della schermata). Nello specifico si tratta di due tinte che vengono introdotte, rispettivamente, nella porzione superiore e in quella inferiore del fotogramma, attraverso una sfumatura completamente personalizzabile nell’orientamento e nell’opacità attraverso i cursori situati in alto a destra. Si tenga presente che i due colori visualizzati nella schermata sono quelli proposti di default all’apertura del filtro Bi-Color User Defined, e che pertanto non corrispondono alle tinte introdotte da Fabrizio in fase di elaborazione della sua immagine. Una volta completato l’intervento di personalizzazione cromatica il fotografo utilizza lo strumento gomma di Photoshop per ridurre l’effetto del filtro sul soggetto principale, preservandone i suoi colori naturali.

Acherontia atropos prima e dopo l'intervento di variazione cromatica

Fotocamera reflex APS-C Canon Eos 7D Mark II Obiettivo Tamron SP 90mm f/2,8 Di VC USD Macro Dati di scatto 1/160sec, f/7,1, ISO 100.

Schermata dell’interfaccia del plug-in Color Efex Pro di Adobe utilizzato da Fabrizio Daminelli per personalizzare gli sfondi delle sue macrofotografie

Sulla sinistra compare un elenco di filtri preimpostati applicabili all’immagine di partenza, mentre la colonna di destra ospita cursori e pulsanti per la personalizzazione delle modifiche apportate. La fotografia corrisponde alla versione originale della fotografia pubblicata nella pagina precedente, cioè al file prodotto dalla fotocamera prima dell’intervento di variazione cromatica apportato dall’autore in postproduzione.

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