Si terrà dal 1° al 30 settembre 2022 la prima edizione del Ricarica Foto Festival, nato da un progetto di rigenerazione urbana attraverso la fotografia. Le mostre in programma saranno allestite in spazi e strutture attualmente in disuso o da poco riqualificati.
Il festival vuole dare voce alle province, alle difficoltà quotidiane di chi le abita, alla carenza di servizi, e al preoccupante fenomeno dello spopolamento per il quale molti comuni rischiano di morire, con conseguente perdita di identità dei territori e delle persone che ne fanno parte.
L’idea ha preso forma grazie al progetto Sustinente in Ricarica, nato dall’iniziativa spontanea di alcuni cittadini del territorio della Bassa Mantovana. L’obiettivo è appunto quello di affrontare il fenomeno dello spopolamento delle aree rurali e, allo stesso tempo, contrastare l’eccesso di urbanizzazione del territorio.
L’impegno è volto alla sensibilizzazione nei confronti del tema della rifunzionalizzazione di edifici dismessi attraverso processi partecipati di cittadinanza attiva, ponendo al contempo l’accento sull’importanza dello sviluppo di attività (culturali, artistiche, sportive, ludiche) che possano favorire la coesione sociale, il dialogo, l’inclusione e l’arricchimento culturale.
Il tema della prima edizione è SUPERNATURA, rapporto tra uomo, ambiente e territorio e trova ispirazione dal titolo di uno dei progetti fotografici in mostra nel circuito ufficiale, prodotto dalla fotografa Annamaria Belloni.
Lo scorso marzo il Festival ha indetto una call aperta a professionisti e fotoamatori dalla quale sono stati selezionati 5 progetti che verranno esposti nel circuito off del festival.
Il programma prevede molte attività, tra le quali numerosi incontri con gli autori, presentazioni e laboratori per tutte le età.
Edizione 1ª
Periodo dal 01/09/22 al 30/09/22
Luogo Sustinente (MN)
Genere vari, con attenzione ai temi della rigenerazione urbana e dello spopolamento
Prezzo mostre donazione minima di 7€
Under 12 ingresso gratuito
Under 18 donazione minima di 5€
Soci FIAF, ARCI, COOP e FAI donazione minima 5€ (presentando la tessera all’infopoint
del festival)
Dall’8 al 31 agosto sarà possibile accreditarsi per l’ingresso con una donazione minima di
5€ anziché 7€. La prenotazione andrà eseguita a questo link
Orari mostre sabato e domenica ,10-13/15-19
Annamaria Belloni – Supernatura
Barbara Cannizzaro – Umana presenza
Danilo Garcia Di Meo – Nell’essere
Laura Pietra – Fotografare l’energia
Paolo Zapparoli – Corpi Spezzati
Collettivo ORDER #10362 – 3016
Alessandro Meloni – In Assenza
Elide Cataldo – Anima Mundi
Laura Misuraca – Red Future
Eleonora Mari e Fabrizio Pelfini – Pervertens
Sergio Zuanetti – Non Soprannaturali
“Supernatura”
Supernatura è un racconto, a tratti visionario, sul difficile e controverso rapporto della natura con l’uomo contemporaneo. L’essere umano, nel tentativo secolare di sottomettere la natura, sta perdendo il reale contatto con essa e rischia di rimanere travolto sia dalla sua furia quando le manca di rispetto, sia dalla sua bellezza.
« […] la sensazione è che la natura ci osservi di sbieco, forse indifferente al nostro destino, ma che ci offra ancora un appiglio, lanciandoci un salvagente in un mare in tempesta, perché possiamo ritrovarci: è proprio la possibilità di questo incontro che mi spinge a fermare immagini, la scoperta improvvisa di qualche lampo di vera connessione tra uomo e natura – cosa sempre più rara e splendida – all’interno di una convivenza forzata e necessaria.» — Annamaria Belloni
“Umana presenza”
Il progetto fotografico di Barbara Cannizzaro è stato interamente realizzato nei territori e nei luoghi tra Ostiglia e Sustinente nel mese di giugno 2022. Barbara ha viaggiato da Roma, città in cui vive, fino alla zona della Bassa Mantovana dove ha risieduto per 4 giorni immergendosi completamente nel territorio come, appunto, un’umana presenza.
“Nell’essere”
Incatenati alle abitudini rincorriamo il ciclico susseguirsi delle giornate. Frenetici come i primi treni a vapore, in uno schermo, navighiamo, dissolvendoci in un potenziale illimitato.
Il mantra è fare, lavorare, bere, arrivare.
Ma dove vogliamo arrivare?
Avremo mai abbastanza?
E se il ritmo cambiasse?
(…)
Sono il selvaggio addomesticato, finalmente, mi rifletto nella purezza dell’elemento chimico. Dalla terra, in una sinfonia, nasciamo con il tutto, siamo il mondo che viviamo. Nella notte di San Lorenzo aspiriamo a non perdere il respiro.
Ci ritroviamo alberi, scossi nella tormenta, passeggera. Radici che si abbracciano nel terreno, guardando al futuro, torniamo germoglio. Così rinasco, nell’acqua salata e corro, come i bambini, non per arrivare, ma per sentire cosa si prova a volare.
Testo di Giulia Antonellli
“Fotografare l’energia”
“Non possiamo permetterci di voltare lo sguardo, i fotografi non possono, tutti noi non possiamo, ma abbiamo bisogno di credere nelle sfide che ci attendono, di dare concretezza all’immaginazione di un mondo che sarà diverso e visibilità a quel lavorio umano che ci può salvare.
(…)
Queste immagini trasmettono l’idea di energia e nello stesso tempo un senso di quiete, di poesia che ci invita a recuperare lo stupore verso un battito d’ali o un fruscio di foglie scosse dal vento, facendoci sentire in una connessione più intima con il non umano.”
Piera Cavalieri – Fiaf.net
“Nel 2010 sono stata coinvolta in un progetto artistico e di comunicazione finalizzato a portare all’attenzione del pubblico il tema delle energie da fonti rinnovabili.
Ho affrontato il tema del vento che ho voluto rappresentare come un’energia generatrice di forme e di vita, un propulsore di trasformazione che si innesta nel ciclo vitale con la forza decisa o con lieve armonia.
Fusti piegati da raffiche tenaci, stormi che si librano in cieli spazzati dal vento o lievi soffi che plasmano materie corpose sono alcuni dei temi che ispirano il mio lavoro composto da dittici, in cui l’accostamento non intende esplicare ma evocare la forza generatrice del vento.” – Laura Pietra
“Corpi Spezzati”
Fiori recisi, cui vengono tolte foglie e radici, all’apparenza inutili, in un parallelismo con la condizione umana: la necessità di mostrarci al meglio, celando nell’ombra parti di noi per esaltarne altre.
Il bisogno di essere accettati ci impone scelte in equilibrio tra il mostrare e il sottrarre alla vista. Paolo Zapparoli, con Corpi Spezzati, indaga l’apparenza invitando chi osserva ad andare a fondo. La natura di Corpi Spezzati fuoriesce dal corpo, lo incornicia, ne condivide il dolore e la bellezza che inevitabilmente radicano nel non visibile. Natura o artificio? Recidere / spezzare alla ricerca di una poetica capace di mostrare uno spiraglio dell’inimmaginabile complessità del nostro esistere.
“Così come i fiori, a cui vengono tolte foglie e radici all’apparenza inutili, anche noi dobbiamo in qualche modo celare nell’ombra aspetti che, altrimenti, rischierebbero di non farci brillare come ci aspettiamo, vogliamo e meritiamo.
(…)
Siamo Corpi Spezzati.
Belli separati.
Ma tutt’altra cosa se visti nell’insieme.”
“3016”
Il progetto #3016 nasce nel 2020 e viene realizzato nel 2021 nelle zone investite dal terremoto dell’agosto 2016, in particolare i comuni di Accumoli e Arquata del Tronto, Visso, Ussita e relative frazioni.
L’idea sottesa al titolo è quella di “simulare” un ritrovamento archeologico mille anni dopo la tragedia, con l’obiettivo di raccontare territori che con forza continuano a lottare per rialzarsi dalle macerie, e sempre più spesso vengono dimenticati.
Il Collettivo ORDER #10362 ha scelto di raccontare i luoghi colpiti dal terremoto, con uno sguardo esterno, privo di pregiudizi; dal progetto fotografico è nato anche un libro che sarà disponibile durante il festival.