Le G con l'acca nel nome sono notoriamente riservate da Panasonic anche a chi realizza video per professione: è così dal 2009, anno di arrivo sul mercato della GH1. In sei generazioni si è passati dal video 1080/25fps al 5,7k/30p ProRes RAW HQ interno, mentre sul fronte fotografico è raddoppiata la risoluzione, cambiato il sistema AF e letteralmente decollata la velocità di raffica. Ecco come la nuova Lumix GH7 interpreta nel 2024 il ruolo di ammiraglia del sistema QuattroTerzi di Panasonic.
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Professionale videocentrica, ma a suo agio anche nella caccia fotografia e nella ripresa sportiva. La GH7 di Lumix è la più completa mirrorless QuattroTerzi in circolazione, la prima della serie con AF ibrido per facilitare il riconoscimento e l’inseguimento del soggetto durante le riprese dinamiche. Arriva a due anni di distanza dalla GH6 senza subire un aumento sconsiderato del prezzo di listino, ora pari a 2.200 euro solo corpo (100 euro in più rispetto alla GH6 al lancio), 2.400 euro insieme allo zoom Lumix G 12-60mm f/3,5-5,6 e a 2.800 euro con il pari focale targato Leica DG, di luminosità f/2,8-4.
Indice dei contenuti
Panasonic Lumix GH7 Vs. Lumix GH6
Oltre all’ibridazione del sensore con pixel dedicati alla ricerca del contrasto di fase, il distacco tecnologico tra la GH6 e la nuova GH7 è segnato soprattutto dalla possibilità di registrare alla massima qualità video anche in formato ProRes RAW HQ su scheda di memoria interna. Al sistema di riconoscimento del soggetto migliorato per varietà e affidabilità si aggiungono la compatibilità con il servizio Cloud Frame IO, la registrazione proxy e le LUT in tempo reale. È inedita anche la cattura audio float a 32 bit, ma in questo caso è necessario accessoriare la mirrorless con l’unità opzionale XLR2. Nessuna novità sul fronte dell’ergonomia, con la solita e caratteristica sporgenza del monitor dovuta dall’integrazione, tra di esso e lo chassis – che è in lega di magnesio – della ventola di raffreddamento, delle feritoie d’aerazione e dei dissipatori di calore.
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Panasonic Lumix G9II | Panasonic Lumix GH6 | Panasonic Lumix GH7 | |
Materiale | Magnesio, policarbonato e alluminio | Magnesio, policarbonato e alluminio | Magnesio, policarbonato e alluminio |
Dimensioni | 138x88x98mm | 138x100x99 | 138x100x99 |
Peso | 658g | 823g | 805g |
Sensore | QuattroTerzi da 25MP | QuattroTerzi da 25MP | QuattroTerzi da 25MP |
IS | Sì, fino a 8EV | Sì, fino a 7,5EV | Sì, fino a 7,5 EV |
ISO Std. | 100-25.600 | 100-25.600 | 100-25.600 |
Processore | L2 | Venus Engine | L2 |
Monitor | 3″ e 1,62MP, articolato | 3″ e 1,84MP, articolato | 3″ e 1,84MP, articolato |
Mirino | 3,68MP; ingrandimento 0,8x | 3,68MP; ingrandimento 0,76x | 3,68MP; ingrandimento 0,76x |
Raffica | Fino a 75fps (60fps con AF-C) | Fino a 75fps (60fps con AF-C) | Fino a 75fps (60fps con AF-C) |
Ripresa video | 5,7K/60p | 5,7K/60p | 5,7K/60p, 5,7K/30p RAW HQ |
Conn. fisiche | USB, HDMI, Microfono, Cuffie | USB, HDMI, Microfono, Cuffie, Presa PC | USB, HDMI, Microfono, Cuffie, Presa PC |
Flash integrato | No | No | No |
Autonomia | fino a 1350 scatti con risparmio energetico | fino a 900 scatti con risparmio energetico | fino a 900 scatti con risparmio energetico |
Prezzo solo corpo | 1.900 euro | 2.100 euro | 2.199 euro |
Lumix GH7 Vs. Lumix G9 II
Per trecento euro in meno rispetto al prezzo di listino della GH7, Panasonic mette nelle mani dei fotografi la G9 II, modello che a detta del Costruttore condivide con la GH7 quasi tutte le voci presenti in scheda tecnica, eccezion fatta per la possibilità di filmare internamente in RAW e per un periodo di tempo illimitato. Chi non è interessato al video, dunque, potrebbe considerarla come alternativa. Si sappia però che ci sono altre differenze più difficili da scorgere senza avere i due modelli tra le mani e che potrebbero riportare in bilico la “partita”. Innanzitutto la GH7 ha un volume complessivo maggiore rispetto alla G9II – che non dipende solo dalla presenza della ventola – e di questo ne beneficia soprattutto l’ergonomia, perché anche il mignolo della mano destra trova spazio nell’impugnatura e non resta appeso come sulla G9 II. Il monitor posteriore della GH7, poi, è incernierato su due lati e non solo su quello corto, fatto che favorisce la ripresa dal basso anche senza estrarre il pannello lateralmente. Il selettore fisico per la selezione della modalità di messa a fuoco incastonato di fianco al mirino, sulla GH7 è leggermente ruotato in senso antiorario e si manovra con più facilità soprattutto tenendo l’occhio al mirino. Dal lato opposto rispetto a questo troviamo un selettore di blocco per impedire di modificare accidentalmente i parametri di ripresa, mentre sulla calotta, di fianco al tasto REC, c’è un pulsante in più per l’accesso rapido alle impostazioni del microfono (tutti e due i comandi sono assenti sulla G9 II). Tre anziché due i tasti funzione presenti sulla GH7 intorno all’innesto; uno è colorato di rosso e per impostazione di fabbrica avvia la ripresa video, ma può essere personalizzato per accedere rapidamente a un’altra funzione. Completa il tutto la presa Prontor Compur per pilotare i flash da studio, assente sulla G9 II e che sulla GH7 serve anche per la sincronizzazione del Time Code con un dispositivo esterno. Sul fronte AF infine, con la GH7 segnaliamo la possibilità di specificare una parte “target” nell’inseguimento di auto e moto, treni e aerei: si può decidere ad esempio se dare priorità al casco del pilota anziché al cupolino della moto o al cofano della macchina, alla fusoliera dell’aereo anziché alla cabina di pilotaggio, oppure al “naso” di un treno anziché alla cabina di guida. Confidiamo però che, almeno su questo fronte, un prossimo aggiornamento firmware per la G9 II possa appianare le differenze.
Lumix GH7: l’ergonomia della mirrorless QuattroTerzi più evoluta di Panasonic
Ci troviamo in presenza di una delle migliori fotocamere sul mercato per quanto riguarda la piacevolezza d’utilizzo; con riferimento sia all’ergonomia, sia alla navigazione nel menu. Il numero di comandi diretti per la gestione della ripresa è insolitamente ampio, tanto da rendere quasi inutile il Q Menu; confessiamo di aver fatto difficoltà a personalizzarlo con funzioni (tra quelle di più comune utilizzo) che non fossero già assegnate a un tasto fisico. L’interfaccia grafica della fotocamera è ben studiata, con tre livelli di “profondità” e funzioni fotografiche e video separate. C’è anche la guida rapida per sciogliere eventuali dubbi riguardo l’utilizzo di qualche funzione ma, come al solito, qualche traduzione in italiano lascia a desiderare. Comune a molti altri modelli Lumix passati per le nostre mani è anche una certa lentezza in avvio e in uscita dallo stand-by, mentre la velocità generale di sistema, a regime, è più che soddisfacente.
I sistemi di mira e le connessioni della Panasonic Lumix GH7
L’EVF della GH7 adotta lo stesso pannello OLED da 3,69MP della GH6, ma l’ingrandimento sale a 0,8x. Il monitor è da 3 pollici e 1,84MP, incernierato su un lato, ma ribaltabile anche verso l’alto con due livelli di inclinazione. Una soluzione, quella del doppio snodo, che accontenta fotografi e videomaker. Come già accennato il monitor è leggermente spostato verso l’esterno rispetto al profilo della mirrorless (ma non eccede l’ingombro massimo dato dall’oculare in gomma del mirino) per via dell’integrazione della ventola di raffreddamento; il suo funzionamento è programmabile su due modalità Auto (spenta/velocità normale o spenta/velocità bassa/velocità normale), che tengono conto della temperatura raggiunta dalla fotocamera per regolare la velocità della ventola, oppure può essere attivata manualmente su tre regimi di rotazione (quando la ventola è attiva, il ronzio è percettibile in video utilizzando il microfono integrato della fotocamera). Nonostante le feritoie ben visibili ai due lati del monitor, infine, la GH7 conserva un elevato grado di resistenza verso gli agenti atmosferici.
Sul fronte delle connessioni, sulla GH7 è scontata la presenza di microfono e cuffie, come quella della HDMI di taglia standard. La presa “PC” che da qualche tempo sembra essere caduta in disgrazia per quanto concerne l’utilizzo con i flash da studio, con l’adattatore BNC incluso nella confezione servirà ai videomaker per sincronizzare il Time Code con un dispositivo esterno. Non mancano l’ingresso per il comando a filo e la USB-C utile anche per la ricarica. La slitta a contatto caldo per i flash da slitta, invece, potrà essere utilizzata per collegare la rinnovata unità audio opzionale XLR2: quest’ultima è dotata di due ingressi per microfoni XRL e uno da 3,5mm, e supporta la registrazione a 4 canali a 32bit float. Rispetto a un registratore esterno dotato della stessa tecnologia, il vantaggio di utilizzare questo accessorio direttamente collegato alla fotocamera consiste nel fatto che elimina la necessità di copiare e sincronizzare con il video una traccia audio separata.
L'autonomia della GH7 varia molto in base al sistema di mira utilizzato e al tipo di supporto scelto per archiviare i file. Si passa dai 290 scatti concessi salvando su SSD esterno agli 800 inneschi – in modalità risparmio energetico – utilizzando una SSD. Complete le connessioni, sia quelle fisiche, sia quelle Over The Air.
Panasonic Lumix GH7: il sensore, l'elettronica e le caratteristiche tecniche principali
Nessuna apparente novità per quanto riguarda il sensore, almeno sotto l’aspetto della risoluzione; la GH7 continua a offrire gli stessi 25MP della GH6 e immagini in formato 4:3 da 5776×4336 pixel; sono presenti anche altri rapporti d’aspetto come il 3:2, il 16:9 o l’1:1. Un’altra caratteristica del CMOS, tuttavia, avvicina questa unità più a quella installata nella G9 II che al Live Mos in dote alla GH6. E ci riferiamo, più nello specifico, alle impostazioni di base del Dynamic Range Boost, che la GH7 chiama in causa automaticamente anche in foto: questa mirrorless prevede due percorsi di lettura paralleli e contemporanei, con diversi livelli di amplificazione del segnale, uno a basso guadagno per tenere in gamma le alte luci e uno ad alto guadagno per restituire ombre più “pulite”. Se la GH6 (con base ISO in modalità Std a 100 ISO e in V-Log a 250 ISO) concedeva un percorso a basso guadagno con partenza, rispettivamente, a 800 e 2000 ISO, sulla GH7 invece coincide con la gamma standard, ossia 100 ISO in modalità Std e 500 ISO in modalità V-Log. Restano tutto sommato invariati, invece, i tempi di lettura del sensore nelle varie modalità di ripresa, fatto che ci rassicura sul contenimento del fenomeno del rolling shutter; la GH7 impiega 20,5ms per accendere e spegnere tutti i pixel presenti sul sensore alla massima risoluzione pari a 5,8K e 14,1ms filmando in 4K a 30 o 60fps. Scende invece a 7,4ms la velocità di lettura del Live Mos quando si filma in 4K a 120fps.
Panasonic Lumix GH7: l’autofocus
ll nuovo sistema AF ibrido della GH7 riconosce soggetti umani e animali, (con possibilità di aggiungere il tracciamento di viso/muso e occhi a quello del corpo intero), auto e moto, treni e aerei. Resta tuttavia esclusa la possibilità di impostare l’AF in modalità Automatica, ossia delegare alla fotocamera il riconoscimento e il tracciamento di un soggetto tra quelli noti all’AI e presente nell’inquadratura. Apprezzabile invece l’implementazione delle parti cosiddette “target”: scattando foto di treni, aerei e veicoli a motore è possibile specificare se dare priorità nella messa a fuoco sulla parte anteriore del veicolo (e più in particolare sul pilota o sul casco del pilota, se riconosciuti dall’AF) o sul veicolo intero. Dal punto di vista meramente pratico, l’intero comparto autofocus della Lumix GH7, nonché la commutazione in manuale della messa a fuoco o la selezione delle aree di rilevazione AF, può essere gestito direttamente dal selettore integrato in prossimità del joystick AF, facilitando notevolmente la personalizzazione delle impostazioni di ripresa. Chiudiamo questo paragrafo specificando che in video, sopra i 60p (quindi a partire dal 4K/120fps) si perde il riconoscimento del soggetto, mentre a 240fps, frequenza selezionabile a partire dal Full-HD, anche l’AF-C viene disattivato.
I comandi hanno la caratteristica impostazione da reflex, essendo la Lumix GH7 del tutto conforme, esternamente, a una classica fotocamera a specchio mobile. Ampio spazio tra dorso e calotta è riservato ai comandi per il controllo capillare delle impostazioni di scatto e ripresa video, compresa la gestione dell’autofocus. LA GH7, che filma fino al 5,7K anche in formato ProRes 422 HQ, concede ora la registrazione Proxy e supporta il servizio di cloud Frame.io per agevolare la postproduzione multiutente, anche a distanza.
Panasonic Lumix GH7: la raffica e il buffer di memoria
Come in video, la GH7 è al vertice della categoria anche per quel che riguarda le sue capacità di collezionare scatti a raffica: la fotocamera scatta fino a 14fps con otturatore meccanico attivo (10fps abilitando anche la messa a fuoco continua), e raggiunge i 60fps con otturatore elettronico e inseguimento del soggetto. Alla massima cadenza di scatto di 75fps si accede, invece, disattivando la messa a fuoco continua. Non meno importante rispetto alle capacità di collezionare fotogrammi in rapida sequenza è il dato (rilevato utilizzando una scheda CF Express) che interessa il buffer di memoria: fino a 170 i file collezionabili senza rallentamenti nel doppio formato RAW o JPG, circa 215 le immagini consecutive concesse scattando solo in RAW e oltre 260 i JPG (sono oltre 4 secondi di raffica scattando a 60fps).
Fino a 100MP grazie al MultiShot Hi-Res.
Il sensore della GH7 può essere utilizzato anche per confezionare immagini in risoluzione di 50MP (che si traducono in stampe 70x52cm a 300dpi) o 100MP (stampabili fino a 98x74cm a 300dpi), sempre con rapporto d’aspetto 4:3. In questo caso il Live Mos registra otto fotografie in rapidissima sequenza effettuando traslazioni micrometriche in quattro direzioni, catturando informazioni più dettagliate sul colore e raddoppiando o quadruplicando la risoluzione nativa. Lo stabilizzatore posto alla base del sensore della GH7 amplia ulteriormente la versatilità della fotocamera introducendo un guadagno teorico sui tempi di sicurezza imposti dalla focale utilizzata pari a 7,5EV.
La Lumix GH7 in video
La mirrorless QuattroTerzi riservata da Panasonic ai professionisti della ripresa video giunge alla sua nona iterazione continuando a supportare lo standard 5,7K come la GH6, ma in questo caso anche in formato ProRes 422 HQ su scheda di memoria. A ciò si aggiunge la possibilità di impiegare la mirrorless per le dirette streaming semplicemente sfruttando una connessione di rete, mentre quanti avessero l’esigenza di modificare frequentemente il formato delle clip per adattarlo ai vari social media, sappiano di poter contare sulla flessibilità della registrazione Open Gate. Chiaramente non mancano tutti i più importanti strumenti di assistenza alla ripresa, come il vettorscopio, lo zebra pattern, il focus peaking, l’indicatore cornice con il rapporto d’aspetto selezionato… I 240fps e i 120fps (velocità utili per realizzare filmati in slow motion) sono invece disponibili rispettivamente in qualità Full HD e in 4K. Passando al controllo colore e di gamma dinamica, la Lumix GH7 include il profilo flat V-Log, oltre a offrire la possibilità, come sulla full frame S9, di mostrare già in ripresa l’effetto di una LUT precaricata. Altre opzioni di scelta del profilo includono il Cinelike D2 e V2 e il Like 709. Data l’elevatissima risoluzione e il conseguente aumento delle dimensioni dei file, per facilitare la post-produzione video e la condivisione multiutente dei file di progetto sul cloud Frame.io di Adobe, la GH7 offre anche la possibilità di attivare anche la registrazione proxy sulla SD al fine di ottenere copie in bassa qualità delle clip originali archiviate sulla CFExpress. Infine, per integrare la GH7 in un set cinematografico che utilizza cineprese professionali Alexa, è possibile scaricare la chiave di licenza a pagamento DMW-SFU3A (costa 199 euro) per sfruttare il formato ARRI LogC3 a 10 bit certificato da ARRI e tutti gli 87 profili della ARRI Look Library. In questo modo sarà possibile rendere l’aspetto delle clip girate con la Lumix GH7 fedele a quello delle riprese realizzate con le videocamere professionali Alexa Mini LF, LF, SXT, Mini, 65, XT, Classic e Amira.
Panasonic Lumix GH7: il verdetto di fotocult.it
La serie GH è maturata così tanto negli ultimi anni che è sempre più difficile aggiornala con funzioni e specifiche dalla portata rivoluzionaria come, invece, è stato in passato. Eppure in Panasonic, grazie all’implementazione dell’audio float, sono riusciti a tagliare per primi il traguardo ancora una volta. D’altro canto l’integrazione del RAW in camera (ossia la naturale evoluzione di quanto già realizzato con la GH6) non può essere considerata un’esclusiva di questa Lumix perché sul mercato c’è già chi concede questa possibilità (ad esempio le Nikon Z8 e Z9). Più interessante, invece, l’integrazione del Cloud con il servizio Frame.io di Adobe che, in aggiunta alla possibilità di registrare file proxy più facili da gestire e leggeri da condividere, dovrebbe facilitare e non di poco la postproduzione multiutente anche da remoto. Ai fotografi questa mirrorless concede invece un’ergonomia eccezionale – a nostro avviso superiore sia a quella della S5II, sia a quella della G9 II – e una velocità di raffica notevole abbinata a un autofocus finalmente all’altezza della situazione. Non aspettiamoci però miracoli in condizioni di scarsa luce ambiente; purtroppo anche “solo” 25MP distribuiti su un sensore più piccolo di circa quattro volte rispetto a uno di taglia full frame, la penalizzano sia in termini di resa alle alte sensibilità, che di gamma dinamica.
Lumix GH7: prove pratiche
Panasonic Lumix GH7: la risoluzione
Complice anche la più che buona qualità del 12-60mm Leica del kit, la Lumix GH7 già in JPG è capace di confezionare immagini apprezzabili per quel che riguarda la risoluzione e, in particolare, la capacità di rappresentare anche i dettagli più fini nei passaggi a basso contrasto (come, ad esempio, può essere la texture del marmo su questo colonnato). Se non ci fossero anche altri aspetti da considerare, dunque, almeno da questo punto di vista scattare in JPG o in RAW farebbe davvero poca differenza.
Panasonic Lumix GH7: gamma dinamica alteluci
Il sensore della GH7, per taglia e densità, non è tra quelli più accreditati in fatto di gamma dinamica, quindi in situazioni di eccessivo contrasto bisognerà prestare la massima cura nel calcolo dell’esposizione. Questo perché se si ha l’accortezza di mantenere appena leggibili le informazioni presenti nelle zone più chiare o più scure dell’immagine, attivando l’iDinamico al massimo o, meglio ancora, scattando in RAW, sarà possibile bilanciare piuttosto efficacemente il contrasto generale della scena. In questo banco di prova vediamo come si comporta la GH7 in JPG e le possibilità che i suoi RAW concedono a chi preferisce ottimizzare in post produzione le immagini.
Panasonic Lumix GH7: gamma dinamica ombre
Anche in una situazione opposta, quindi con alteluci in gamma e ombre eccessivamente “chiuse”, il JPG con iDinamico Alto appare moderatamente equilibrato. Segno che, anche in questo caso, l’elettronica della fotocamera è riuscita a intervenire in maniera mirata, proprio dove necessario. Resta comunque il RAW il formato di riferimento per chi desidera avere il massimo controllo su esposizione e colori, intervenendo in postproduzione. Buono il contenimento del rumore per un sensore di questa taglia e densità nelle zone d’ombra energicamente “stappate” in RAW. In alto un ingrandimento.
Panasonic Lumix GH7: le prestazioni alle alte sensibilità ISO
La gamma standard di sensibilità ISO della GH7 va da 100 a 25.600, con possibilità di espanderla verso il basso di un ulteriore EV, quindi fino a 50 ISO. I dettagli vedono affiancate alcune sensibilità comprese tra la soglia minima e la massima sia in JPG, sia in RAW. Si noti la buona resa in JPG almeno fino a 800 ISO e in RAW fino a 1600. Non sono valori limite eccezionali, ma dobbiamo tenere conto che 25MP stipati su una superficie circa 4 volte inferiore al full frame lavorano – a parità degli altri fattori – come circa 100MP posti all’interno di un CMOS 24x36mm.
In questa sequenza registrata in V-Log e risoluzione 4K/25p 10bit vi mostriamo il comportamento alle varie sensibilità in video, della GH7. La base ISO è a 500 perché è attiva la modalità Dynamic Range Boost, che permette alla fotocamera di acquisire contemporaneamente due tipi di “immagine” con una sola esposizione, sintetizzandola in tempo reale per offrire un girato con gamma tonale e dinamica (fino a 13EV) molto più ricca di dettagli.
Panasonic Lumix GH7: lo stabilizzatore
Il sensore stabilizzato della Lumix GH7 promette fino a 7,5EV di tolleranza sul mosso, un dato che riteniamo verosimile giacché con l’ottica del kit regolata a 60mmm di focale, siamo riusciti a ottenere almeno tre scatti su cinque perfettamente nitidi scattando a mezzo secondo. Vero, siamo “solo” 5 EV sotto il tempo minimo di sicurezza, ma anche pericolosamente vicini al secondo di esposizione, un tempo di scatto così lungo che i micromovimenti del fotografo si amplificano e diventano oscillazioni vere e proprie. Riteniamo quindi che con obiettivi di focale maggiore e tempi di scatto nell’ordine di 1/15 o 1/30sec si possa fare ancora meglio.
Panasonic Lumix GH7: il multiscatto ad alta risoluzione
A confronto due dettagli presi rispettivamente da uno scatto realizzato a 25MP e interpolato per quadruplicarne la risoluzione e un JPG realizzato in modalità MultiShot Hi-Res (100MP): apparentemente potrebbero sembrare simili, ma concentrandosi più attentamente sopratutto nei passaggi a basso contrasto e in corrispondenza di elementi a trama fine non è difficile rendersi conto del divario qualitativo. Ovviamente noi ne consigliamo vivamente l’utilizzo (su treppiedi e solo per fotografare soggetti statici) a tutti quelli che hanno la necessità di catturare dettagli in altissima risoluzione o di realizzare stampe di dimensioni oltre il metro di base.
Panasonic Lumix GH7: la galleria di immagini
Una serie di immagini scattate a Roma durante il test, la maggior parte delle quali con AF impostato per riconoscere e inseguire i soggetti noti all’AI e presenti nella scena. La GH7 da questo punto di vista si rivela una mirrorless eccezionalmente affidabile e dalla manovrabilità straordinaria.
Panasonic Lumix GH7: i pro e i contro
- Costruzione robusta e tropicalizzata
- Ergonomia straordinaria
- Eccezionale abbondanza di comandi diretti, riconfigurabili a piacere
- Sistemi di mira di buona qualità e monitor con doppio snodo
- Stabilizzatore efficace oltre 6EV
- Sistema AF estremamente articolato e affidabile, altamente personalizzabile
- Ottima cadenza di scatto abbinata a un buffer di memoria molto profondo
- Discreta autonomia
- Risoluzione video elevata e gestione termica di livello professionale
- Lentezza in avvio e risveglio dallo stand-by
- La densità del sensore penalizza resa ad alti ISO e gamma dinamica
- Rumore della ventola percettibile in video con microfono interno attivo
Panasonic Lumix GH7: la scheda tecnica
- Prezzo 2199 euro solo corpo Importatore Panasonic Italia, Viale dell’Innovazione, 3, 20125 Milano MI internet panasonic.it
- Tipo mirrorless QuattroTerzi di taglia grande
- Materiale lega di magnesio, alluminio e policarbonato
- Dimensioni (LxAxP) e peso 138x100x99mm; 823g con batteria e scheda
- Innesto obiettivi Micro QuattroTerzi
- Flash incorporato no
- Supporto di memoria doppio slot per schede di memoria di tipo SD (UHS-II) e CFExpress
- Alimentazione accumulatore al litio con autonomia fino a 900 scatti senza risparmio energetico attivo
- Connessioni USB tipo C, HDMI Standard, microfono, cuffie, comando a filo, presa Prontor Compur, Wi-Fi, Bluetooth, Cloud Frame.io
- Sensore QuattroTerzi da 25 megapixel, stabilizzato fino a 7,5EV
- Processore L2
- Gamma ISO 100-25.600 (espandibile a 50-25.600, ISO Auto)
- Video fino al 5,7K/60p o 5,7K/30p in Pro Res RAW HQ
- Monitor LCD da 3” e 1,84 megapixel, touch e completamente articolato
- Mirino OLED da 3,68MP, copertura 100%, ingrandimento effettivo 0,8x, eye-point 21mm
- Messa a fuoco AF con rilevamento di fase e del contrasto con rilevamento del soggetto, attivabile in tracking, punto o area singola; fuoco manuale assistito; sensibilità fino a -4EV
- Esposimetro sistema di rilevamento multi-pattern a 1.728 zone con misurazione valutativa, ponderata al centro, spot (collegabile al punto AF)
- Modi di esposizione manuale, programmata, a priorità dei tempi, a priorità dei diaframmi, iAUTO, Video, C1, C2, C3
- Modi di scatto singolo o continuo fino a 75fps, 60fps con AF-C e AE attivi
- Tempi di esposizione da 60sec a 1/8000sec (1/32000sec elettronico); posa B; autoscatto programmabile
- Sincro flash 1/250sec con prima tendina elettronica
- Extra Modalità MultiShot Hi-Res, Visualizzatore stato IS, Modalità di scatto silenziosa e notturna, Compensazione della caduta di luce ai bordi e della diffrazione, Profili colore, Time-Laps
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