Secondo la gerarchia delle mirrorless full frame Alpha, la nuova A7 Mark V sta alla base, un po’ più su della Alpha 7C II. Ma se diamo un’occhiata alle specifiche di base capiamo subito che non si può proprio parlare di una entry level. È l’evoluzione della A7IV del 2021 che sfoggiava un sensore da 33MP non stacked, cadenza massima di 10fps, 4k 60 in S35, 10bit 4.2.2, S-log3 s-cinetone e IBIS 5 assi da 5,5 stop.
Indice dei contenuti
Sony A7V: a confronto con la A7IV
La nuova A7V mantiene il sensore da 33 megapixel, ma ora è di tipo semi-stacked e sfoggia un nuovo processore chiamato Bionz XR2: questi due elementi insieme portano a un livello nuovo l’ibridazione della mirrorless per renderla appetibile sia dai fotografi che dai videomaker. La nuova mirrorless è in vendita a 3.000 euro: non sono certo pochi, ma dobbiamo considerare che rispetto alla Alpha 7 IV, lanciata a 2.800 euro quattro anni fa, il salto prestazionale, come vedremo, è notevole.
| Caratteristica | Sony A7IV | Sony A7V |
|---|---|---|
| Materiale | lega di magnesio | lega di magnesio |
| Dimensioni (LxAxP) | 131×96,4×69,7mm | 130,3×96,4×72,3mm |
| Peso | 658g | 695g |
| Sensore | Exmor R full frame da 33MP | Exmor RS full frame semi-stacked da 33MP |
| Stabilizzazione (IBIS) | 5,5EV | 7,5EV centro, 6,5EV bordi |
| Processore | BIONZ X | BIONZ XR2 |
| Autofocus (AF) | Fast Hybrid AF con 759 punti a rilevamento di fase | Fast Hybrid AF con 759 punti a rilevamento di fase |
| Monitor LCD | LCD, inclinabile 3″ e 1,03MP | LCD a 4 assi, 3,2″ e 2,09MP |
| Mirino elettronico (EVF) | OLED, 0,78× e 3,68MP | OLED, 0,78× e 3,68MP |
| Raffica | fino a 10fps (AF-C) | fino a 30fps (AF-C) |
| Video | 4K/60 | 4K/120 (S35), 4K/60 (FF) |
| Connessioni fisiche | USB-C, HDMI, Microfono, Cuffie Bluetooth, Wi-Fi, NFC | 2xUSB-C, HDMI, Microfono, Cuffie, Bluetooth, Wi-Fi |
| Slot di memoria | 2 slot CFexpress/SD | 2 slot CFexpress/SD |
| Autonomia | fino a 580 scatti | fino a 750 scatti |
| Prezzo al lancio | 3.500 euro | 3.000 euro |
Sony A7V: mirino blackout free autofocus con IA
A nostro avviso una delle novità principali riguarda il mirino elettronico che, impostando l’otturatore in modalità elettronica, è privo di blackout: l’immagine in diretta resta sempre visibile, facilitando l’inseguimento dei soggetti nelle riprese più dinamiche.
Il video è stato registrato collegando la fotocamera a uno smartphone via HDMI: quello che vedete è lo spettacolo di un mirino “black out free”. Attivando l’otturatore elettronico il flusso dati non si interrompe mai, permettendo al fotografo di mantenere costante lo sguardo sul soggetto. Solo una cornice lampeggiante (oltre a eventuali avvisi acustici) fa comprendere che si sta eseguendo una raffica. Oltre ai dati mostrati dalla A7V nel mirino, vedete purtroppo anche alcune icone dell’app con cui abbiamo registrato il video, lasciate erroneamente attive.

La facilità con cui la A7V riconosce e aggancia i soggetti e la tenacia con cui li segue fino a pochi passi dal punto di ripresa sono entusiasmanti. Quella che vi mostriamo è una sequenza (parziale) di 50 fotogrammi in cui il fuoco è “incollato” al nostro drone. Scorrete la sequenza fino in fondo, ne vale la pena: vedrete che nonostante il nuovo sensore abbia una velocità di trasmissione dati quattro volte superiore rispetto a quella offerta dal CMOS della A7 IV, il rolling shutter è inevitabile quando alcuni elementi ripresi hanno velocità elevatissime. È per questo che le eliche del drone vengono deformate ad arco.
Sony A7V: arriva il Pre-Capture
E a questo si aggiunge finalmente la funzione Pre-Capture – adottata da molti concorrenti nella stessa fascia negli ultimi anni – per compensare il fisiologico ritardo nella pressione del pulsante di scatto di fronte a eventi improvvisi: in breve, la fotocamera inizia a registrare immagini prima della pressione completa del pulsante (fino a 1 secondo di anticipo).

La nuova A7 V offre ora la funzione Pre-Capture: è possibile regolare tra 0,3s e 1s l’anticipo con cui la fotocamera inizia a registrare immagini prima della completa pressione del pulsante di scatto. Quindi, impostando 1 secondo di anticipo e la raffica a 30fps, avremo in memoria un massimo di 30 fotogrammi che anticipano la nostra prontezza di riflessi. Riquadrato in verde vedete l’immagine che volevamo ottenere e che abbiamo ottenuto con la funzione Pre-Capture; in viola quella che, conoscendo la nostra modesta reattività, avremmo ottenuto affidandoci solo ai nostri riflessi.
Sony A7V: grazie all'IA riconosce di tutto
Sempre sul fronte della fotografia dinamica, non poteva mancare l’introduzione dell’IA nel comparto autofocus, innovazione introdotta dalla A7R5 tre anni fa. Ci riferiamo al Real-Time Recognition AF, un modo complesso per dire che la A7V riconosce e si attacca come un mastino a umani, animali in genere, uccelli e insetti in particolare, automobili, treni e aeromobili. Inoltre del corpo umano riconosce occhi, faccia, testa, corpo e posizione; degli animali e degli uccelli gli occhi, la testa e il corpo; dei mezzi a motore il “corpo”; degli insetti la testa e il corpo. E se nella scena c’è un’alternanza imprevedibile di tutti questi soggetti, la nuova Sony offre anche il riconoscimento automatico, assente sulla precedente versione. Nell’insieme l’autofocus della A7V offre una moltitudine di impostazioni, alle quali si aggiungono tre nuove aree personalizzabili per forma e dimensione: opportunamente, però, al pari di altri parametri, il fotografo può sfrondare le opzioni selezionabili per velocizzare le scelte sul campo.
Sony A7V: i "nuovi" 33MP sono semi-stacked
Ovviamente, a distanza di quattro anni, il sensore non poteva non essere oggetto di aggiornamento. E quindi passiamo da un CMOS “classico” a uno semi-stacked (esattamente come ha fatto Nikon per la sua Z6 III, che però è rimasta ancorata alla risoluzione di 24 megapixel).
Anche la nuova Sony si mantiene sui 33 megapixel del modello del 2021, ma la maggior velocità di uscita dei dati consente non solo di abilitare il mirino senza black out (raccontato in precedenza), ma anche di innalzare le prestazioni video, che vedremo in seguito.
Sony A7V: la gamma dinamica in JPG
Non abbiamo potuto condurre un’analisi completa della gamma dinamica, non avendo modo di sviluppare i RAW a modo nostro. Quello che mostriamo, quindi, è un confronto tra due JPG, uno standard, con DRO (Dynamic Range Optimizer) spento, e uno con DRO al massimo livello. Il DRO agisce soprattutto sulle ombre, e per mostrarne l’efficacia abbiamo quindi sottoesposto di 1EV la foto originale.
Interessante notare che la gamma dinamica, stando ai dati comunicati da Sony, sale da 15 a 16 stop nonostante l’architettura semi-stacked del nuovo sensore. Molto ampia la gamma standard di sensibilità, che spazia tra ISO 100 e 51.200.
Sony A7V: le prestazioni alle alte sensibilità ISO
In assenza dell’aggiornamento del nostro abituale convertitore RAW (ACR di Photoshop), abbiamo per ora limitato la valutazione del disturbo ai JPG. Abbiamo omesso i dettagli a 200 e 400 ISO perché sostanzialmente identici a quello prelevato dallo scatto a 100 ISO. Riteniamo che per quanto riguarda i dettagli a basso contrasto nelle aree luminose dell’immagine, la soglia di accettabilità sia a ISO 6400, mentre nelle ombre è a ISO 3200. I dettagli ad alto contrasto iniziano a perdersi evidentemente a ISO 12.800,mentre nelle ombre resta il “limite” dei 3200. Il rumore di luminanza, in sintesi, inizia a manifestarsi chiaramente a 12800 ISO, mentre quello di crominanza intorno a 6400. Considerando che, di norma, elaborando i RAW otteniamo un guadagno di circa 1 stop, le performance della Alpha 7 Mark V son da considerarsi eccellenti.
Sony A7V: il sensore e l'elettronica
La nuova A7V ora scatta a 30 fotogrammi al secondo con otturatore elettronico (10 in meccanico), raffica che mantiene anche in RAW con prestazioni (relative al riconoscimento dei soggetti con IA e con mirino in modalità “blackout free”) che si avvicinano a quelle della super-ammiraglia A1 Mark II, mirrorless che, come principale differenza, calcola autofocus ed esposizione centoventi volte al secondo e non sessanta come la nuova A7V.
Notevole anche i buffer, dato essenziale quando una fotocamera offre raffiche così rapide: con una CFexpress Type A a 30fps è possibile registrare 185 JPG (ca. 6 secondi), oppure 95 RAW (ca. 3s), oppure ancora 85 RAW+JPG (poco meno di 3s); a 10fps il limite è superiore a 1000 fotogrammi. Dalla Alpha 9 III deriva la funzione “Speed Boost”: personalizzando un pulsante è possibile passare rapidamente da una cadenza di 10 scatti (ad esempio) a una di 30, per sfruttare le doti velocistiche solo quando realmente necessario e salvaguardare lo spazio in memoria.
Sony A7V: lo stabilizzatore
Il sensore della A7V è montato su un supporto più efficiente che eleva a 7,5 stop la stabilizzazione al centro, mentre ai bordi è 6,5. Dalle nostre prove il dato ci sembra piuttosto ottimistico: noi lo quantifichiamo in 5 stop reali con focali intorno ai 160mm di obiettivi OSS (che quindi operano in sinergia con l’IBIS della fotocamera).
Abbiamo condotto la prova dello stabilizzatore con il telezoom FE 70-200mm F2,8 GM OSS II impostato a circa 170mm di focale, che impone un tempo di sicurezza a mano libera di 1/250 di secondo. Con stabilizzatore attivo (che sfrutta sia quello ottico dello zoom, sia quello sul sensore della mirrorless), abbiamo ottenuto il 100% degli scatti perfettamente stabili solo a 1/15s, ossia con 4 stop di guadagno. A 1/8s la percentuale scende al 75%, con 1/4s al 40% e al 20% se allunghiamo i tempi a mezzo secondo. Per confronto, l’entità del mosso a 1/8 di secondo a mano libera con stabilizzatore disattivato.
Sony A7V: la struttura
Anche la struttura della fotocamera è stata parzialmente rivista. Le maggiori differenze si notano in zona monitor, che ora è più grande di qualche millimetro e più denso (si arriva a 2k punti di base); ma soprattutto è regolabile su 4 assi, e può allontanarsi abbastanza dalla zona porte da non intralciare eventuali cavi collegati.
E anche sul fronte connessioni ci sono novità: via la presa Micro USB, troviamo ora due USB-C, una con priorità al trasferimento dati ad alta velocità, l’altra all’alimentazione. Chi volesse, può utilizzare la A7V anche per live streaming, dove ora offre la possibilità di trasmettere in 4K30 con limiti temporali, e senza limiti in Full HD. Migliorate anche la trasmissione in WiFi, che sfrutta ora anche la banda dei 6Ghz grazie a un’antenna MIMO 2×2, e la sicurezza della connessione al network locale.
Sony A7V: il comparto video
Notevoli i miglioramenti anche sul fronte video. Pur mancando l’open gate e la registrazione RAW in camera, che Sony offre in modelli più spiccatamente votati al video e al cinema, troviamo ora una risoluzione 4K 120p in Super 35 (APS-C), e 4K 60p senza crop: la A7 di quarta generazione si ferma al 4K 60 in Super 35.
Un piovanello tridattilo molto confidente, intento a cacciare sulla battigia del litorale pontino, il video è stato realizzato con la massima qualità offerta dalla Alha 7 Mark V, ossia in 4K 60 e bitrate massimo. L’autofocus ha correttamente riconosciuto il volatile seguendolo con precisione quasi totale. L’obiettivo era impostato a 200mm con apertura f/2,8.
Un breve montaggio di alcune clip realizzate in Slow Motion, modalità rapidamente attivabile con il selettore presente sulla calotta (S&Q). Accettando il crop al formato Super 35 è possibile registrare in 4K 120, ottenendo quindi un ralenti di 4 volte.
Per sfruttare tutto l’angolo di campo delle ottiche, e quindi la base 7K del sensore, nella A7 V è stata introdotta la funzione Angle of View Priority: secondo Sony, e le nostre prove lo confermano, questa funzione chiede come dazio un leggero aumento del rumore solo alle più alte sensibilità. Chi vuole il massimo della qualità potrà quindi disattivare la funzione AVP sopportando un modesto crop (come potete vedere nel raffronto che pubblichiamo in questo articolo).
Se si vuole la massima qualità possibile anche in 4k/60 è necessario sopportare un lieve crop, mostrato dalla prima coppia di immagini qui sopra. Se invece la priorità è l’angolo di campo, la A7V concede la registrazione sull’intero fotogramma tramite la funzione “AVP”, ma al costo di un lieve decadimento qualitativo limitato alle altissime sensibilità (sopra, un confronto tra due fotogrammi estratti da clip girate a 25.600 ISO).
Per sfruttare tutto l’angolo di campo delle ottiche, e quindi la base 7K del sensore, nella A7 V è stata introdotta la funzione Angle of View Priority: secondo Sony, e le nostre prove lo confermano, questa funzione chiede come dazio un leggero aumento del rumore solo alle più alte sensibilità. Chi vuole il massimo della qualità potrà quindi disattivare la funzione AVP sopportando un modesto crop (come potete vedere nel raffronto che pubblichiamo qui sopra).
Oltre alla possibilità di importare le LUT citiamo la novità costituita dalla stabilizzazione Dynamic Active, che da un lato comporta un ulteriore crop rispetto alla stabilizzazione digitale “normale” presente anche sulla A7IV, dall’altro mostra un’efficienza eccezionale nelle riprese a mano libera dall’appoggio più precario. Rifiniture anche sul fronte audio con una migliorata riduzione dei rumori stabili di fondo tra cui, ad esempio, ventole, condizionatori o la stessa zoomata di alcuni obiettivi motorizzati.
Di solito, a fronte di tali e tante migliorie sul fronte prestazionale raggiunte grazie a processori più veloci, l’autonomia ne risente. Sony dichiara invece un aumento della vita utile della batteria, che sale da 520 a 630 scatti con mirino elettronico e da 580 e 750 utilizzando il monitor. Anche in video l’autonomia aumenta, soprattutto in presenza di condizioni meteo torride: a 40° in 4K60 si passa da 10 a 60 minuti di registrazione grazie a un nuovo dissipatore doppio di calore.
Infine, sempre in tema di autonomia, fa la sua comparsa una nuova modalità di risparmio energia chiamata “Monitor Low Bright”: abbassa la luminosità del monitor mantenendo in uno stato di “semi-coscienza” la fotocamera, che sarà così decisamente più pronta al risveglio e, quindi, alla ripresa, rispetto ad altri sistemi di stand-by.
Sony FE 28-70mm F3,5-5,6 OSS II: si rinnova lo zoom standard economico
Insieme alla nuova Alpha 7 Mark V arriva anche una riedizione dello zoom standard FE 28-70mm F3,5-5,6 OSS che probabilmente Sony includerà nel kit più economico: il suo autofocus sarà in grado di assecondare non solo le raffiche da 30fps della A7V, ma anche quelle da 120fps della A9III; e sarà compatibile con la compensazione automatica del focus breathing. Acquistabile anche singolarmente, il suo prezzo sarà di circa 480 euro.
Sony A7V: la galleria di immagini

Test Insta360 GO Ultra: un doppio salto di qualità, tra versatilità e immagine
Con la GO Ultra Insta360 è...
Un test di laboratorio che solleva interrogativi: la Sigma BF è davvero così indietro?
Un approccio fotografico diverso, che non...
Test Sony RX1R III: un concentrato di meraviglia e perplessità
Sony RX1R III: un sensore full...
Nikon Coolpix P1100: uno zoom estremo per esploratori di natura e cielo
La super-bridge di Nikon ridefinisce il...
Risoluzione “classica”, tecnologia moderna: il test della Panasonic Lumix S1II
Come si comporta nelle mani di...
Fujifilm GFX100RF: ci era piaciuta su strada, ma ora è tempo di numeri
Dopo le prove sul campo, pubblichiamo...

























































