Se Yashica ha segnato in qualche modo la vostra carriera di fotografi, amatori o professionisti, questa notizia potrebbe suscitare un variabile mix di emozioni. Lo storico marchio, da tanto tempo fuori dal settore delle fotocamere a sistema (reflex o mirrorless), si riaffaccia sul mercato con una duplice e nostalgica proposta su Kickstarter: arriveranno in piena estate le fotocamere “gemelle diverse” FX-D 300 e FX-D 100.
FX-D: digitali dall’aspetto analogico
Si tratta di una coppia di fotocamere compatte e a ottica non intercambiale, la cui forma si ispira alla gloriosa FX-3, reflex analogica del secondo millennio, nave scuola (anche nelle versioni successive) per migliaia di appassionati. Il nome che accomuna le due nuove Yashica è FX-D, un concetto sviluppato in due modelli. Il più “evoluto” è la FX-D 300, dotata di un sensore da 1/1,5 pollici e 50 megapixel, con ottica fissa equivalente a 24mm f/1,8 dotata anche di stabilizzatore. Grazie all’esuberante densità del sensore, si può zoomare virtualmente rinunciando a parte della risoluzione: a 60mm, massima focale selezionabile, si ottengono ancora immagini da 8 megapixel.


L’altra si chiama FX-D 100 è dispone di un sensore più piccolo e meno denso, da 1/3 di pollice e 13 megapixel: a questo viene abbinata un’ottica zoom non stabilizzata, ma multifocale ed equivalente a 25-75mm f/1,6-2,8, con ulteriore zoom digitale 4x.


Il trend della simulazione pellicola
Sui passi di Fujifilm (e non solo), Yashica crea un collegamento virtuale con il passato e con la fotografia analogica inserendo delle simulazioni pellicola. Si può quindi passare da una “chirurgica” resa digitale a interpretazioni vecchio stampo ottenibili con sei profili distinti (Sapphire 70s, 400, Ruby 60s, Golden 80s, Mono 400 e B&W 400).
In modo simile a quanto offerto dalla recente Fujifilm X half, anche le Yashica FX-D prevedono l’uso della leva di carica per poter realizzare lo scatto successivo: un modo, secondo gli ideatori, per indurre al ragionamento, a concentrarsi sulla composizione e infondere significato a ogni immagine.
Comunque connesse e aperte al video
Per quanto cerchino di toccare le corde della nostalgia nei più maturi o di offrire qualcosa di diverso e stimolante ai giovani (nati ben dopo la FX-3), le nuove digitali avranno quel che serve per essere in rete: Wi-Fi e Bluetooth per condivisione rapida e controllo remoto della fotocamera tramite app, e connessione USB-C per ricaricare l’accumulatore al litio.
Non può mancare una parte video, che entrambe declinano in un 4K/30 o 1080/120.
Nulla sappiamo in merito all’autonomia e al supporto di memoria: il fondello presenta uno sportello che presumibilmente ospita una batteria ricaricabile e uno slot per schede SD.
FX-D 300 e 100: come sono fatte le nuove Yashica?
Le compatte, che non hanno mirino elettronico, dispongono solo di un monitor orientabile sul dorso di modesta risoluzione (640×480 pixel) e non tattile. Sul “pentaprisma” trova posto una slitta, ma non sappiamo se sia a contatto caldo o freddo: in quest’ultimo caso servirebbe solo come porta accessori, ad esempio una luce led di riempimento.
Gli obiettivi sono piuttosto aggettanti, cosa che da un lato rende queste fotocamere poco tascabili, ma dall’altro conferisce loro una certa praticità. Troviamo infatti due ghiere, per messa a fuoco e zoom. Da notare che nel caso della 100 l’obiettivo cambia effettivamente focale, mentre nella 300 si attiva lo zoom digitale con crop del sensore. Le ghiere hanno una posizione (D sulla 300 e A sulla 100) che cede il compito di variare la focale al corpo macchina, dove si trova un bilanciere a portata di pollice.
FX-D 300 e 100: quanto costa il tuffo nel “passato”
La FX-D 300 su Kickstarter costa teoricamente 549 dollari americani, mentre la più semplice FX-D 100 costa 359 dollari. Come ben sa chi frequenta questa piattaforma, esistono molte forme di adesione e supporto alle campagne che comportano differenti sconti. Se interessati, questo è il link diretto alla pagina delle Yashica FX-D 300 e 100.
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