Attesa da alcuni già lo scorso anno e da altri non prima del 2026, la Canon Eos R6 Mark III è stata infine annunciata, dissipando i dubbi alimentati dai recenti rumors. Il nuovo modello introduce diverse novità, alcune delle quali non emerse dalle precedenti fughe di notizie.
Il prezzo è in linea con quanto ci aspettavamo: 3.000 euro per il solo corpo (2.999,99 euro per la precisione). La Canon Eos R6 Mark III accoppiata allo zoom RF 24-105mm F4 L IS USM costa invece 4.299,99 euro. Più abbordabile il kit con lo zoom RF 24-105mm F4-7.1 IS STM, proposto a 3.459,99 euro.
Insieme a lei arriva anche un interessantissimo Canon RF 45mm F1.2 STM, obiettivo superluminoso dal prezzo “popolare” del quale potete leggere cliccando qui.
Il punto centrale del sistema è un nuovo sensore CMOS full frame non stacked da 34,2MP, di cui 32,5 effettivi. Lo stabilizzatore integrato offre una compensazione fino a 8,5 EV al centro del fotogramma e 7,5 EV ai bordi, contrariamente a quanto ipotizzato da alcune anticipazioni che accreditavano l’IBIS della nuova mirrorless di Canon di soli 6,5EV.
Stessa cadenza, ma buffer più profondo
Supportata dal processore Digic X, e nonostante l’incremento di risoluzione, la Canon Eos R6 Mark III mantiene la raffica fino a 40fps con otturatore elettronico. Il dato più rilevante, tuttavia, è l’aumento del buffer, che ora supporta tale cadenza per un massimo di 150 file RAW consecutivi (il doppio rispetto alla Mark II). È stato confermato anche il Pre-Burst, ora allineato alle prestazioni della Eos R5 Mark II, quindi capace di registrare fino a 20 fotogrammi antecedenti la pressione completa del pulsante di scatto.
Canon Eos R6 Mark III: arriva la CFexpress
La gestione di questa mole di dati, come vedremo più avanti significativa anche in ambito video, ha imposto il passaggio a schede CFexpress. La nuova mirrorless rinuncia quindi a uno dei due slot SD per far posto a uno slot compatibile con le più performanti CF.
I sistemi di mira restano gli stessi della Mark II
Mirino e monitor restano invece invariati nelle specifiche. Questo è un aspetto che potrebbe deludere chi si aspettava un upgrade dell’EVF a 5,76MP o un display posteriore da 3,2 pollici. Un aggiornamento invece implementato, e spesso richiesto dai videomaker, riguarda la porta HDMI, che ora è in formato standard anziché Micro: supporta l’output video fino al 7K RAW ProRes.
Canon Eos R6 Mark III: più spazio alla personalizzazione AF
Sul fronte autofocus, la Eos R6 Mark III mantiene il riconoscimento avanzato di un gran numero di soggetti (occhi, viso, testa e corpo di un soggetto umano, cani, gatti, uccelli e cavalli, auto da corsa o moto, aerei e treni), e introduce la possibilità di preregistrare fino a 10 volti per un riconoscimento prioritario, ad esempio in contesti di foto di gruppo. I 10 slot sono riposizionabili per assegnare priorità diverse qualora più soggetti registrati siano presenti simultaneamente nell’inquadratura.
È stata inoltre implementata l’opzione di 6 registri dedicati al comportamento dell’AF, che i fotografi potranno personalizzare per scenari specifici come matrimoni, sport, fotografia naturalistica o street. Questo livello di personalizzazione ha richiesto l’introduzione di una sezione di menu dedicata, identificata dal colore “verde lime” (come sulla Eos R5 Mark II), che raggruppa tutte le impostazioni AF precedentemente disperse in altre aree.
Si registra, infine, un fisiologico passo indietro sul fronte della sensibilità: la scala ISO standard si ferma a 64.000 ISO, contro i 102.400 della R6 Mark II, soglia alla quale la nuova mirrorless arriva solo in estensione. Stando alle dichiarazioni dei responsabili Canon, però, a parità di sensibilità la Mark III non differisce sostanzialmente dal modello precedente.
Canon Eos R6 Mark III: 7K RAW come sulla Eos C50
Passando al comparto video, emergono ulteriori similitudini con la Eos C50 (la prima, che avreste dovuto già notare, è il sensore). La fotocamera permette riprese RAW fino al 7K/60p internamente, con la possibilità di lavorare in Open Gate a 30p. Il 4K/60p è ottenuto tramite oversampling ed è disponibile anche la ripresa a 4K/120fps. Sebbene Canon non abbia ancora fornito dati ufficiali sui limiti di registrazione, è plausibile ipotizzare che l’assenza di un sistema di raffreddamento attivo (ventola e feritoie per la dispersione del calore) determini tempi di utilizzo continui inferiori rispetto alla C50, macchina nata specificamente per l’uso cinematografico.
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