24,5MP di risoluzione distribuiti sulla superficie di un inedito sensore parzialmente stacked, raffica fino a 120fps, VR da 8EV collegabile al punto AF, ripresa video 6K RAW in camera, mirino DCI-P3. La Nikon Z6 III rompe con il passato e punta in alto, ma costa 2.999 euro solo corpo.
Tra la Nikon Z6 introdotta nel 2018 e poi aggiornata nel 2020 e la nuova Z6 III presentata all’inizio dell’estate sembrano passate ben più di due generazioni. Tutto è cambiato rispetto ad allora. Tutto, tranne la risoluzione di 24,5MP, ritenuta dal costruttore ancora quella più indicata per offrire il miglior compromesso in termini di velocità, tenuta agli alti ISO, resa della gamma dinamica e prezzo. Ovviamente tra il sensore impiegato sul modello del 2018 e l’unità installata nella Z6 III il balzo evolutivo è enorme; abbiamo ora a che fare con un sensore parzialmente stacked (meno costoso da produrre rispetto a un sensore impilato tradizionale, ma quasi altrettanto veloce) che avvicina per prestazioni quelli utilizzati nella Z8 e nell’ammiraglia Z9. Nonostante gli sforzi nel cercare un compromesso, con le mirrorless full frame più evolute di Nikon questa Z6 III condivide però anche un prezzo non più alla portata di tutti. Per il solo corpo Nikon chiede 2.999 euro, ossia 800 euro in più rispetto al prezzo di listino al lancio sia della Z6 (2018), sia della Z6 II (2020).
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Indice dei contenuti
Nikon Z6 III Vs. Z6 II
Oltre a un moderato lifting che approfondiremo nel paragrafo dedicato alla struttura e ai comandi e alle nuove specifiche video (anche queste le vedremo più avanti), ecco cosa cambia – lato fotografico – nella Z6 III rispetto al modello di precedente generazione. La raffica passa da 14fps agli attuali 20fps, cadenza di scatto che può essere ulteriormente innalzata a 60fps e 120fps, nel primo caso accontentandosi del JPG Normal (rinunciando al file RAW) e nel secondo accettando anche il ritaglio DX e la conseguente riduzione della risoluzione a 10,6MP. In tutti i casi restano comunque attivi AF e AE, quindi il riconoscimento del soggetto e il calcolo dell’esposizione aggiornati fotogramma dopo fotogramma. Tra i soggetti noti all’AI della fotocamera, oltre a quelli umani e animali domestici, troviamo ora anche il gruppo composto da automobili, treni, cicli e motocicli, gli uccelli (raggruppati con gli animali) e gli aerei. In pratica gli stessi della Z8 e della Z9. La fotocamera è in grado di riconoscerli e tracciarli tanto in foto quanto in video e può essere impostata per passare in automatico tra un soggetto e l’altro. Tornando per un attimo al sensore, il supporto oscillante alla sua base può essere attivato nella nuova modalità AF VR, quindi muoversi all’interno del corpo macchina centrando l’oscillazione proprio sul punto AF selezionato. La meccanica di movimento posta alla base del CMOS permette di utilizzare la fotocamera anche in modalità Pixel Shift per collezionare immagini multiscatto, anche in RAW, fino a 96MP di risoluzione. Aggiornato pure il processore: un Expeed 7 che, da solo, è in grado di assicurare prestazioni superiori a quelle del doppio Expeed 6 installato nella Z6 II.
Nikon Z6 III: alcune valide contendenti
Su smartphone, ruota in orizzontale per facilitare la lettura della tabella.
Panasonic Lumix S5 IIX | Canon Eos R6 Mark II | Sony A7IV | Nikon Z6 III | |
Materiale | Magnesio, policarbonato e alluminio | Magnesio, policarbonato e alluminio | Magnesio, policarbonato e alluminio | Magnesio, policarbonato e alluminio |
Dimensioni | 134x90x102mm | 138x88x98mm | 131x80x96mm | 138x74x101mm |
Peso | 740g | 670g | 659g | 760g |
Sensore | full frame da 24MP | full frame da 24MP | full frame da 33MP | full frame da 24MP |
IS | Sì, 6,5EV | Sì, 8EV | Sì, 5,5EV | Sì, 8EV |
ISO Std. | 100-51.200 | 100-104.200 | 100-51.200 | 100-64.000 |
Processore | L2 | Digic X | Bionz XR | Expeed 7 |
Monitor | 3” e 1,84MP, articolato | 3” e 1,62MP, articolato | 3” e 1,04MP, articolato | 3” e 2,1MP, articolato |
Mirino | 3,68MP (0,78x) | 3,69MP (0,76x) | 3,68MP (0,78x) | 5,67MP (0,8x) |
Raffica otturatore el. (RAW+JPG, AE, AF) | Fino a 30fps | Fino a 40fps | Fino a 10fps | Fino a 20fps |
Ripresa video | 6,2K/30p | 4K/60p | 4K/60p (crop 1,5x) | 6K/60p |
Conn. fisiche | USB, HDMI, Microfono, Cuffie | USB, Micro HDMI, Microfono, Cuffie | USB, Micro HDMI, Microfono, Cuffie | USB, HDMI, Microfono Line-In, Cuffie, Multifunzione |
Flash integrato | No | No | No | No |
Autonomia | 370 scatti | 580 scatti | 580 scatti | 410 |
Prezzo solo corpo | 2.499 euro | 2.989 euro | 2.494 euro | 2.999 euro |
Nikon Z6 III: l’ergonomia
Se per giudicare l’ergonomia della Z6 II spendemmo parole come “ottima” e “ben congegnata”, è ora il caso di rivedere il giudizio e assegnare un “eccellente, o quasi” alla rinnovata scocca della Z6 III. La fotocamera cresce di 4,5mm in larghezza e 1,5mm in altezza (per 55g di peso in più), adottando un LCD posteriore articolato anziché solo inclinabile. Il volume complessivo resta tuttavia del 16% inferiore rispetto a quello della Z8, fotocamera della quale ripropone anche il grado di resistenza contro polvere e umidità. Anche i pulsanti posteriori sono stati disposti nello stile attuale dell’era “Z9” anziché come sulla Z6 II. Di conseguenza il tasto Play passa opportunamente alla destra del monitor per consentire di rivedere le immagini rapidamente anche mantenendo l’occhio al mirino e la mano sinistra sul barilotto dell’ottica. Resta però nel vertice alto di sinistra del dorso il Cestino, che invece avremmo preferito seguisse il tasto Play: volendo a questo punto esprimere un desiderio per il futuro, potremmo ipotizzare lo spostamento in altro luogo del commutatore foto/video, al suo posto AF-ON e al posto di AF-ON la coppia Play/Cestino. Da rivedere anche il posizionamento dell’anello destro della tracolla perché, quando rivolto verso il basso, interferisce con l’apertura dello sportello del vano schede. Infine un’altra piccola nota critica riguardo la Guida Rapida della fotocamera: non sempre le voci a Menu hanno la relativa spiegazione e, in caso di incompatibilità tra due di esse, non viene mostrata la causa né proposta una soluzione.
Nikon Z6 III: i sistemi di mira, le connessioni, l'autonomia
Il monitor sul dorso della Z6 III conferma la risoluzione di oltre 2 milioni di pixel dell’unità installata sulla Z6 II, ma è ora incernierato lateralmente e quindi ribaltabile anche in avanti. Una soluzione senz’altro gradita ai videomaker, meno dai fotografi “puri”. A questi però Nikon ha riservato un mirino eccezionale su moltissimi fronti; a partire dalla risoluzione, che passa a 5,76MP, passando per la luminosità (che sale a 4.000 nit) e l’ingrandimento (ottimo lo 0,8x), per finire con il supporto dello spazio colore DCI-P3 per offrire la massima fedeltà in termini di resa cromatica e di gamma dinamica: è il primo al mondo con questa caratteristica.
La Nikon Z6 III utilizza la batteria EN-EL15C e supporta, opportunamente, la ricarica via USB. Scriviamo opportunamente perché nella confezione non è più incluso il caricabatterie da tavolo MH-34 che, dunque, dovrà essere acquistato a parte per ricaricare l’accumulatore fuori dalla fotocamera. Vita dura anche per chi è solito utilizzare batterie commerciali: sulla Z6 III, almeno per il momento, non funzionano. Funziona benissimo, invece, il battery grip originale dedicato MB-N14: estende la superficie d’appiglio della fotocamera, ripropone i comandi principali per agevolare lo scatto in verticale e offre spazio a un secondo accumulatore. Costa però 400 euro.
Sul fronte delle connessioni, invece, facciamo notare l’inversione degli ingressi per microfono e cuffie, soluzione adottata presumibilmente per semplificare l’utilizzo della Line-in per la registrazione dell’audio in alta qualità: anche in questo caso ci troviamo in presenza di una caratteristica unica per questa categoria di prodotto. Confermati invece i due alloggiamenti per le schede di memoria, che continuano a essere accettate negli standard CFexpress Tipo B o XQD e SD. Per archiviare con più facilità scatti e filmati è disponibile anche il nuovo servizio Nikon Imaging Cloud, che i possessori della Nikon Z6 III potranno sfruttare anche per aggiornare il firmware della fotocamera o scaricare Picture Control personalizzati, senza passare dal PC. I primi 30 giorni di utilizzo sono gratuiti, poi è necessario sottoscrivere un abbonamento.
Nikon Z6 III: il sensore, l'elettronica e le caratteristiche tecniche principali
Grazie anche al lavoro svolto sul più recente processore di immagini Expeed 7, la sensibilità ISO su questa fotocamera è regolabile tra 100 e 64.000, ma anche a 50 e fino a 204.000 attivando l’estensione. L’otturatore della Z6 III, rispetto alle sorelle maggiori è anche di tipo meccanico (motivo per il quale il mirino non sarà blackout free), con possibilità di funzionare fino alla velocità di 1/8000sec (e 1/16.000 in elettronico totale): sincronizza con il flash a 1/200sec, e fino a 1/60sec con otturatore completamente elettronico.
Nikon Z6 III: l’autofocus
Il rinnovato sistema AF ibrido della Z6 III è strutturato con 273 punti AF selezionabili singolarmente su 299 attivi in modalità di rilevazione Area automatica. Presenti anche le modalità AF Pinpoint e Tracking 3D (solo in modalità foto), l’area dinamica regolabile su tre taglie (S, M e L) e il tracciamento del soggetto basato su AI. Quest’ultimo, proprio come sulle Z8 e Z9, è stato implementato per rilevare e tracciare persone, gatti, cani, uccelli, biciclette, moto, automobili, aerei e treni.
Nikon Z6 III: la raffica e il buffer di memoria
La Nikon Z6 III scatta da 1 a 5fps con raffica impostata in modalità L (Low), sale a 14fps in modalità H (High) e raggiunge i 20fps – con otturatore elettronico – se impostata in H+. I 30, 60 e 120fps, che la Z6 III concede invece rinunciando al RAW e, alla massima cadenza di scatto, anche riducendo a 10,6MP la risoluzione, sono invece abbinabili alla modalità Pre Scatto. Questa funzione permette di mantenere in memoria tutte le immagini registrate nel secondo antecedente l’affondo sul pulsante di scatto e i tre (o più) secondi successivi al click. Il buffer di memoria, utilizzando una scheda CFexpress di tipo B, arriva a riempimento solo dopo 1000 fotogrammi consecutivi (anche in RAW), collezionati alla cadenza di 20fps.
Nikon Z6 III: il comparto video
Passiamo infine al video, fronte sul quale il Costruttore non ha certo risparmiato energie: la Nikon Z6 III, difatti, non solo permette la registrazione fino al 6K/60p, ma supporta pure la ripresa in RAW (nel formato proprietario N-RAW e non nel più popolare ProRes RAW) direttamente in camera. Ovviamente restano a disposizione anche le risoluzioni “inferiori”, quindi il 4K supportato a 60p (senza crop con sovracampionamento) e 120p (con ritaglio DX) e il Full-HD selezionabile anche a 240p. La registrazione in 4K/60p, formato tra quelli più comunemente utilizzati oggigiorno, è assicurata fino a 125 minuti senza interruzioni, ma al netto di eventuali limitazioni dettate dalla temperatura esterna, dal tipo di memoria utilizzata e dalla carica della batteria. Un’altra caratteristica senz’altro gradita ai videomaker è la possibilità di utilizzare la ghiera multifunzione dell’ottica per simulare la zoomata tramite crop digitale dell’immagine: l’allungo è concesso di 1,4 volte filmando in 4K e fino a 2x in Full-HD. In sintesi, anche su questo fronte la Nikon Z6 III non mostra il fianco a nessuna delle rivali di pari categoria, cedendo il passo solo a mirrorless più specialistiche come la Lumix GH7 (sensore, però, di taglia QuattroTerzi).
Nikon Z6 III: prove pratiche
Nikon Z6 III: la risoluzione
Il sensore semi-stacked è molto veloce (non velocissimo) e costa meno dei sensori stacked come quelli usati sulla Z8 e sulla Z9. La maggior velocità rispetto ai sensori standard (ossia quelli neanche parzialmente stacked) porta vantaggi sul fronte dell’autofocus e del video, ma anche qualche piccolo problema. In particolare in fatto di gamma dinamica e in genere di efficienza alle sensibilità inferiori il sensore semi-stacked della Z6 III può offrire il fianco a qualche critica da parte dei più pignoli. Tanto per fare un paragone, prendiamo la Z6 II di precedente generazione che dispone di un CMOS normale, quindi più lento nel flusso di dati in uscita: ha la stessa risoluzione, ma una pulizia dell’immagine superiore ai bassi valori ISO. A quelli superiori, ossia da 640 in su, intervengono i livelli successivi di riduzione del rumore alla fonte del nuovo CMOS, quindi un eventuale confronto tra le due fotocamere porterebbe a un sostanziale ex aequo.
Stiamo forse dicendo che per i paesaggisti, normalmente ancorati alle sensibilità minime, la Z6 III sia una mirrorless da scartare? Senza arrivare a tali estremi riteniamo che quantomeno sia consigliabile usare la Z6 III in RAW. Questo perché il sistema di riduzione del rumore, che nella Z6 III è appena più alto, in JPG rischia di intervenire anche su ciò che rumore non è. La coppia di dettagli che vediamo qui sopra è un esempio emblematico. Augurandoci che osserviate questo test su un buon monitor ad alta risoluzione, noterete che i gerani più piccoli alle finestre subito sopra gli archi o gli altri fiori variopinti in basso a destra sono decolorati in JPG: sono stati scambiati per rumore cromatico e “corretti”. Il loro colore effettivo è invece visibile nel dettaglio RAW, dato che il software di conversione (Adobe ACR in questo caso) consente al fotografo di tarare a piacimento l’intensità del filtro NR.
Per quanto riguarda la risoluzione, tra JPG e RAW riscontriamo il consueto divario: il JPG tende a piallare i dettagli più fini nelle aree a tinte piatte e tendenzialmente più scure, laddove uno sviluppo accorto del RAW li restituisce più fedelmente.
Nikon Z6 III: gamma dinamica JPG, D-Lighting, RAW
Giusto per rassicurare i più impressionabili, ecco qualche “esercizio” di gamma dinamica per mostrare le effettive capacità di recupero della nuova mirrorless full frame. La Z6 III, sempre per chi scatta in JPG, consente di elaborare in macchina il formato compresso ampliando la gamma con il noto sistema D-Lighting attivo, graduabile su una manciata di livelli (c’è anche un automatismo). Il confronto che mostriamo, essendo le differenze tra i livelli intermedi molto contenute, riguarda il JPG standard e quello con il D-Lighting Molto Alto, ossia quello più intenso. Per chi fosse all’oscuro del suo funzionamento, il D-Lighting sottoespone l’immagine per mantenere in gamma le alteluci salvo poi rischiarare selettivamente le ombre.
A questa coppia di scatti aggiungiamo come al solito il RAW e in questo caso quello associato al JPG con D-Lighting attivo Molto Alto, quindi quello sottoesposto e di conseguenza più soggetto a eventuale comparsa di rumore nelle ombre rischiarate.
Ebbene, appare evidente come il margine offerto dalla Z6 III sia davvero ampio e, seppur inferiore a quello offerto da fotocamere con sensore non-stacked, più che sufficiente a tenere sotto controllo contrasti anche molto forti. In particolare si presti attenzione alla mercanzia esposta nel mercatino rionale di Norimberga, affogata nel nero nel JPG standard, visibile nel JPG con D-Lighting in funzione (che nel frattempo ha fatto il “miracolo” sulle alteluci) e perfettamente leggibile nel RAW sviluppato a nostro gusto.
Nikon Z6 III: gamma dinamica JPG contro RAW
Un altro esempio “illuminante”: al JPG standard, in questo caso non accompagnato dalla versione con D-Lighting Attivo, contrapponiamo due versioni del RAW associato: la prima con esposizione determinata automaticamente da Adobe ACR, la seconda con l’acceleratore pigiato sul rischiaramento delle ombre. Osservando sia le immagini intere per apprezzarne l’equilibrio (non ce n’è una vincente, è una questione di gusto personale) sia i dettagli, riteniamo che anche spingendo il rischiaramento delle ombre al limite del verosimile, la qualità in termini di risoluzione (si noti addirittura la comparsa di moiré strutturale sul cuscino in primo piano) e rumore (di luminanza e di crominanza) è notevolissima.
Nikon Z6 III: gamma dinamica alle alte sensibilità ISO
Tanto per confermare la notevole tenuta della Z6 III sul fronte della gamma dinamica, abbiamo letteralmente “stirato” le ombre in uno scatto realizzato (inutilmente, dato lo scarso dinamismo temporaneo del soggetto) a ISO 4500. Secondo noi la resa, sebbene si noti del rumore di luminanza, è ancora più che accettabile nonostante l’elevata sensibilità di partenza e l’intensità dell’intervento sulle ombre.
Nikon Z6 III: le prestazioni alle alte sensibilità ISO
L’estesissima gamma di sensibilità, che va da 100 a 64000 in modalità standard con estensione a 50 e 204.800, è gestibile manualmente ma anche in automatico. Questa opzione è sempre più apprezzata dai fotografi perché con i moderni sensori l’intervallo di sensibilità all’interno del quale non sono apprezzabili differenze sostanziali è molto ampio e ciò consente di gestire con maggiore libertà tempi e diaframmi. Nel caso della Z6 III, in JPG, tra 100 e 1600 ISO si fatica a cogliere l’effetto del filtro NR, a meno di forti ingrandimenti a monitor o in stampa. Rispettando la regola dei 300dpi in stampa, e al netto di eventuali interventi migliorativi con la sempre più efficace intelligenza artificiale, posizioniamo a ISO 6400 la soglia di accettabilità. In RAW possiamo tranquillamente spingerci fino a 12800 ISO. I valori più alti, fino a 64.000 ISO, vanno considerati come ruote di scorta, magari previa riduzione della dimensione immagine. Il fondo scala ci appare sinceramente inutilizzabile.
Nikon Z6 III: autofocus e riconoscimento del soggetto
Abbiamo provato la Nikon Z6 III per un lungo periodo e in condizioni molto disparate. La sessione di prova più probante, però, è stata senz’altro quella presso il circuito dedicato ai radiomodelli Cross Village, dove piccoli bolidi, elettrici e a scoppio, sfrecciano a velocità anche superiori a 50/60kmh, seguendo traiettorie non sempre prevedibili e rendendosi protagonisti di incidenti tanto spettacolari quanto incruenti…
Qui eravamo già venuti a testare il Nikkor Z 180-600mm VR accoppiato alla Nikon Z8, uscendone pienamente soddisfatti. Con lo stesso obiettivo, stavolta unito alla Nikon Z6 III in prova, non abbiamo riscontrato la stessa prontezza. Nulla di quantificabile perché i contesti erano differenti per luce, soggetti e sfondi (pista asfaltata anziché in terra). Sta di fatto che il tasso di precisione e la rapidità di aggancio al soggetto sono apparsi leggermente inferiori. Intendiamoci, le immagini che mostriamo sono testimoni di un comportamento eccellente, ma la rapidità del sensore stacked della Z8 ha tra i propri pregi proprio quello di fornire al processore una quantità di dati superiore nell’unità di tempo e di favorire quindi aggiornamento e precisione del sistema di messa a fuoco.
Nelle immagini mostrate in alto, l’AF della Z6 III è stato impostato in 3D tracking con rilevamento soggetto su Automobile. La Nikon consente anche il riconoscimento automatico, ma in questo caso i soggetti erano noti e invariabili, quindi abbiamo facilitato il compito alla fotocamera. I dati di scatto della sequenza sono: 1/4000sec f/8, ISO 1000, Nikkor Z 180-600mm a 600mm.
L’efficacia dell’autofocus della Z6 III appare evidente anche in video: la Giulia lanciata a oltre 50km/h viene agganciata subito (stesse modalità operative del test fotografico, salva l’area di messa a fuoco ampia) e mantenuta fino a quando, con uno scarto impressionante, il modellino cambia traiettoria. Abbiamo trovato l’autofocus della Z6 III realmente utilizzabile in video anche con soggetti meno dinamici, ad esempio durante interviste, attivando il riconoscimento dei volti, che porta con sé anche quello degli occhi, selezionabili anche singolarmente.
L’unico neo che abbiamo trovato nel sistema AF della Nikon Z6 III è la mancanza del riconoscimento degli uccelli, che sono sì inclusi nella categoria animali, ma che non godono, come nella Z8 e nella Z9, di una preimpostazione dedicata. Crediamo che questa scelta non sia casuale, ma legata al fatto che il sistema AF della Z6 III non è esattamente quello delle due ammiraglie, ma appena meno fulmineo; e che gli uccelli, per eterogeneità delle forme, dei colori e dei contesti in cui si trovano, costituiscono un banco di prova davvero complesso per qualsiasi sistema AF. Impostando il riconoscimento soggetti su Animali, infatti, abbiamo riscontrato una certa difficoltà dell’AF a individuare e a seguire con costanza degli uccelli su cui non avremmo avuto difficoltà a focheggiare manualmente quando questi erano confusi nella vegetazione o in posizione non chiaramente intellegibile; d’altro canto, quando il volatile mostra il suo “lato migliore” e si staglia su sfondi uniformi, la Z6 III non fatica a individuarlo e, se possibile, riduce il campo d’azione all’occhio visibile (segno della presenza, nel database generale, della categoria “uccelli”). Non crediamo che un aggiornamento firmware possa cambiare la situazione, afferendo essa all’hardware della fotocamera, ma saremmo felici di essere smentiti…
Nikon Z6 III: il Pre-scatto
La nuova Z6 III dispone di una funzione che sarà molto gradita dai fotografi sportivi e naturalistici, cui si indirizza senza dubbio per le sue buone doti velocistiche. Parliamo del Pre-scatto, ossia la capacità di mantenere in memoria volatile un intervallo di tempo di 0,3sec, 0,5sec o 1 secondo intero semplicemente premendo a metà corsa il pulsante di scatto. Premendo a fondo il pulsante, le foto memorizzate nell’intervallo di tempo precedente vengono salvate definitivamente su scheda insieme a tutte le fotografie scattate successivamente per 1, 2, 3 secondi o per tutto il tempo in cui si resta con il dito sul pulsante di scatto.
Appare chiaro che tale funzione serve a non perdere l’attimo in tutti quei frangenti in cui tale attimo si verifica con una rapidità che eccede le umane capacità di reazione. Il semplice involo di un uccello, ad esempio, richiederebbe una prontezza di riflessi felina… Con il Pre-scatto è sufficiente inquadrare il soggetto, tenere premuto a metà corsa il pulsante e poi fino in fondo non appena l’animale spicca il volo. Se abbiamo impostato un buffer abbastanza lungo (fino a 1 secondo con la Z6 III) saremo certi di aver registrato anche l’attimo decisivo.
Purtroppo la nuova Nikon consente di attivare questa funzione solo con le cadenze di scatto più rapide, da 30, 60 o 120 fotogrammi al secondo e di conseguenza solo in JPG con qualità normale (né JPG Fine, né tantomeno RAW). A 120fps, inoltre, la mirrorless effettua un ritaglio portando la risoluzione effettiva a 10,6 megapixel, mentre a 30 e 60fps sfrutta l’intero sensore e produce quindi immagini da 24,5 megapixel.
Ciò premesso, se si imposta l’esposizione in modo da non aver bisogno del RAW, la funzione Pre-scatto si rivela un’arma eccezionale. Le immagini singole che mostriamo sono rispettivamente quella che intendevamo ottenere, ossia l’ultimo istante in cui il piccione è in contatto con il “posatoio”, e quella che avremmo ottenuto contando sulla nostra prontezza di riflessi, ossia con il volatile ormai in volo. La sequenza, realizzata a 120fps, comprende tutti gli scatti intermedi (sono omessi quelli precedenti e successivi).
Nikon Z6 III: il multiscatto ad alta risoluzione
La nuova Nikon Z6 III consente anche di incrementare la qualità e la dimensione delle immagini tramite scatto in sequenza di un numero variabile di RAW, che vanno poi fusi con il software Nikon Capture NX Studio. Con 4 scatti si migliora il colore, con 8 si aggiunge la riduzione del disturbo, con 16 al miglioramento del colore si aggiunge l’incremento della risoluzione fino a 97 megapixel, mentre con 32 scatti si fa l’en plein, ottimizzando anche la riduzione del rumore.
Va però detto che oltre a un solido treppiedi è necessario mettere nel mirino un soggetto davvero statico altrimenti è inevitabile la comparsa di artefatti “invalidanti”.
Nikon Z6 III: lo stabilizzatore e la modalità VR AF
Lo stabilizzatore della Z6 III, già da noi provato con soddisfazione in occasione del primo contatto con la fotocamera (efficacia di circa 6 stop), ha confermato le sue abilità anche nel test di lunga durata, condotto in gran parte con il telezoom Nikkor Z 180-600mm VR. Per provare la reale efficacia del VR posto alla base del sensore della Z6 III, però, abbiamo aggiunto una prova indoor con il mediotele Nikkor Z 85mm f/1.8 S, che è privo di proprio stabilizzatore. E abbiamo duplicato il test mettendo alla prova la nuova funzione di collegamento dello stabilizzatore al punto di messa a fuoco: VR AF. Attivandola, in sostanza si chiede alla fotocamera non di stabilizzare genericamente il centro dell’immagine o del sensore, ma di quella porzione che corrisponde al punto di messa a fuoco, dove probabilmente si trova il soggetto di massimo interesse. E il sistema funziona, offrendo un incremento di efficacia che stimiamo in un buon 30%. Nelle immagini che seguono, tutte realizzate con un tempo di posa di 0,5 secondi (circa 6 stop più lungo di quello di sicurezza) il punto di messa a fuoco è decentrato, verso l’angolo in basso a destra: nella prima serie di cinque immagini il sistema che associa VR e punto AF è disattivato e la percentuale di scatti nitidi è di circa il 60%. Nella seconda serie la funzione che ottimizza il VR sul punto AF è attiva e quattro quinti degli scatti sono perfettamente utilizzabili, con il quinto che non è proprio da buttare.
VR AF disattivato
VR AF attivo
Nikon Z6 III: la galleria di immagini
Una carrellata, purtroppo solo parziale, delle centinaia di immagini realizzate durante la prova della Nikon Z6 III. Alcune immagini sono state realizzate con ottiche Voigtländer a fuoco manuale: la Z6 III è una delle poche mirrorless di ultima generazione a facilitare la messa a fuoco manuale in modo davvero efficace, includendo anche il riconoscimento dei soggetti e indicando graficamente su questi il raggiungimento della massima nitidezza.
Nikon Z6 III: il verdetto di fotocult.it
La nuova Nikon Z6 III offre un mix di ergonomia e qualità d’immagine, sia foto che video, che la pone al vertice della categoria. Le concorrenti, anche osservando i dati nella tabella al principio di questo test, prese singolarmente vantano alcuni aspetti in cui primeggiano, ad esempio la raffica in RAW+JPG o il pre-scatto non limitato al JPG o ancora la risoluzione massima o l’autonomia. Ma nell’insieme la Z6 III appare su un gradino più alto. Il differenziale non è mostruoso e non dubitiamo che la concorrenza possa fare di meglio con le prossime generazioni: è nell’ordine delle cose.
Alla lunga lista di pregi non abbiamo comunque potuto aggiungere la voce “prezzo”: pur non potendolo etichettare come difetto, rileviamo come la dote prestazionale della Z6 III possa apparire “eccessiva”, portandola dal punto di vista dell’esborso economico abbastanza vicina alla Z8, e al tempo stesso lontana dalle aspettative dei fotografi puri, che nel conto trovano “portate” alle quali probabilmente avrebbero rinunciato. Non disperiamo, comunque, che Nikon lanci presto una Z5 II o una Z50 II (APS-C) per abbassare la soglia di ingresso al sistema mirrorless.
Nikon Z6 III: i pro e i contro
- Ergonomia eccellente, o quasi...
- Alto livello di personalizzazione
- Doppio formato di memoria
- Mirino di elevata qualità
- Ottime prestazioni dell'autofocus (ma vedi i contro)
- Cadenza di scatto elevata in RAW+JPG
- Raffica fino a 120fps in JPG 10M
- Resa alle alte sensibilità
- Efficacia dello stabilizzatore anche con funzione VR AF
- Qualità in video
- Ricchezza di funzioni accessorie
- Compatibilità con Nikon Imaging Cloud
- Incompatibile con batterie universali
- Alcuni pulsanti in posizione poco logica
- Guida in linea a volte non risolutiva
- Il monitor orientabile può interferire con le connessioni cablate
- Pre-scatto limitato al JPG Normal
- Manca impostazione dedicata al riconoscimento uccelli
- Autonomia appena discreta
- Il multi-scatto ad alta risoluzione richiede azioni al computer
Nikon Z6 III: la scheda tecnica
- Prezzo 2.999 euro solo corpo Importatore Nital Italia, Via Vittime di Piazza Fontana, 54, 10024 Moncalieri TO internet nital.it
- Tipo mirrorless full frame di taglia media
- Materiale lega di magnesio, alluminio e policarbonato
- Dimensioni (LxAxP) e peso 138,5×101,5x74mm; 670g
- Innesto obiettivi Z
- Flash incorporato no
- Supporto di memoria doppio singolo per schede di memoria di tipo SD (UHS-II) e CFexpress Tipo B o XQD
- Alimentazione accumulatore al litio EN‑EL15c con autonomia fino a 410 scatti
- Connessioni USB tipo C, HDMI Standard, microfono, cuffie, Wi-Fi, Bluetooth
- Sensore CMOS full frame da 24 megapixel, stabilizzato fino a 8EV
- Processore Expeed 7
- Gamma ISO 100-64.000 (espandibile a 50-204.800, ISO Auto)
- Video fino al 6K/60p
- Monitor LCD da 3,2” e 2,1 megapixel, touch e completamente articolato
- Mirino EVF da 5,76MP con ingrandimento effettivo 0,8x ed eyepoint di 21mm
- Messa a fuoco AF con rilevamento di fase e del contrasto fino a 273 punti con rilevamento del soggetto, attivabile in tracking, punto o area singola; fuoco manuale assistito; sensibilità fino a -4/+17EV
- Esposimetro misurazione esposimetrica TTL con sensore di immagine della fotocamera
- Modi di esposizione manuale, programmata, a priorità dei tempi, a priorità dei diaframmi, AUTO, Video, U1, U2, U3
- Modi di scatto singolo o continuo fino a 20fps (Pre-Burst attivabile fino a 120fps)
- Tempi di esposizione da 30sec a 1/8000sec (meccanico), fino a 1/16.000sec con otturatore elettronico; posa B; posa T; autoscatto programmabile
- Sincro flash 1/200sec
- Extra Modalità MultiShot Hi-Res, possibilità di caricamento dei contenuti in Cloud, Bracketing su vari parametri, Esposizione multipla, HDR, Riprese Intervallate, Time Lapse, Focus Stacking, Slow Motion fino a 240fps in Full-HD, Memo Vocale.
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