Roma
Dal 20 maggio al 3 agosto 2025
In occasione dei cent’anni dalla nascita di Mario Giacomelli, il 2025 prevede un ricco calendario di iniziative culturali ed esposizioni dedicate all’opera fotografica del grande maestro italiano.
Sono attualmente in corso, in contemporanea a Palazzo delle Esposizioni di Roma e a Palazzo Reale di Milano, le due grandi retrospettive Mario Giacomelli. Il fotografo e l’artista e Mario Giacomelli. Il fotografo e il poeta.
Mario Giacomelli: due grandi retrospettive in contemporanea
Entrambe le mostre sono composte da più di trecento stampe originali, molte delle quali inedite e mai esposte, che sottolineano la straordinaria capacità di Giacomelli di attraversare e contaminare diverse discipline artistiche e costruire un ponte tra fotografia, pittura, poesia e scultura.
A Roma, il percorso espositivo si concentra proprio sulle relazioni tra l’opera di Giacomelli e le arti visive contemporanee, con l’esposizione di lavori di Afro Basaldella, Roger Ballen, Alberto Burri, Enzo Cucchi, Jannis Kounellis che dialogano con la poetica e la visione del fotografo.
Mario Giacomelli ispirato dall'arte astratta
Giacomelli trovò nell’arte astratta e materica – alla maniera di Afro Basaldella e Alberto Burri – un costante punto di riferimento, visibile nelle sue sperimentazioni sulla densità del bianco e nero e sul contrasto, soprattutto in camera oscura.
In mostra, al Palazzo delle Esposizioni di Roma, sono presenti le sue celebri serie paesaggistiche (dagli anni ’50 al 2000), Motivo suggerito dal taglio dell’albero (1966/68), Territorio del linguaggio (1994) e Bando (1997/99).
Mario Giacomelli e il realismo di Jannis Kounellis
Un altro significativo dialogo si sviluppa attorno al tema del realismo, attraverso il confronto con l’opera di Jannis Kounellis. In questa sezione sono esposte le serie Verrà la morte e avrà i tuoi occhi (1966/68), E io ti vidi fanciulla (1993/94), Lourdes (1957) e Mattatoio (1960). La dichiarata vicinanza di Giacomelli al maestro dell’Arte Povera emerge non solo nella scelta dei soggetti, ma anche nella sensibilità estetica condivisa, fatta di riferimenti alla cultura contadina. Le opere in mostra testimoniano questa affinità, restituendo una narrazione intensa e poetica sulla condizione umana, sul tema della vita e della morte e sul sottile confine che le separa, tra suggestioni liriche e narrazioni.
Dialogo con Enzo Cucchi
Segue poi un confronto con l’opera di un artista suo conterraneo, con il quale Giacomelli ha condiviso alcune occasioni espositive: Enzo Cucchi. Il tema di questa stanza è il paesaggio, inteso in senso ampio, non solo come rappresentazione del territorio, ma come espressione culturale, visione e elemento identitario che definisce il legame tra l’uomo e la sua terra. Anche in questo caso, emergono forti richiami e rimandi tra le immagini oniriche e visionarie del pittore e quelle del fotografo, che si intrecciano in un’ampia composizione di scatti provenienti da diverse serie realizzate nel corso della sua lunga carriera.
Mario Giacomelli ispira Roger Ballen
A concludere il percorso tematico è un dialogo diretto con uno dei grandi maestri della fotografia contemporanea, Roger Ballen, che ha più volte dichiarato la sua ammirazione e il suo debito artistico nei confronti di Giacomelli. Il confronto si sviluppa attorno alle ultime opere del maestro marchigiano, tra cui Questo ricordo lo vorrei raccontare (2000), La domenica prima (2000), Astratte (’90) e Per poesie (ferri e lenzuola) (‘60/’90).

Titolo Mario Giacomelli. Opere 1954-2000
Fotografie di Mario Giacomelli
Formato 24x28cm
Pagine 408
Lingua italiano
Prezzo 49,40 euro
Editore Silvana Editoriale
Data pubblicazione 28 maggio 2025
ISBN 978-8836660711
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Nel cuore del percorso espositivo si trova una sala interamente dedicata alla celebre serie Io non ho mani che mi accarezzino il volto (1961/63), che, nei primi anni Sessanta, ha consacrato Mario Giacomelli sulla scena internazionale. Per la prima volta, viene presentata la più ampia selezione di stampe della serie, comprendente numerose immagini inedite, accompagnata da una preziosa raccolta di provini di stampa. Concepita come una vera e propria installazione, la sala restituisce l’energia e il movimento circolare che animano la serie, esaltandone la dimensione performativa. Le immagini dei giovani seminaristi, sospese tra gioco e spiritualità, sono capaci ancora oggi di emozionare e coinvolgere lo spettatore con la loro intensità senza tempo.
Ad aprire e chiudere la mostra sono due stanze immersive: all’inizio del percorso si trova un’installazione multimediale in cui la voce di Giacomelli e una colonna sonora appositamente concepita accompagnano la proiezione delle sue immagini, mentre al termine dell’esposizione si incontra la riproduzione fotografica dello studio dell’artista, impreziosita dalla presenza dell’ingranditore e della mitica Kobell, la sua unica macchina fotografica.
La mostra “Mario Giacomelli. Il fotografo e l’artista”, promossa da Assessorato alla Cultura di Roma Capitale e Azienda Speciale Palaexpo, è prodotta e organizzata da Azienda Speciale Palaexpo in collaborazione con l’Archivio Mario Giacomelli.
Entrambe le retrospettive sono accompagnate da un catalogo edito da Silvana Editoriale.
Mario Giacomelli. Il fotografo e l’artista
- A cura di Bartolomeo Pietromarchi e Katiuscia Biondi Giacomelli
- Palazzo Esposizioni, via Nazionale, 194 – Roma
- dal 20 maggio al 3 agosto 2025
- mar-dom 10-20. Lunedì chiuso
- intero 12,50 euro, ridotto 10 euro
- palazzoesposizioniroma.it
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