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Si chiama semplicemente Fujifilm X-H2, senza la R di “Resolution” come invece ipotizzato dopo l’uscita della X-H2S, con la S che in questo caso sta per Speed, velocità… Eppure la nuova mirrorless della serie X di Fujifilm, di risoluzione ne ha da vendere. Adotta un sensore X-Trans CMOS 5 HR di taglia APS-C e 40,2MP di risoluzione, retroilluminato; assistito dal più recente processore d’immagine X-Processor 5, spinge le prestazioni della fotocamera su livelli altissimi, sia sul fronte fotografico, sia su quello video. La X-H2 si colloca al vertice della serie X insieme alla X-H2S, con la X-T4 (1.830 euro) e la X-Pro 3 (2.040 euro) a fare da gregarie e costa 2.300 euro solo corpo, ossia 500 euro in meno rispetto alla gemella con sensore stacked da 26MP.
Alla base del sensore della X-H2 troviamo un sistema IBIS (In Body Image Stabilization) con efficacia dichiarata dal costruttore di 7EV. Per la prima volta su un modello della serie X di Fujifilm, il meccanismo IBIS viene utilizzato anche per spostare il sensore immagine durante la ripresa in modalità Pixel Shift Multi-Shot: la fotocamera colleziona automaticamente 20 fotogrammi con un solo clic del pulsante di scatto e i file, dati in pasto al software dedicato Pixel Shift Combiner, portano a un’unica immagine da 160MP di risoluzione. La fotocamera supporta, oltre al JPG e al RAW, anche il formato HEIF, che consente di registrare immagini con profondità di colore a 10 bit e peso inferiore del 30% rispetto a un file JPEG equivalente.
Il corpo macchina della X-H2 è lo stesso dell’X-H2S, quindi sono identici anche l’LCD touchscreen completamente articolato da 1,62 milioni di pixel e 3” di diagonale, e il mirino elettronico OLED a colori, da 0,5” e 5.76MP; quest’ultimo offre una copertura totale del fotogramma, fissa l’eyepoint a 24mm e offre un ingrandimento 0,8x. Anche la combinazione di slot per le schede di memoria è la medesima, con quello per le SD affiancato all’alloggiamento per le CFexpress Tipo B.
Nel caso ci fossero dubbi sul posizionamento in fascia alta della X-H2 all’interno della serie X, Fujifilm chiarisce che il suo otturatore, oltre a essere in grado di scattare fino a 1/8000 di secondo ed eseguire raffiche fino a 15 fps, è anche collaudato per garantire almeno 500.000 inneschi.
Il sistema AF della Fujifilm X-H2 è di tipo Intelligent Hybrid AF, con rilevazione di fase abbinata a quella del contrasto e sviluppato con la tecnologia Deep Learning; la fotocamera utilizza l’intelligenza artificiale per riconoscere e tracciare automaticamente – in foto e in video – animali, uccelli, automobili, motocicli, biciclette, aerei e treni oltre, chiaramente, volto e occhi di soggetti umani. Il riconoscimento e l’inseguimento di un soggetto molto dinamico è supportato su questo modello da una raffica che, con otturatore elettronico attivo, arriva a 20fps (crop del sensore 1,29x) e viene mantenuta per oltre 1000 JPG o RAW compressi e per più di 200 RAW senza compressione. Con otturatore meccanico, i fotogrammi per secondo collezionabili dalla X-H2 di Fujifilm scendono a 15, ma senza crop del sensore immagine e, chiaramente, con effetto rolling shutter azzerato.
La X-H2 è anche la prima fotocamera con sensore APS-C a supportare la registrazione di video in risoluzione 8K/30P con campionamento 4:2:2 a 10bit e fino a 160 minuti di ripresa senza interruzioni. La X-H2 in ambito video offre anche il profilo colore piatto F-Log2, che spinge la gamma dinamica oltre i 13EV. Supporta inoltre la registrazione in RAW (Apple ProRes RAW o Blackmagic RAW) a 12 bit con risoluzioni e frame rate fino a 8K e 30fps, ma solo in combinazione con un dispositivo di registrazione HDMI compatibile, come l’Atmos Ninja V+.
Insieme alla X-H2 Fujifilm ha presentato anche due nuove ottiche, un mediotele ad alta luminosità per il formato APS-C e uno zoom supergrandangolare per le medioformato serie G.
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