Se le voci saranno confermate, le prime settimane del 2025 dovrebbero vedere il lancio di una fotocamera Fujifilm molto originale: si chiamerà GFX100RF. Se vogliamo farla facile, potrebbe essere una X100VI maggiorata per dar spazio al sensore medioformato da 100 megapixel. Mentre la X100VI ospita un sensore in taglia APS-C da 23,5×15,7mm, la futura GFX100RF ospiterà un CMOS da 44x33mm, quindi quasi quattro volte più grande. Ciò nonostante le dimensioni della fotocamera medioformato dovrebbero ricalcare quelle della serie X-Pro, mirrorless APS-C a ottica intercambiabile arrivata alla terza generazione nel 2019 e purtroppo non più aggiornata. Per raggiungere questo traguardo di miniaturizzazione, però, Fujifilm dovrà rinunciare alla stabilizzazione del sensore, che richiede una relativamente voluminosa struttura mobile.
Per restare piccola farà a meno dell'IBIS
D’altro canto, l’ottica che la GFX100RF dovrebbe adottare è sufficientemente corta da non rendere indispensabile lo stabilizzatore: il Fujinon 35mm f/4 che potremmo trovare sulla medioformato equivale a 28mm sul full frame: anche volendo sacrificare uno stop in virtù dell’alta risoluzione del sensore, 1/60 di secondo è un tempo di sicurezza impostabile nella maggior parte delle situazioni, facendo affidamento anche sull’estensione della gamma ISO, ormai da considerare un parametro di esposizione senza effetti apprezzabili sulla qualità almeno nell’intervallo 100-1600. A proposito del rapporto tra obiettivo e sensore, è quasi scontata la possibilità di simulare focali più lunghe rinunciando a parte della risoluzione: per fare un esempio, potremmo avere un 56mm virtuale (equivalente) disponendo ancora di ben 25 megapixel.
RF: forse un rangefinder digitale per un mirino ibrido, ottico ed elettronico
Infine una ovvia speculazione sul nome: il suffisso RF, che richiama il termine inglese RangeFinder, ossia telemetro, è impropriamente usato se vogliamo essere pignoli. Il mirino della GFX100RF, che prevediamo tecnicamente identico a quello delle serie X-Pro e X100, è infatti un mirino ibrido su base galileiana, in grado di trasformarsi in mirino elettronico o di proiettare informazioni utili su quello ottico, come i punti attivi in autofocus, ma non ha un telemetro, ossia il sistema opto-meccanico di ausilio alla messa a fuoco manuale utilizzato da decenni da Leica per la sua serie M.
Verso questa, e forse ancor più verso la serie Q della casa tedesca, dovrebbe infine concentrarsi l’attacco commerciale della prossima GFX100RF, che vuole cavalcare l’onda delle compatte di lusso a ottica non intercambiabile. Ci auguriamo, però, che Fujifilm dia a questa fotocamera un prezzo, se non popolare, almeno ragionevole.
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