Le nuove mirrorless Fujifilm GFX100 II IR e X-H2 IR derivate dalle versioni standard dei rispettivi modelli sono state private del classico filtro IR che normalmente blocca la luce infrarossa. Risultato? Il sensore ora è in grado di “vedere” ben oltre lo spettro visibile, catturando anche le radiazioni elettromagnetiche dell’infrarosso vicino, invisibili all’occhio umano.
Come funziona una fotocamera IR?
A differenza delle versioni standard, nelle GFX100 II IR e X-H2 IR il filtro responsabile del blocco delle lunghezze d’onda infrarosse anteposto al sensore è stato rimosso. In questo modo, il CMOS può registrare informazioni visive nello spettro compreso tra circa 380 e 1000nm, abbracciando sia la luce visibile sia quella IR. Il comportamento della fotocamera può essere modulato tramite filtri montati sull’obiettivo: con un filtro che blocca il visibile e lascia passare solo l’infrarosso, si ottengono immagini “pure” IR, ideali per applicazioni scientifiche, forensi o artistiche. Senza alcun filtro si ha una sovrapposizione di spettro visibile e IR, producendo effetti visivi particolari, anche imprevedibili, con dominante tonale e contrasti alterati. Con un filtro IR Cut 380-780nm è invece possibile riportare la fotocamera a un comportamento simile a quello di un modello convenzionale, limitando la cattura alla sola luce visibile.
Autofocus e Pixel Shift anche in IR
Un limite storico della fotografia IR è la messa a fuoco: la luce infrarossa ha una lunghezza d’onda diversa rispetto al visibile e mette in crisi la precisione AF. Fujifilm ha però adattato l’autofocus di questi due modelli per funzionare correttamente anche in modalità IR. Resta “abile e arruolata”anche la modalità Pixel Shift Multi-Shot che, grazie alla micro-traslazione del sensore permette di realizzare immagini ad altissima risoluzione (fino a 400 megapixel con la medioformato) e con informazioni colore reali, anche in ambito IR.
Per chi sono le Fujifilm IR
La distribuzione delle due mirrorless Fujifilm in versione IR è limitata ai rivenditori che hanno sottoscritto il “Contratto di distribuzione selettiva per fotocamere a infrarossi Fujifilm GFX” e la loro vendita riservata a istituti scientifici, professionisti della conservazione culturale, organismi militari e forze dell’ordine. Detto ciò, un amatore appassionato del mondo Fujifilm che non rientri nelle categorie citate e voglia sperimentare con la fotografia a infrarossi ha comunque un’alternativa accessibile: far modificare il sensore della propria fotocamera rimuovendo il filtro IR. L’intervento è offerto da diversi laboratori specializzati, con costi inferiori ai 200 euro. Va però precisato che si tratta di una modifica irreversibile, che invalida la garanzia ufficiale e rende la fotocamera inadeguata all’uso convenzionale senza l’applicazione di filtri ottici correttivi. Il consiglio, quindi, è di convertire un buon usato, magari una mirrorless di generazione precedente, piuttosto che rischiare il corpo macchina che utilizziamo ogni giorno.
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