Un profilo Instagram, assemblaggi ironici tratti dal quotidiano, ventinovemila follower: il “fenomeno @fontanesi” nasce nel “social delle foto”. Ma poi si libera della rete e passa nel mondo reale.
Da oltre quindici anni a questa parte, gli articoli che la nostra testata dedica agli autori sono accompagnati dalla relativa biografia. In questo servizio dedicato a fontanesi, però, la biografia non c’è. Il motivo? Semplice: nessuno (o quasi) sa chi sia realmente fontanesi: lui non rilascia notizie su di sé in forma diretta.
Ciò rende la faccenda curiosa e di estrema attualità, considerato pure che il “fenomeno fontanesi” nasce su Instagram, il social network fotografico per eccellenza. Ecco perché abbiamo deciso di affrontare l’argomento coinvolgendo come interlocutori i membri del Kublaiklan, un collettivo nato nel 2017 che lavora con il linguaggio visuale e fotografico realizzando progetti curatoriali, educativi e di comunicazione sviluppati anche attingendo in ambito social: sono loro che hanno risposto – prendendo le parti dell’anonimo autore – alle domande di questa intervista anomala.
Prima di dare loro la parola completiamo le premesse: fontanesi è un nickname al quale corrisponde un profilo Instagram anonimo (anche se in effetti suona come un cognome). Attivo dal 2012, fontanesi desta interesse perché conta oltre 29000 follower, “pochi” se si pensa alle cifre da capogiro dei seguaci delle cosiddette webstar, ma moltissimi se si considera l’atteggiamento paradossalmente lontano dalle dinamiche di esposizione e promozione proprie del web: fontanesi, infatti, ha in rete un atteggiamento alquanto riservato.
Perciò crediamo che la sua audience non sia frutto di chissà quale strategia di ampliamento del pubblico, ma che sia semplicemente legata ai contenuti, all’estetica surreale e divertente proposta nelle immagini: partendo da fotografie del quotidiano, l’autore raccoglie migliaia di combinazioni visuali ironiche e spiazzanti che, a suo dire, “raccontano la realtà così com’è”. Insomma, ce n’è abbastanza da meritare approfondimenti.
L’autore non rilascia interviste. Dunque chiediamo a voi del collettivo Kublaiklan: chi c’è dietro il profilo Instagram fontanesi?
fontanesi è un progetto anonimo e tale vuole restare. L’autore rifugge ogni tentativo di intervista o anche semplicemente di definizione del suo progetto. Quello di cui ci siamo resi conto come collettivo, conoscendo a fondo il profilo e lavorando – solo via mail – con l’autore per la mostra che abbiamo curato per lui, è che fontanesi siamo un po’ tutti noi: basti vedere le tante immagini alla fontanesi create dai fan del profilo, che l’account rilancia ogni giorno tramite le sue stories Instagram.
Come siete arrivati a questo personaggio?
Siamo un collettivo che si occupa di curatela, allestimento ed educazione all’immagine. Vogliamo portare la fotografia fuori dagli spazi espositivi e coinvolgere un pubblico solitamente non incluso nei classici ambienti fotografici; per questo motivo ci interessano molto le installazioni open-air e site-specific, che permettono di instaurare un dialogo tra opera e location. Abbiamo individuato nel Gibellina PhotoRoad l’occasione per valorizzare fontanesi: si tratta, infatti, di un festival di fotografia che ha fatto dell’integrazione fra immagini e spazi espositivi la sua caratteristica principale. Proprio grazie alle sue particolari architetture, lo spazio urbano di Gibellina, in provincia di Trapani, si presta a interventi specifici che fanno dialogare la fotografia con il territorio e quindi anche con le persone. Intrigati dalla sfida di pensare a un’installazione in un luogo così fortemente caratterizzato, abbiamo deciso di partecipare all’open call indetta dal festival, presentando il lavoro di fontanesi, che ci sembrava particolarmente attinente al tema dell’edizione 2019 che è stato Finzioni. E abbiamo vinto il concorso.
Che idea vi siete fatti su questo personaggio?
Uno degli aspetti più belli del realizzare una mostra su fontanesi è stato proprio avere a che fare con fontanesi. Attraverso la nostra corrispondenza epistolare – l’allestimento è stato progettato quasi interamente via mail – siamo riusciti a capire che in realtà il profilo e il successo di chi c’è dietro non sono il frutto di una personalità con una spiccata sensibilità artistica. La vera chiave interpretativa di fontanesi risiede, piuttosto, nella sua capacità di rappresentare un mondo diverso, parallelo, uno dei tanti mondi possibili che la nostra mente è in grado di immaginare: tutti possiamo essere fontanesi, tutti possono vedere come chi c’è dietro questo fenomeno; per farlo sarà sufficiente guardare le cose sotto una luce diversa e prendersi un po’ meno sul serio.
Un allestimento (e un libro) su misura
“Per progettare l’allestimento della mostra di fontanesi che ha vinto il contest organizzato dal festival siciliano Gibellina PhotoRoad – raccontano i responsabili di Kublaiklan – siamo partiti dal luogo in provincia di Trapani che avrebbe ospitato la mostra: piazza Rivolta del 26 giugno 1937, a Gibellina. È chiara l’esistenza di un modulo ricorrente nei vari elementi costitutivi della piazza, ossia la forma del quadrato, a partire dalla pavimentazione fino alle basi a gradoni sul cui vertice spiccano le palme. Quindi abbiamo deciso di concentrarci su questo pattern geometrico che riprendeva anche il formato quadrato delle fotografie di fontanesi, studiando una formula che si integrasse il più possibile con gli elementi preesistenti e che restituisse in forma tridimensionale le combinazioni visuali prodotte dall’autore. L’allestimento è costruito con nove cubi che danno l’idea di emergere dal pavimento come un’onda, e che creano un percorso in cui lo spettatore può muoversi, perdersi e ritrovarsi. Al centro è posizionato il cubo più grande, all’interno del quale lo spettatore può entrare e immergersi totalmente nel cosmo fontanesi, circondato dalle oltre 300 immagini che si trovano nelle pagine di Grandissima selezione. Quest’ultimo è un libro nato come raccolta di immagini di fontanesi ed edito da Skinnerboox”.
Su una scala da uno a dieci quanto conta la composizione?
Se dieci è il massimo, dieci! Noto, nel mondo della fotografia, una continua tendenza ad allontanarsi dalla visione classica, a produrre immagini che sembrano ignorare intenzionalmente i principi di illuminazione e composizione, ma forse sto semplicemente invecchiando. Uno dei primi ritratti realizzati da Newman che mi torna in mente è quello del pittore Piet Mondrian. Al di là del suo modo di impiegare il colore, Mondrian componeva in maniera classica, interveniva su uno spazio vuoto inserendovi dei rettangoli. Questo è ciò che facciamo anche noi fotografi: interveniamo sullo spazio mediante una forma rettangolare che ne seleziona una porzione. Ancora oggi continuo a fare esercizi di composizione posizionando il mio rettangolo per tenere in allenamento la mente, ma sempre con un approccio classico.
Titolo fontanesi. Grandissima selezione
Testi Stefano Riba, Matteo Contin
Design Federico Carpani
Formato 13x13cm
Fotografie
Pagine 420
Prezzo 20 euro
Tiratura 800 copie
Editore skinnerboox.com
ISBN 9788894895261
Il collettivo kublaiklan.com