Milano
Dal 14 novembre 2024 al 18 gennaio 2025
Pochi mesi prima della sua scomparsa, Giovanni Chiaramonte suggeriva a Ferdinando Scianna di realizzare una mostra che rappresentasse una sua personale meditazione sul tema del dolore.
Da questo invito, che certamente lascia un segno nella storia della fotografia, nasce La geometria e la compassione, l’esposizione fotografica di Ferdinando Scianna in programma al Centro Culturale di Milano fino al 18 gennaio 2025.
Sessanta fotografie in bianco e nero di uno dei fotografi italiani più autorevoli a livello internazionale si fanno strumento di lettura del ruolo svolto dalla fotografia nella sua visione del mondo e della condizione umana. Convinto che la fotografia aiuti a vedere ciò che spesso si sceglie di ignorare, Scianna ritiene che sia compito del fotografo far sì che lo spettatore ritrovi nelle immagini qualcosa della propria verità, del proprio vissuto.
La ricerca della felicità nella fotografia di Ferdinando Scianna
Le stesse immagini selezionate per la mostra raccontano diverse realtà che molte persone scelgono arbitrariamente di non guardare. I reportage di Scianna, a ben vdere, danno voce al dolore e all’ingiustizia, ma anche al persistente desiderio umano di felicità. “Niente si può esprimere senza geometria, senza forma, e la forma di ogni uomo e donna – ha dichiarato l’autore – è la ricerca della felicità. Il dolore degli altri ci provoca compassione perché ci allontana tutti dal diritto a essere felici. Con questa mostra e il libro che l’accompagna ho voluto raccontare che anche nel più cupo dolore si scopre l’ansia di cercare la felicità”.
La geometria e la compassione: in mostra la letteratura ibrida di Ferdinando Scianna
Le fotografie della mostra La geometria e la compassione sono accompagnate dalle parole, a voler creare un racconto che ambisce a una dignità letteraria.
Nel corso degli anni Scianna ha maturato l’esigenza di esprimere la sua complessa relazione con la realtà e con sé stesso in una letteratura ibrida di immagini e parole.
La mostra, dunque, include numerosi testi scritti dallo stesso fotografo a proposito degli incontri vissuti nel corso della sua carriera. Le immagini esposte al Centro Culturale di Milano, provenienti da Paesi come Etiopia, Sudan, Bangladesh, India, Vietnam, Stati Uniti, Italia, Francia, America Latina e Libano, rappresentano volti e situazioni che hanno segnato l’animo dell’autore.
Sia il percorso espositivo, sia il catalogo della mostra sono organizzati in otto capitoli che esplorano i seguenti temi: miseria, malattia, catastrofi, violenza, emigrazione, emarginazione, solitudine e morte.
Con questa mostra Scianna ricorda il periodo in cui conobbe lo scrittore Leonardo Sciascia, col quale strinse una profonda amicizia e realizzò diverse collaborazioni, a partire dal libro Feste religiose in Sicilia del 1965, che gli valse il Premio Nadar l’anno successivo.
Fu proprio Sciascia a incoraggiarlo a continuare a fotografare la sua Sicilia, le persone, i volti e le feste religiose e popolari, nonché il primo a spingerlo a unire la sua fotografia con la scrittura.
Qualcosa in più su Ferdinando Scianna
Ferdinando Scianna, nato a Bagheria (Sicilia) nel 1943, ha svolto una lunga e straordinaria attività di fotoreporter ed è stato il primo italiano membro della storica Magnum Photos, presentato all’Agenzia nel 1982 proprio da Henri Cartier-Bresson. Dal 1987 Scianna ha alternato al reportage e al ritratto, la fotografia di moda e di pubblicità, riscuotendo un successo internazionale.
Jorge Luis Borges, Milan Kundera, Roland Barthes, John Lennon, Monica Bellucci, Carthier-Bresson e Martin Scorsese sono solo alcuni dei protagonisti dei suoi intensi e particolari ritratti di intellettuali e artisti. Si è trasferito a Milano negli anni Sessanta diventando figlio della metropoli milanese a tutti gli effetti. Attento alla cultura, svolge anche un’attività critica e giornalistica su temi di fotografia e di comunicazione.
Ferdinando Scianna e Giovanni Chiaramonte: mostre parallele
Con l’intento di celebrare l’amicizia e il dialogo tra due grandi fotografi che si sono confrontati sui temi più profondi e radicali dell’esistenza, verrà inaugurata il 21 novembre una mostra dedicata a Giovanni Chiaramonte. L’esposizione, intitolata Salvare l’ora, sarà allestita nella Sala Erculea del Centro Culturale di Milano e presenterà 70 Polaroid e 70 Haiku realizzati da Giovanni Chiaramonte negli ultimi anni della sua vita.
Ferdinando Scianna. La geometria e la compassione è patrocinata dal Comune di Milano e da Regione Lombardia ed è accompagnata da un Catalogo edito da Silvana Editoriale per la Collana Quaderni del CMC.
Ferdinando Scianna. La geometria e la compassione
- A cura di Ferdinando Scianna e Camillo Fornasieri
- Centro Culturale di Milano, largo Corsia dei Servi, 4 – Milano
- dal 14 novembre 2024 al 18 gennaio 2025
- mar-ven 9.30-13, 14.30-18; sab-dom 15-19
- intero 10 euro, ridotto 7 euro
- centroculturaledimilano.it
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