Ha fatto il giro del web la foto che un utente Twitter, Aaron Taylor, ha postato lo scorso capodanno: raffigura una scena innevata e una parabola satellitare nella quale si sono accomodati cinque gatti. “Starlink va alla grande finché i gatti non scoprono che la parabola emette un po’ di calore nei giorni freddi”, recita il post. Starlink è la costellazione di circa 1500 satelliti messi in orbita da SpaceX, società aerospaziale facente capo all’imprenditore Elon Musk; i satelliti forniscono connessione Internet in banda larga e consentono di coprire anche zone prive delle canoniche infrastrutture di telecomunicazione. Il rivoluzionario servizio di connessione di Musk (già attivo in varie zone del globo e preordinabile in Italia) è stato più volte al centro di polemiche, ad esempio perché l’alto numero di satelliti impiegato (e in crescita) genera inquinamento luminoso e radio disturbando le osservazioni astronomiche, oltre a incrementare nel lungo periodo le problematiche legate ai detriti spaziali (ossia tutto quanto resta in cielo dopo aver terminato la sua funzione).
I gatti di Taylor, che per godersi un po’ di calore disturbavano la ricezione del segnale, hanno evidenziato una criticità tecnica di facile soluzione (basta posizionare l’antenna rendendola inaccessibile, perlomeno ai felini), ma tanto è stato sufficiente per riattizzare le polemiche sui progetti di supremazia spaziale dei nuovi tecnocrati: celebre, in quest’ambito, la gara che Elon Musk corre con Jeff Bezos, fondatore di Amazon ma anche di Blue Origin, società che come SpaceX è impegnata sul fronte dei razzi vettori riutilizzabili e ha collaborazioni con la Nasa.