Milano
Dal 15 maggio al 19 ottobre 2025
Dorothea Lange nacque nel 1895 nel New Jersey (Stati Uniti) e circa vent’anni dopo si avvicinò alla fotografia. Nel 1919 era titolare di uno studio di ritrattistica a San Francisco, ma non è certo tra le mura di uno studio che produsse i suoi scatti più iconici, uno su tutti Migrant Mother.
Negli anni Trenta, infatti, in seguito al crollo di Wall Street, Lange stravolse il suo approccio alla fotografia, si orientò verso una ricerca di impronta sociale e iniziò a documentare gli effetti della Grande Depressione.
Dorothea Lange: la mostra
A centotrent’anni dalla nascita della grande fotografa, il Museo Diocesano di Milano ne racconta l’apice della carriera con una mostra intitolata Dorothea Lange, presentata in collaborazione con CAMERA – Centro Italiano per la Fotografia di Torino. L’esposizione, visitabile fino al 19 ottobre, comprende circa cento scatti che forniscono spunti di riflessione su tematiche quanto mai attuali, come la povertà, la crisi climatica, le migrazioni e le discriminazioni.
Documentazione per la Farm Security Administration
Nel 1935 Dorothea Lange aderì al programma governativo Farm Security Administration (FSA) e intraprese un viaggio attraverso gli Stati Uniti insieme all’economista Paul S. Taylor, che sarebbe divenuto suo marito alcuni anni dopo. Scopo del viaggio era raccontare le drammatiche condizioni di vita in cui versavano i lavoratori del settore agricolo delle aree centrali del Paese, colpito dal 1931 al 1939 da una dura siccità e dalle ripetute tempeste di sabbia chiamate Dust Bowl, fenomeno raccontato anche da John Steinbeck nel romanzo Furore (1939) e successivamente, nel 1940, dall’omonimo film diretto da John Ford, ispiratosi proprio alle fotografie scattate da Dorothea Lange.
Dalle piantagioni di piselli della California a quelle di cotone degli Stati del Sud, Lange fotografò migliaia di volti e raccolse storie di segregazione razziale e sfruttamento riportate nelle dettagliate didascalie che accompagnano le sue immagini.
In questo contesto nacque Migrant Mother, il ritratto di una giovane madre disperata ritrovatasi a vivere con i sette figli in un accampamento di tende e auto dismesse.
Dorothea Lange documenta la legge razziale contro gli americani di origini giapponesi
La mostra Dorothea Lange include anche un nucleo di scatti risalenti agli anni della Seconda Guerra Mondiale, iniziata per gli Stati Uniti nel 1941 con il bombardamento giapponese di Pearl Harbor. Si tratta di immagini dedicate alla popolazione americana di origine giapponese internata dal governo americano in campi di prigionia a seguito dell’entrata in guerra.
Gli scatti documentano l’assurdità di una legge razziale e discriminatoria, che stravolse la vita di migliaia di persone ben inserite nella società, costringendole ad abbandonare le proprie case e le proprie attività.
Attraverso le sue eccelse qualità di reporter e ritrattista, Lange riuscì ad affrontare contesti complessi e drammatici, raccontando le esperienze personali e il vissuto emotivo di ogni persona incontrata lungo il percorso, evidenziando al tempo stesso come le scelte politiche e le condizioni ambientali possano ripercuotersi sulla vita dei singoli e cambiarne drasticamente l’esistenza.
Qualcosa in più su Dorothea Lange
Dorothea Lange (Hoboken, 1895 – San Francisco, 1965) si avvicinò alla fotografia nel 1915, imparandone la tecnica grazie ai corsi di Clarence H. White alla Columbia University. Nel 1919 aprì il proprio studio di ritrattistica a San Francisco, attività che abbandonò negli anni Trenta per dedicarsi a una ricerca di impronta sociale e a documentare gli effetti della Grande Depressione. Nel 1935 si unì alla Farm Security Administration (FSA) e, all’interno di questo progetto epocale, realizzò alcuni dei suoi scatti più famosi, nonostante alcuni contrasti con Roy Stryker (a capo della divisione di informazione della FSA) in merito alle proprie scelte stilistiche.
Nel 1941 ottenne un Guggenheim Fellowship, un importante riconoscimento concesso ogni anno, dal 1925, dalla statunitense John Simon Guggenheim Memorial Foundation a chi ha dimostrato capacità eccezionali nella produzione culturale o eccezionali capacità creative nelle arti. All’inizio degli anni Cinquanta si unì alla redazione di Life e si dedicò all’insegnamento presso l’Art Institute di San Francisco. Morì nel 1965, a pochi mesi dall’inaugurazione dell’importante mostra che stava preparando al Museum of Modern Art di New York.
La mostra è a cura di Walter Guadagnini e Monica Poggi, il catalogo è edito da Dario Cimorelli Editore.

Titolo Dorothea Lange
Fotografie di Dorothea Lange
Formato 24x30cm
Pagine 176
Prezzo 30 euro
Lingua italiano
Editore dariocimorellieditore
Data pubblicazione 22 agosto 2023
ISBN 979-1255610236
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Dorothea Lange
- A cura di Walter Guadagnini e Monica Poggi
- Museo Diocesano Carlo Maria Martini, Piazza Sant’Eustorgio, 3 – Milano
- dal 15 maggio al 19 ottobre 2025
- mar-dom 10-18. Lunedì chiuso
- intero 9 euro, ridotto 7 euro
- www.chiostrisanteustorgio.it
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