Andrea Belingheri, a soli 27 anni, conosce a menadito la lista delle difficoltà della fotografia naturalistica, ma anche quella dei piacevoli “antidoti” che ne smussano gli effetti. Abita in un paesino nel cuore delle Alpi Orobie Bergamasche e racconta di essere sempre stato affascinato dai luoghi che lo circondano e dalla fauna selvatica che li popola.
Cercando un mezzo che gli consentisse di far godere chiunque delle meraviglie offerte dalle sue montagne, ha trovato nella fotocamera lo strumento ideale per raccontare lo stupore e l’emozione che ogni incontro con la natura sa generare.
La civetta nana è il più piccolo rapace notturno europeo ma, a dispetto della sua piccola mole, è un temibile predatore. Si muove con sorprendente agilità nel folto degli alberi tra i 1000 e i 2000 metri di altitudine, il che la rende una civetta tipicamente montana che, nella nostra penisola, è presente solamente sull’arco Alpino. Ho atteso per molto tempo questo incontro ed ero talmente spiazzato dal canto flautato del mio soggetto, come pure dalla sua apparizione improvvisa, che ho trascorso i primi minuti litigando con le cerniere dello zaino fotografico nel quale avevo l’attrezzatura. Per fortuna, però, la curiosità di questo piccolo batuffolo di piume mi ha concesso qualche istante per estrarre la fotocamera, inquadrare, mettere a fuoco e scattare.
- reflex full frame Canon Eos 5D Mark IV
- Canon EF 100-400mm f/4,5-5,6L IS USM II
- 1/800sec
- f/8
- 5000
- Canon Extender EF 1.4x III
Raro ed elusivo Strigide che abita i boschi e le foreste dell’area alpina. La sua presenza è strettamente correlata a quella del Picchio nero, del quale sfrutta le cavità nido. Animale tipicamente notturno, risulta particolarmente difficile da avvistare durante il giorno, motivo per cui questo scatto, a lungo cercato e sognato, ha destato in me stupore e meraviglia. Incrociare il suo sguardo magnetico ha immediatamente compensato la fatica e l’amarezza provate durante le interminabili giornate.
- reflex full frame Canon Eos 5D Mark IV
- Canon EF 100-400mm f/4,5-5,6L IS USM II
- 1/500sec
- f/8
- 4000
- Canon Extender EF 1.4x III
Nell’ambiente montano, la pernice bianca è un Tetraonide dalle caratteristiche quasi uniche. Deve la sua peculiarità al sensazionale mimetismo: candida come la neve d’inverno e screziata come le rocce in estate. L’incontro con questa specie non è per nulla facile considerando che, per raggiungere i luoghi impervi che abita, ci vogliono ore di cammino, lontano dai comodi sentieri. A volte, anche per i fotografi, l’udito si rivela più prezioso della vista e la presenza di questo volatile viene tradita dal suo inconfondibile canto.
Poco prima che scattassi questa fotografia, io e un amico fotografo eravamo concentrati su un gruppo di stambecchi a circa 2700 metri di quota. Quando un suono gutturale ha richiamato la nostra attenzione non c’erano dubbi che si trattasse di una Pernice bianca, e il teleobiettivo mi ha consentito di ottenere un risultato al quale il mio compagno di scatti, munito solo di un grandangolo, ha dovuto a malincuore rinunciare.
- reflex full frame Canon Eos 5D Mark IV
- Canon EF 100-400mm f/4,5-5,6L IS USM II
- 1/1600sec
- f/8
- 640
- Canon Extender EF 1.4x III
Passeriforme molto comune e diffuso in tutta la nostra penisola, si distingue dal cugino codirosso comune per un piumaggio dai toni più grigi e neri che contraddistingue gli esemplari maschi. Con questo scatto ho voluto immortalare la semplicità e l’innocenza di questo piccolo volatile in un habitat quasi onirico, dalle sfumature pastello.
- reflex full frame Canon Eos 5D Mark IV
- Canon EF 100-400mm f/4,5-5,6L IS USM II
- 1/640sec
- f/8
- 1250
- Canon Extender EF 1.4x III
Uno degli animali simbolo delle Alpi, abile arrampicatore, abita i dirupi e le pareti scoscese più impervie sulle quali si destreggia con estrema naturalezza e maestria. L’incontro con questo giovane esemplare è stato davvero toccante e pieno di tenerezza: un cucciolo di stambecco che, seguendo la sua mamma, inizia a conoscere il mondo e a muovere i primi passi in un ambiente spesso ostile anche per rocciatori esperti come questi ungulati. A incorniciare quest’istante, le variopinte cromie tipiche degli scenari alpini.
- reflex full frame Canon Eos 5D Mark IV
- Canon EF 100-400mm f/4,5-5,6L IS USM II
- 1/500sec
- f/8
- 8000
- Canon Extender EF 1.4x III
Circa una settimana dopo l’avvistamento della mia prima civetta nana, mi sono recato, insieme alla mia ragazza Melissa, nel medesimo posto. La speranza era in un secondo incontro e, in effetti,
la fortuna ci ha arriso anche se in una maniera del tutto inaspettata: ci siamo imbattuti in un esemplare unico nel suo genere, una Civetta nana (Glaucidium passerinum) con una rara forma di ipercromatismo causato da un’eccessiva presenza di melanina. Da molteplici e attente considerazioni da parte di ornitologi ed esperti di avifauna e rapaci notturni, è emerso che la specie non è solita presentare anomalie del piumaggio, il che rende questo avvistamento ancora più insolito e singolare. Mi auguro che questa mia osservazione possa in qualche modo aiutare e contribuire alla ricerca e nello studio del più piccolo rapace notturno europeo.
- reflex full frame Canon Eos 5D Mark IV
- Canon EF 100-400mm f/4,5-5,6L IS USM II
- 1/500sec
- f/8
- 400
- Canon Extender EF 1.4x III