Un giovane rinviene alcune vecchie macchine fotografiche impolverate in un baule di famiglia: è questo il tipico inizio della “fiaba” che accomuna la storia di molti fotografi, compreso Alessio Pellicoro (Taranto, 1994), autore di questo libro. A seguito di tale ritrovamento, infatti, Alessio svilupperà una passione viscerale per l’immagine che non lo abbandonerà per il resto della sua esistenza. Così l’autore studia fotografia allo IED di Roma, poi frequenta una masterclass e arriva infine alla pubblicazione di un libro, che intitola Abisso: siamo a oggi, Alessio ha solo 28 anni e, nel tempo, ha coltivato un approccio molto contemporaneo alla fotografia. E in particolare al paesaggio marino, che per l’occasione è preso a prestito per documentare le tante indagini interiori necessarie per arrivare alla comprensione di sé. Dunque, in Abisso il contesto naturale scelto è quello del litorale costiero salentino, che è anche la terra natale di Pellicoro. Però in questo libro non vi aspettate di vedere il mare blu e gli alberi verdi. Si tratta infatti di un paesaggio trasfigurato, trasformato, a tratti reso dannato e mefistofelico, spesso inquietante e disorientante. In definitiva oscuro e diverso come può essere il paesaggio incontrato se si decide di scendere nel cuore nel proprio abisso interiore.
Le immagini in questo articolo fanno parte del libro Abisso di Alessio Pellicoro, una ricerca in cui il paesaggio è “solo” un pretesto per indagare su sé stessi.
Titolo Abisso
Autore Alessio Pellicoro
A cura di Martha Micali e Klim
Kutsevskyy
Fotografie 45
Testi W. Guadagnini, R. Perna,
M. Poggi
Formato 25x21cm
Pagine 76
Prezzo 25 euro
ISBN 9791280304025
Editore DITO Publishing