Verona
Dal 27 marzo al 21 settembre 2025
Alex Webb (San Francisco, 1952) è notoriamente un fotografo riconducibile all’utilizzo del colore, di un certo tipo di colore fotografico, brillante, saturo, iconico e a una composizione estetica che abbraccia l’ordinario con il paradosso, cogliendo nel flusso della quotidianità l’eccezione del momento.
Si può avere una panoramica esaustiva degli ultimi trent’anni di carriera del fotografo targato Magnum all’Art House di Eataly Verona, dove è ospitata la mostra Errand and Epiphany, visitabile fino al 21 settembre.
Nascita della mostra e dell’estetica di Alex Webb
Il titolo della mostra, composta da settantotto fotografie, riprende una citazione della giornalista e scrittrice Rebecca Sonit secondo cui “La magia della strada è il connubio tra missione ed epifania”. Proprio da questa doppia valenza lo street photographer americano ha tratto il carattere distintivo delle proprie immagini, in cui si riflette la complessità del mondo in un “ordine caotico”.
La strada, infatti, se vissuta senza prestare troppa attenzione si inserisce nel flusso del cammino, ma può essere anche scenario di apparizioni e di magia. È semplicemente una questione di prospettiva, proprio come accade per la fotografia di Alex Webb. Lo stesso autore sostiene che “A volte, l’attimo fotografico può essere un’epifania in un mare di ordinarietà”.
Il mezzo fotografico è sempre stato, per lui, uno strumento per avvicinarsi alla natura delle cose, a come esse si articolano e si manifestano nella realtà, e da questo punto di vista cogliere un ordine nel loro disordine. Per Alex Webb la realtà è, in un certo senso, un enigma da risolvere e da anni la fotografia lo aiuta a comprenderla pienamente, a capire come gli elementi coesistano.
Famoso per le sue documentazioni nei meandri più estremi del mondo (Haiti, Messico, Africa subsahariana, India, Turchia, ma anche Stati Uniti) il fotografo americano, indipendentemente dal luogo dove si trova, applica al suo modo di fotografare una stessa ricerca estetica e filosofica che coniuga, come detto precedentemente, la rivelazione del momento alla quotidianità del reale.
Il colore come tratto distintivo della fotografia di Alex Webb
La fotografia di Webb è un linguaggio emozionale, una sorta di bussola per i suoi viaggi, che, in maniera consapevole, dagli anni Settanta ha sempre immortalato a colori, perché, come testimonia lui stesso, “il colore è radicato nella cultura dei luoghi”, delle tradizioni che incontra, delle persone davanti a cui si trova. “Negli anni ’70”, aggiunge, “ho fotografato in bianco e nero nei Caraibi e lungo il confine tra Stati Uniti e Messico. Mentre lo facevo, mi sono reso conto che mancava qualcosa. Non riuscivo a cogliere la luce brillante e i colori vibranti di questi luoghi”. I suoi soggetti giocano a palla, scherzano con lo zucchero filato, sono impegnati in gesti quotidiani, intimi, che Webb, attraverso la fotografia e l’uso del colore, estrae dall’ordinario per esaltarli in una composizione spesso paradossale, bizzarra, irreale.
L’influenza dello stile Magnum e di altri linguaggi
Ma sono stato influenzato anche dai pittori. Provengo da una famiglia di artisti e ho visitato musei d’arte fin da piccolo. Ricordo sicuramente che da bambino ero molto affascinato dai dipinti metafisici di de Chirico e dall’opera di Braque. Credo che si possa vedere l’influenza del primo nelle lunghe ombre rastrellanti che a volte pervadono il mio lavoro, soprattutto nelle mie fotografie del Messico. E sospetto che la stratificazione delle mie immagini debba qualcosa all’opera di Braque”.
“Inoltre – aggiunge l’autore – “molti dei miei progetti sono stati influenzati da vari scrittori: la prima volta che sono andato ad Haiti sono stato ispirato da ‘I comici’ di Graham Greene, un romanzo ambientato in quel paese travagliato. Inoltre, sento un profondo legame tra gran parte del mio lavoro fatto in America Latina e i romanzi del realismo magico di García Márquez e Vargas Llosa”.
Il modo in cui Alex Webb guarda il mondo e lo fotografa, è il risultato di una commistione di culture, di linguaggi e di espressioni, che si incanalano in immagini che aiutano l’autore ad avvicinarsi alla risoluzione dell’arcano dell’esistenza.
Alex Webb. Errand and Epiphany
- Art House, Eataly Verona, via Santa Teresa, 12 – Verona
- dal 27 marzo al 21 settembre 2025
- gio-dom 11-19
- intero 5 euro
- earthfoundation.it
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