“Durante la pandemia di covid-19 ho saputo di un progetto di residenza artistica su una navicella spaziale che avrebbe raggiunto la luna per poi tornare indietro, ho inviato la mia candidatura e sono stata selezionata”. Difficile non rimanere interdetti di fronte a una dichiarazione simile, specialmente se rilasciata da un’artista visiva in lizza per la categoria “Creative” di un concorso fotografico internazionale durante la presentazione del suo lavoro.
Niente di inventato, invece: nel 2021 la fotografa irlandese Rhiannon Adam si è pre-registrata per il progetto dearMoon e nel 2022 era uno degli otto membri dell’equipaggio selezionati tra un milione di candidati.
Per tre anni la fotografa – l’unica donna della crew – si è completamente immersa nell’industria spaziale, divorando documenti e materiali visivi che potessero fornirle spunti creativi utili alla sua straordinaria esperienza. Si è sottoposta a esami e test medici approfonditi per stabilire la sua idoneità al volo spaziale. Nel giugno 2024, la missione è stata improvvisamente annullata.
dearMoon: di cosa si tratta
Nel 2018, il miliardario imprenditore e collezionista d’arte giapponese Yusaku Maezawa (Chiba, Giappone, 1975) ha acquistato tutti i posti disponibili a bordo di Starship, la navicella spaziale sviluppata da SpaceX – l’azienda aerospaziale fondata da Elon Musk – e ha annunciato il progetto dearMoon, la prima missione civile nello spazio profondo. Secondo il programma, otto artisti scelti con un processo di selezione su scala globale si sarebbero uniti al facoltoso magnate in un viaggio di una settimana fino alla luna (e ritorno) per poi condividere la loro inestimabile esperienza nello spazio con il resto del mondo.
Nonostante i tentativi di concordare un lancio entro la fine del 2023, SpaceX non è riuscita a garantire tale scadenza e Maezawa, di fronte all’impossibilità di vedere realizzato il suo progetto nel breve termine, ha preferito cancellarlo.
L’equipaggio a cui era stata promessa la luna, spiazzato, si è trovato a fare i conti con l’amarezza di un sogno infranto e la consapevolezza di aver mal investito risorse, tempo ed energia. Con contratti estesi oltre la fine del progetto, gli otto componenti della missione non hanno ricevuto alcun sostegno, compenso o rimborso a fronte dei costi sostenuti per lo sviluppo dei loro progetti.
Rhi-Entry di Rhiannon Adam
Seppur restando sul suolo terrestre, Rhiannon Adam un resoconto artistico della sua esperienza l’ha fatto eccome. Ha convogliato delusione, rabbia e sconforto in un lavoro intitolato Rhi-Entry e ha fatto quello che sa fare meglio: raccontare l’ingiustizia e l’abuso di potere attraverso narrazioni complesse che mescolano diversi strumenti espressivi.
Con quel progetto si è piazzata al primo posto della categoria Creative della Professional Competition dei Sony World Photography Awards 2025.
Rhi-Entry comprende un coinvolgente mix di materiale visivo di vario genere e accosta immagini autentiche a scene di finzione ideate e confezionate dalla stessa autrice.
Fanno parte del progetto, tra le altre cose, le radiografie effettuate per testare la sua idoneità fisica alle attività aerospaziali e le fotografie alle lettere originali raccolte nell’ambito della mostra Conquest of Space (La conquista dello spazio) del 1950, quando il Planetario Hayden di New York ospitava uno sportello per le prenotazioni interplanetarie che consentiva a chiunque di consegnare la propria candidatura per partecipare a un viaggio di nove ore e mezza sulla luna a bordo della SS Lunarian, fissato per il 5 marzo 1975, ma mai effettuato.
Per il suo progetto Rhiannon Adam ha utilizzato anche strumenti di intelligenza artificiale per inserire sé stessa e Yusaku Maezawa in spezzoni di film e documentari di Hollywood dedicati al tema dello spazio. Quando dearMoon era ancora in programma, Adam ha guardato centinaia di ore di girati del genere, per provare a capire cosa avrebbe potuto provare andando nello spazio. Contestualmente l’artista ha avuto modo di osservare gli archetipi che dominano le narrazioni incentrate sullo spazio, constatando il netto sopravvento della finzione sulle storie reali legate al volo dell’uomo nello spazio.
Delle argute e provocatorie creazioni della fotografa fa parte anche il dittico in apertura di questo articolo, in cui l’autrice si ritrae nei panni di un’astronauta della NASA e affianca la sua immagine al ritratto ufficiale di Bill Anders, il pilota della navicella della missione lunare Apollo 8, lanciata il 21 dicembre 1968.
L’autoritratto della fotografa è stato scattato su pellicola con un banco ottico Wista 4×5.
Video di presentazione di Rhiannon Adam realizzato dopo la selezione per la missione dearMoon.
Rhi-Entry, è attualmente in mostra – con una selezione di immagini e undici minuti di filmati – presso la Somerset House di Londra, all’interno dell’esposizione dedicata ai vincitori dei Sony World Photography Awards 2025.
Si legge tra le didascalie delle immagini esposte: “Delle 642 persone che hanno raggiunto l’orbita terrestre, solo 75 erano donne. Solo 24 persone hanno viaggiato sulla luna. Tutti uomini. Le future missioni Artemis della NASA erano state pianificate per ovviare a questa esclusione, ma nel 2025, in risposta alle restrizioni dei cosiddetti DEI [Diversity, equity, and inclusion programs, n.d.r.] da parte di Donald Trump, il sito web della NASA ha rimosso ogni riferimento all’atterraggio di donne sulla superficie lunare. DearMoon avrebbe reso Adam la prima donna civile a viaggiare nello spazio profondo”.
Attuale più che mai, a pochi giorni dal breve viaggio spaziale di alcune donne ricche e famose a bordo del razzo New Sheperd di Blue Origin – l’azienda aerospaziale di Jeff Bezos – Rhi-Entry sancisce una sconfortante verità: i miliardari muovono le pedine dell’universo per soddisfare i loro inestinguibili appetiti. Così, mentre Rhiannon Adam si scaglia contro l’ennesimo sistema scorretto innescato dall’essere umano, Katy Perry se ne va in orbita cantando per undici costosissimi minuti.
La mostra dei Sony World Photography Awards 2025 è visitabile fino al 5 maggio 2025. Altre immagini del progetto Rhi-Entry sono visibili sul sito dell’autrice rhiannonadam.com.
Le gallerie complete dei finalisti e vincitori del concorso sono disponibili sul sito ufficiale worldphoto.org.
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