Sette anni fa, nel numero #148 di FOTO Cult, abbiamo raccontato la storia di Isabella Tabacchi, allora giovanissima fotografa carpigiana che, zaino in spalla e reflex alla mano, trascorreva nottate intere tra le cime alpine per immortalare cieli stellati e paesaggi mozzafiato. L’amore per la natura e la determinazione a trasformare la sua passione in una professione, l’hanno portata a diventare una delle voci più autorevoli della fotografia di paesaggio. Oggi Isabella Tabacchi punta il suo obiettivo sulle meraviglie del mondo intero; vincitrice di prestigiosi premi internazionali, è diventata anche Ambassador Fujifilm, sposando il medioformato digitale del sistema GFX per elevare ulteriormente la qualità delle sue immagini. Di questa scelta e altre curiosità abbiamo parlato in questa intervista che, a distanza di sette anni dall’ultima “chiacchierata”, ci ha permesso di scoprire come si sono evoluti la sua visione e il suo lavoro, in un viaggio tra tecnica, ispirazione e trasformazione professionale.
Ti abbiamo intervistato la prima volta nel 2018: chi è Isabella oggi? E come si guadagna da vivere?
Sono ancora quella ragazza innamorata della montagna, ma che ha anche vissuto tante esperienze in giro per il mondo con la sua fotocamera e con uno stile più evoluto. Oggi sono una fotografa paesaggista professionista a tempo pieno, lavoro a livello internazionale tra progetti editoriali, collaborazioni con brand fotografici, workshop, tour fotografici e campagne promozionali. Racconto le mie emozioni attraverso la fotografia di paesaggio, che realizzo spingendomi anche molto lontano da casa: per esempio, sto rispondendo a questa intervista mentre mi trovo nelle steppe del Kazakistan. In sintesi, ho trasformato la mia passione in un mestiere a tempo pieno, ma continuo a viverlo con lo stesso entusiasmo di allora.
Vuoi fare altro da grande?
In realtà no. Credo di aver trovato il mio posto. La fotografia non è solo un lavoro, è un linguaggio con cui riesco ad esprimere chi sono, le emozioni che provo davanti alla natura, le storie che voglio raccontare. Poi, ovviamente, evolversi è fondamentale: magari tra dieci anni farò ancora fotografia, ma con un linguaggio diverso, più evoluto.
Il tuo profilo Instagram è molto seguito: ti è bastato pubblicare le tue immagini per diventare così popolare o c’è altro?
Dietro c’è tanto lavoro, come in tutto. La qualità delle immagini è importante, ma la costanza, l’attenzione alla comunicazione visiva, la relazione con il pubblico… fanno la differenza. Ho imparato a raccontarmi, a condividere non solo la foto ma anche il momento, il pensiero, il percorso che c’è dietro ogni scatto, tenendo la mia community sempre aggiornata tramite le mie storie.
A quei tempi scattavi soprattutto sulle Alpi, ora hai allargato e di parecchio il “giro”. Hai scoperto qualcosa che ti appassiona fotografare come o più della montagna?
Le montagne sono e resteranno sempre il mio primo amore, che provo specialmente per le Dolomiti e l’energia che mi trasmettono. Però esplorare paesaggi nuovi, come deserti e paesaggi vulcanici, mi ha aperto nuovi mondi. Il deserto del Mangystau in Kazakistan ne è un esempio, ma anche la Groenlandia, opposto come paesaggio, mi ha regalato tanta ispirazione, come anche i paesaggi himalayani che ho avuto modo di esplorare poco ma con intensità, il deserto di Atacama, il Giappone e i suoi scenari da dipinto… ognuno di questi luoghi mi ha dato stimoli diversi, ma in fondo cerco sempre la stessa cosa: l’emozione pura, la grandezza della natura, me stessa.
Probabilmente insieme a te è cresciuta, per numero e qualità, anche l’attrezzatura… cosa porti, oggi, nello zaino?
Proprio così. Oggi porto con me la Fujifilm GFX100S II, una selezione di obiettivi GF (tra cui il Fujinon GF20-35mm, il Fujinon GF30mm tilt-shift, il GF45-100mm, il GF100-200mm… e pure il GF500mm), un treppiedi in fibra di carbonio robusto ma leggero, alcuni filtri, un drone o due. Tutto scelto con attenzione in base a ogni viaggio.
Ma prima viaggiavi accompagnata da una Hasselblad... Perché sei passata al sistema GFX?
Per una scelta pratica ma anche creativa. Ho scattato con Hasselblad per anni e ho amato quella resa. Ma con Fujifilm ho trovato un equilibrio perfetto tra qualità d’immagine, versatilità e portabilità. Volevo restare nel medioformato ma avere anche una maggiore scelta di obiettivi e allo stesso tempo più qualità. Per esempio i RAW dalla GFX100S II mi permettono di recuperare molto di più i colori. Il sistema GFX inoltre è in continua evoluzione e, parlando di portabilità, non vedo l’ora di viaggiare insieme alla nuova compatta medio formato GFX100RF, che per il mio lavoro è ottima come secondo corpo macchina per scatti al volo, senza compromessi sulla qualità.
E non pesa troppo un corredo del genere per chi deve affrontare ore di camminata, spesso in salita?
In realtà no, ma mi alleno molto per questo, senza considerare il fatto che praticare l’escursionismo mi fa stare bene. Negli anni ho abbandonato i classici zaini da fotografia e li ho sostituiti con uno zaino da arrampicata di Deuter, al cui interno ho ricavato uno scomparto per l’attrezzatura. È stata un’ottima idea poiché sento molto di meno il peso anche quando percorro le Alte Vie delle Dolomiti. In genere in quelle occasioni porto sulle spalle circa 15kg di attrezzatura.
Insomma, medioformato e fotografia di paesaggio matrimonio perfetto?
Direi proprio di sì. La resa del dettaglio, la tridimensionalità, la gamma dinamica… Tutto si traduce in immagini che restituiscono davvero l’atmosfera del luogo. Inoltre la resa delle fotografie in stampa è sempre soddisfacente. È quel qualcosa in più che magari non tutti notano, ma a cui io faccio molta attenzione.
Risoluzione, bokeh, gamma dinamica, tenuta agli alti ISO: sotto quali aspetti hai notato il cambio di marcia rispetto al full frame?
La gamma dinamica è uno dei punti forti, puoi recuperare tantissimo sia nelle luci, sia nelle ombre. Ma anche con gli alti ISO in condizioni di luce scarsa non ho più avuto problemi: la nitidezza è buonissima anche in queste condizioni e la resa cromatica è molto migliore.
Ora i tuoi scatti li realizzi anche da molto più in alto di una cima della montagna. Hai scoperto una nuova passione per i droni?
Assolutamente. Il drone è uno strumento creativo potentissimo. Mi permette di esplorare nuove prospettive, creare composizioni inedite e raccontare il paesaggio in modo diverso e innovativo. Non lo uso per tutto, ma in certi contesti è insostituibile.
La cura che hai per la composizione continua a essere un “marchio di fabbrica”, ma pure la post-produzione che realizzi rende le tue immagini immediatamente riconoscibili… ci vuoi svelare qualche segreto? Hai affiancato altro alla suite Adobe che utilizzavi già nel 2018?
Uso ancora Adobe, soprattutto Lightroom e Photoshop con le maschere di luminosità, ma ho integrato anche strumenti come Capture One per alcuni workflow specifici, dato che riesce a recuperare molte più informazioni di Lightroom nei file della GFX. La post-produzione per me non è mai fine a sé stessa: è essenziale lavorare bene in fase di scatto. Il mio obiettivo è sempre quello di far risaltare i punti chiave dell’immagine e recuperare tutte le informazioni nel RAW, curare molto ogni dettaglio della gamma dinamica e accentuare il contrasto cromatico senza modificarlo. Mi piace rendere i contrasti chiari ma armoniosi in modo da ottenere uno stile onirico, ma realistico e fedele.

Bio e contatti
L’obiettivo di Isabella Tabacchi cattura l’essenza della natura in tutta la sua maestosità. Specializzata in fotografia paesaggistica, Isabella è rinomata per la sua capacità di trasformare scene ordinarie in viste emozionanti e oniriche. Isabella Tabacchi è una figura distinta nel mondo della fotografia paesaggistica, avendo ottenuto riconoscimenti in concorsi prestigiosi come International Landscape Photographer of the Year (ILPOTY), Moscow International Foto Awards (MIFA), Siena Awards, Xposure Awards, DJI SkyPixel Annual Contest, oltre a pubblicazioni importanti (National Geographic). L’impegno di Isabella per la sua arte e la sua capacità di evocare emozioni attraverso le sue immagini la distinguono nel competitivo campo della fotografia.
Ulteriori informazioni su Isabella Tabacchi sono disponibili sul sito isabellatabacchi.com
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