Acqua, lame di luce che tagliano l’oscurità, scintillii e poi di nuovo buio. Il fotografo subacqueo si lascia sorprendere da incontri tanto inattesi quanto desiderati, senza mai farsi trovare impreparato sul corretto modo di comportarsi. Pietro Formis, eccellente interprete del mondo sommerso, scandaglia fondali di ogni tipo per ritrarre forme di vita bizzarre, colori stupefacenti e comportamenti stravaganti.
Pietro Formis è cresciuto a contatto con il mondo dell’immagine, e quando ha conseguito il suo primo brevetto sub non poteva che trascinare sott’acqua anche la sua attitudine per le arti visive. Ha imparato a gestire le immersioni, a perfezionare la tecnica fotografica e a far collimare le due realtà facendo i conti con attrezzature ingombranti e difficoltà che ogni fotografo subacqueo professionista è costretto a fronteggiare. Studia e rispetta tutto ciò che fotografa, esaltando con consapevolezza i tratti caratteristici delle creature che ha il privilegio di osservare. Le sue immagini vantano numerosi riconoscimenti, e il suo volume intitolato AQUA – misteri del mondo sommerso è stato premiato come miglior libro di fotografia subacquea del 2020 nel corso della manifestazione UPY2020. Lo abbiamo intervistato, immergendoci con lui nel suo mondo fatto di fotografie scattate sotto il pelo dell’acqua, fino agli abissi più profondi.
Un maschio di bavosa occhiuta si affaccia da un barattolo di plastica abbandonato. Durante il periodo della riproduzione i maschi curano le uova deposte dalla femmina in un luogo sicuro e non se ne allontanano per nessun motivo. Solo in questo momento dell’anno, dunque, è possibile avvicinarsi a questi pesci senza che scappino via.
- Noli (SV), Italia
- reflex full frame Canon Eos 5D Mark III con Nauticam NA5D3
- Canon EF 100mm f/2,8 Macro USM
- 1/200sec
- f/16
- 200
- 1 flash INON Z-240 con snoot
Eri già un fotografo prima di iniziare a fare immersioni?
Mio padre è un fotoamatore, perciò ho sempre avuto macchine fotografiche in casa, e mi è capitato di mettere le mani su diversi modelli a pellicola, tra cui una Hasselblad, una Leica, una Topcon e diverse Nikon. La passione per la fotografia, però, è scattata quando ho iniziato a esplorare il mondo sommerso, meraviglioso e imprevedibile.
Un latterino si lancia in direzione di una medusa quadrifoglio. Questi piccoli pesci, per difendersi dai predatori, si raggruppano in forme mutevoli. In questo caso un singolo esemplare sembra prendere una decisione “controcorrente”.
- Hurgada Mar Rosso, Egitto
- reflex full frame Canon Eos 5D Mark III con Nauticam NA5D3
- Tokina 10-17mm f/3,5-4,5 con oblò sferico
- 1/160sec
- f/7,1
- 1000
- 2 flash INON Z -330
È indispensabile essere provetti subacquei o cavarsela con lo snorkeling può bastare, almeno all’inizio?
Si possono ottenere risultati soddisfacenti anche in snorkeling e in apnea. Alcune delle mie immagini – per esempio molte di quelle realizzate in ambienti d’acqua dolce – sono scattate immergendo solo la fotocamera e indossando stivaloni alti per non bagnarsi. L’immersione con l’autorespiratore, però, concede il giusto tempo per cercare, avvicinare e fotografare le magnifiche creature che popolano i nostri mari. La macrofotografia subacquea, in particolare, richiede pazienza e tempo, e talvolta si dedica anche un’immersione intera alla realizzazione di un solo scatto, effettuando vari tentativi per trovare la giusta combinazione tra l’aspetto tecnico e l’interesse biologico. Immergersi con muta, bombole ed erogatore dà sicuramente i suoi vantaggi.
Un maschio di Re di Triglie cova le uova nella sua bocca dopo averle ricevute dalla femmina. Il pesce digiuna fino alla schiusa anche se, per sopravvivenza o per errore, alcune delle uova vengono inghiottite. Questa strategia è condivisa da molte specie di “pesci cardinali” in tutti i mari del mondo, ma nel Mar Mediterraneo l’unico rappresentante della famiglia è il Re di Triglie.
- Portovenere, Liguria, Italia
- reflex APS-C Canon Eos 40D con Hugyfot 40D
- Canon EF 100mm f/2,8 Macro USM
- 1/100sec
- f/2,8
- 100
- 2 flash INON Z-240
Qual è l’attrezzatura indispensabile per incominciare a fotografare sott’acqua?
Per iniziare è sufficiente qualsiasi fotocamera impermeabile, ancor meglio se dotata di scafandro dedicato. Anche le action cam possono regalare qualche soddisfazione, purché si rimanga vicini alla superficie. Scendendo di qualche metro si rende necessario l’utilizzo di un’attrezzatura specifica che includa anche un flash esterno subacqueo, dispositivo indispensabile per ripristinare i colori che, per via della profondità, subiscono una consistente alterazione virando verso il blu. A chi già pratica attività subacquea consiglierei di cominciare con una fotocamera compatta evoluta, che consenta di scattare in modalità manuale, e abbinarla a un flash subacqueo a sua volta abilitato alla regolazione manuale. Una volta ottenuta la giusta confidenza con l’ingombro dell’attrezzatura è consigliabile passare a reflex o mirrorless scafandrate per ottenere una qualità migliore, tenendo in considerazione l’inevitabile aumento di costi e ingombri.
Un minuscolo gambero vive all’interno di una ascidia verde. Il commensalismo tra gli organismi marini è molto comune e non è difficile trovare piccoli crostacei di diverse forme e colori su stelle marine, gorgonie, spugne o ascidie, come in questo caso. Il colore verde fluorescente è stato accentuato dalla retroilluminazione.
- Puerto Galera, Filippine
- reflex full frame Canon Eos 5D Mark III con Nauticam NA5D3
- Canon EF 100mm f/2,8 Macro USM con lente addizionale Subsee da 10 diottrie
- 1/100sec
- f/25
- 100
- 2 flash INON Z-240, di cui uno con snoot
Oggi da cosa è composto il tuo corredo?
Non sono un fanatico delle ultime novità: considerando che il fotografo subacqueo è costretto a cambiare anche lo scafandro ogni qualvolta decida di rimpiazzare la fotocamera con un nuovo modello, e che spesso lo scafandro costa più del corpo macchina, mi trovo molto bene con il mio ferro vecchio e non ho la necessità di passare frequentemente da un modello all’altro. Dal 2013 lavoro con una Canon Eos 5D Mark III in scafandro Nauticam, due flash INON Z-330 e accessori Flex-arm. Gli obiettivi che utilizzo più spesso sono due macro, da 100mm e 60mm, uno zoom fisheye Tokina 10-17mm, un fisheye Sigma 15mm e, più raramente, un 17-40mm. Dopo anni di utilizzo la mia amata 5D sarà probabilmente sostituita da una Canon Eos R5 che ho provato recentemente trovandola ottima.
Durante il periodo più freddo dell’anno è possibile incontrare le rane pescatrici anche a pochi metri di profondità. La rana pescatrice è un capolavoro evolutivo: perfettamente mimetizzata sul fondo, agita un’appendice carnosa, simile ad un piccolo pesce, attaccata alla prima spina della pinna dorsale e “pesca” inghiottendo in un sol boccone i pesci attirati dall’esca.
- Noli (SV), Italia
- reflex full frame Canon Eos 5D Mark III con Nauticam NA5D3
- Tokina 10-17mm f/3,5-4,5 con oblò sferico
- 1/200sec
- f/16
- 400
- 2 flash INON Z-240
Solo flash o anche luce naturale?
Entrambi. Diciamo che la fotografia subacquea è varia tanto quanto quella fatta nel mondo emerso. Si ha l’opportunità di scattare in sola luce ambiente, come per esempio nelle fotografie di Cetacei, di reef poco profondi, o di grotte sommerse incorniciate da meravigliosi giochi di luce, così come di realizzare macro di piccoli e colorati organismi sfruttando la fonte di luce artificiale dei flash. Una delle caratteristiche più avvincenti della fotografia subacquea consiste nel miscelare luce ambiente e flash, come avviene nella maggior parte delle mie fotografie grandangolari.
Parliamo delle cosiddette immersioni in black water, che negli ultimi anni sono diventate molto popolari. Come funzionano?
Le immersioni in black water si svolgono in mare aperto di notte, sopra fondali profondi, alla ricerca dei piccoli organismi che con l’oscurità risalgono verso la superficie. L’unico riferimento che si ha a disposizione per orientarsi in acqua è una fila di torce calate sotto la barca con una cima. Dal punto di vista dell’illuminazione la fotografia black water non si discosta dalle tradizionali macrofotografie, anche se ci sono alcune complicazioni. Trattandosi di creature spesso riflettenti o gelatinose bisogna regolare con cura la potenza dei flash per non sovra o sottoesporli irrimediabilmente. Molta attenzione va prestata anche alle particelle in sospensione nell’acqua, posizionando di conseguenza le fonti di illuminazione in modo corretto.
Un granchio protetto dai i tentacoli di una medusa “Polmone di Mare”. Questo piccolo crostaceo, pur essendo in grado di nuotare autonomamente, si lascia trasportare dal mollusco, al riparo da qualsiasi predatore.
- Barcola (TS), Italia
- Canon EF 100mm f/2,8 Macro USM
- Tokina 10-17mm f/3,5-4,5 con oblò sferico
- 1/200sec
- f/14
- 100
- 2 flash INON Z-330
Nel mondo animale, spesso, i colori non hanno una funzione puramente ornamentale. Ti viene in mente qualche esempio pensando alle specie che hai avuto modo di fotografare nel corso degli anni?
Nel mondo marino ci sono tantissimi esempi dell’utilizzo del colore sia come forma di comunicazione che come strategia di difesa o di interazione tra individui della stessa specie. I nudibranchi per esempio, che possiamo paragonare a delle piccole lumache di mare, sfruttano i colori sgargianti per segnalare la loro tossicità a potenziali predatori. Altri animali utilizzano il colore per mimetizzarsi perfettamente con l’ambiente che li circonda, come nel caso dei cefalopodi, vale a dire molluschi come polpi, seppie e calamari, capaci di cambiare colore e di sfruttare questa capacità anche per rituali di accoppiamento o per intimidazione.
Come operi per far sì che la riproduzione dei colori delle tue immagini sia fedele a quanto osservato dal vivo?
La fotografia subacquea è speciale sotto questo aspetto: come ho accennato, immergendosi anche di pochi metri non si è in grado di vedere gran parte dei colori, che ricompaiono solo grazie alla luce flash. Quindi, a partire dallo scatto, cerco di avere un risultato il più controllato possibile, e solitamente utilizzo il bilanciamento del bianco impostato sulla stessa temperatura colore della luce emessa dai lampeggiatori. Una volta davanti al computer mi occupo di correggere eventuali dominanti con il mio monitor EIZO CG2730 perfettamente calibrato, che mi consente di visualizzare i colori in modo che siano fedeli a quelli ottenuti in ripresa, offrendo altresì una notevole resa delle tonalità scure e dei neri, fondamentali per chi pratica fotografia subacquea.
Giochi di luce in una grotta sommersa nel Parco Marino di Ras Mohammed. Per godere di questo spettacolo è necessario immergersi alla giusta ora del giorno: solo quando i raggi del sole hanno una determinata inclinazione disegnano delle lame di luce filtrando dalle fessure in superficie.
- Ras Mohammed, Mar Rosso, Egitto
- reflex APS-C Canon Eos 40D con Hugyfot 40D
- Tokina 10-17mm f/3,5-4,5 con oblò sferico
- 1/13sec
- f/6,3
- 500
Ti capita di enfatizzare le cromie dei tuoi soggetti in postproduzione?
Più che enfatizzare i colori si tratta di correggere eventuali dominanti, ripristinare un buon contrasto – che nella ripresa subacquea tende ad appiattirsi, in parte a causa della presenza dell’elemento liquido – e valorizzare i dettagli nelle parti a fuoco dell’immagine rimuovendo le particelle di sospensione più fastidiose. Spesso è sufficiente eseguire queste operazioni per provocare un naturale aumento della saturazione, quindi mi capita di compensare questo inconveniente desaturando leggermente i colori piuttosto che il contrario.
Ti immergi con la consapevolezza del soggetto da cercare o fotografi ciò che incontri senza pianificazioni?
Di solito faccio immersioni pianificate in funzione della ricerca di un soggetto particolare, ma la maggior parte delle volte il mare mi sorprende con le sue meraviglie. Per esempio, all’inizio della primavera è frequente che faccia delle immersioni alla ricerca della rana pescatrice, oppure delle immersioni notturne in cerca del pesce san Pietro, o di qualche nudibranco o crostaceo particolare, ma incontro sempre qualcosa di inaspettato. Una delle ultime sorprese è stata una coppia di polpi che lottavano nei fondali di Noli, in Liguria, dove mi immergo regolarmente e realizzo la maggior parte delle mie immagini.
Un Lionfish dietro una stella gorgone. Questi predatori approfittano della luce delle torce dei subacquei per cacciare piccoli pesci attirati e abbagliati dalle stesse. Il lungo tempo di esposizione ha permesso di ottenere l’effetto mosso della scia del pesce, sovrapposto all’immagine nitida restituita dal lampo del flash.
- Hurgada, Mar Rosso, Egitto
- reflex full frame Canon Eos 5D Mark III con Nauticam NA5D3
- Tokina 10-17mm f/3,5-4,5 con oblò sferico
- 1,6 secondi
- f/18
- 320
- 2 flash INON Z-240
Quali principi etici bisogna rispettare quando si pratica fotografia subacquea?
Innanzitutto va tenuto a mente che la fotografia non è il fine, ma un mezzo per rappresentare la natura nella sua bellezza o fragilità. Occorre non oltrepassare mai il limite convincendosi che la fotografia che si ha in mente debba essere fatta a tutti i costi, e non perdere di vista l’importanza della propria sicurezza e del rispetto delle specie ritratte, che non devono mai essere stressate, disturbate o approcciate maldestramente. Inoltre è importante rappresentare la natura per quello che è, evitando di ritrarre scene inverosimili, inducendo – per esempio – gli animali a comportamenti non naturali.
Quanto tempo dedichi allo studio dell’ambiente marino e dei suoi abitanti?
L’apprendimento è un processo legato alla fotografia stessa e inizialmente capita di fotografare qualcosa per scoprire, solo successivamente, di cosa si tratta. Cominciando a studiare la biologia e il comportamento di alcune specie, poi, si modifica il proprio approccio con l’obiettivo di riuscire a ritrarle in un certo modo. Per esempio per fotografare il Re di Triglie con le uova in bocca è necessario sapere qual è il periodo riproduttivo del pesce, conoscere il suo comportamento e i suoi movimenti premonitori e capire qual è il momento più opportuno per scattare. In alcune circostanze il tempo dedicato allo studio degli aspetti biologici è superiore a quello trascorso a fotografare. Per me è una grande fortuna poter collaborare con l’amico e biologo Emilio Mancuso dell’Istituto per gli studi sul Mare di Milano, coautore del mio recente libro AQUA, Misteri del mondo sommerso, e mio collaboratore nell’organizzazione di workshop di fotografia e Biologia Marina, occasioni che mi consentono, nonostante io sia un docente, di apprendere sempre qualcosa di nuovo.
Bio
Pietro Formis, nato a Milano nel 1978, diviene fotografo professionista freelance nel 2016, dopo aver conseguito una laurea in Visual Design al Politecnico di Milano. La passione per la fotografia subacquea lo induce a esplorare con dedizione mari, fiumi e torrenti italiani e a viaggiare verso paradisi tropicali. Le sue fotografie sono state pubblicate da testate di settore e non, fra le quali Sub, Ocean Geographic, RollingStone Italia, La Repubblica e Oasis e molti riconoscimenti in occasione di manifestazioni e concorsi di fotografia subacquea internazionali, tra i quali UPY (Underwater Photographer of the Year), GDT – European Nature Photographer of the Year, Asferico, Ocean Geographic, Ocean Art Competition e SIPA. Formis tiene, in Italia e all’estero, workshop teorici e pratici dedicati alla fotografia subacquea e collabora con l’istituto per gli Studi sul Mare di Milano e WWF Travel. Nel 2019 ha pubblicato il libro fotografico AQUA – misteri del mondo sommerso pubblicato da Daniele Marson Editore, scritto con la collaborazione del biologo Emilio Mancuso e con la prefazione di Angelo Mojetta. Formis è EIZO ColorEdge Creative Partner e docente di Eizo Academy, oltre che ambassador delle attrezzature fotografiche subacquee Nauticam, FIX Neo DX Ligthing systems e Flex-Arm Underwater systems.
Quella con Pietro Formis rientra nel piano di interviste d’autore realizzate da FOTO Cult con il prezioso supporto di EIZO Academy. L’iniziativa di alto valore tecnico e culturale voluta da EIZO vede protagonisti studiosi della fotografia e professionisti di fama internazionale. Gli incontri di EIZO Academy, che nel recente passato hanno gioco forza conosciuto un grande sviluppo online, hanno lo scopo di offrire un ambito di discussione e condivisione aperto a tutti con modalità interattiva.