Dal 22 ottobre, per due settimane, il centro storico del caratteristico borgo di Narni (TR) si trasforma in un grande laboratorio fotografico ospitando la settima edizione del festival NARNIMMAGINARIA.
Il tema di quest’anno, “Attraversando paesaggi umani”, invita a una riflessione sull’influenza che l’uomo esercita nei confronti dei luoghi con cui interagisce, siano essi posti fisici o paesaggi intimi, interiori.
Le suggestive mura romaniche del Complesso Monumentale di San Domenico, il piano nobile del Museo Eroli e il piano terra e i sotterranei di Palazzo dei Priori ospiteranno diverse mostre fotografiche, alle quali si affiancherà un fitto programma di presentazioni, talk fotografici, proiezioni, letture portfolio, workshop e passeggiate fotografiche analogiche.
La manifestazione è organizzata dall’associazione di promozione sociale SATOR e riconosciuta dalla FIAF (Federazione Italiana Associazioni Fotografiche).
Edizione 7ª
Periodo dal 22 ottobre al 1° novembre 2022
Luogo Narni, varie sedi
Genere vari
Prezzo mostre ingresso gratuito
Sito narnimmaginaria.it
Auditorium di S. Domenico Digipass/Palazzo dei Priori
Venerdì, 16-19
Sabato, domenica e festivi, 11-13 e 16-19
Museo di Palazzo Eroli
martedì-domenica, 10-19
Complesso monumentale di San Domenico
Lorenzo Cicconi Massi – Gli ultimi contadini
Aldo Feroce – Il palazzo dei destini incrociati
Liliana Ranalletta – I sogni li spendo per strada
Francesco Pistilli – Tales from the border
Marco Polticchia – Rewind
Museo Eroli
Mayssa El Khoury – Home is where Teta was
Palazzo dei Priori
Luigi Loretoni e In Allarmata Radura
Maurizio Leoni – Premio Slowphotowalk 2021
Collettiva fotografica SATOR
Spazio Giovane: Libero sguardo, libero scatto – Associazione Iro Iro di Terni
Complesso monumentale di San Domenico
Virginia Cassano – I confini ritrovati
Monica Manghi – Lunga e diritta correva
Carmelo Stompo – Under Your Feet
Gianluca Uda – Altri tropici
Serena Zeppilli – Expired
“Tales from the Border”
Dall’inizio dell’invasione russa, il 24 febbraio 2022, milioni di persone sono fuggite dall’Ucraina nei paesi vicini, principalmente Polonia e Moldavia. Coloro che raggiungono il confine con la Polonia provengono da tutta l’Ucraina, in particolare dalle grandi città come Kiev e Kharkiv, e dalla zona orientale del Paese, che è oggetto di pesanti combattimenti. Per molti il viaggio verso l’Unione Europea è durato giorni a causa delle file di auto che si sono formate lungo la strada e per via dell’attesa alla stazione ferroviaria di Leopoli, l’ultima grande città ucraina prima del confine. La maggior parte degli sfollati ucraini sono donne con figli. Per gli uomini, invece, lasciare l’Ucraina è più problematico perché con l’avanzata dei russi il presidente Zelensky ha vietato a tutti i maschi tra i 18 e i 60 anni di lasciare il Paese. Tuttavia, alcuni arrivano al confine, abbracciano mogli e figli e tornano a combattere. Accanto ai cittadini ucraini in fuga ci sono anche tanti migranti di diverse nazionalità, provenienti dal Medio Oriente, dall’Asia Minore e dall’Africa subsahariana, che si trovavano nel Paese per diversi motivi: principalmente per studio o per lavoro.
“Il Palazzo dei destini incrociati”
Il nuovo Corviale chiamato anche “Serpentone” è un Palazzo lungo circa 1Km che sorge in periferia ovest di Roma, nato alla fine degli anni ‘70 per fronteggiare la crisi abitativa. Sin dalla sua nascita questo luogo è stato sinonimo di cattiva gestione e delinquenza, tanto da diventare uno dei quartieri simbolo del degrado di Roma.
La storia vede uomini e donne catapultati in un luogo privo di infrastrutture, costretti a convivere portando ancora addosso le ferite causate dallo sfratto di massa. Persone che hanno dovuto riorganizzare la loro vita con mille difficoltà, cercando di reinventarla, di colorarla, di viverla con nuove regole. Mentre da anni si parla di riqualificare il Corviale, facendo progetti sulla materia, l’intento dell’autore è stato quello di mostrare il lato umano della vicenda, dando voce ai più deboli, agli “invisibili” di cui spesso ci si dimentica, o dei quali si parla in modo stereotipato.
“Gli ultimi contadini”
Non fanno che ripetere che sono rimasti pochi, che in giro non c’è più nessuno e che una volta la vita era diversa. Sposati con la terra, con gli animali, con gli alberi e le piante. Si muovono ancora bene, malgrado tutti gli anni piegati a toccare la propria ombra.
Sono diffidenti, eppure alla fine ti raccontano le vicende della loro esistenza come fossi un amato fratello. Sono vecchi e depositari delle nostre radici. Il loro futuro però si esaurisce nell’attesa della prossima alba. Potremmo pensarli come figure provenienti da un passato lontano, sovrumane, eroiche e allo stesso tempo familiari. Sono gli ultimi contadini e sono la nostra memoria.
“Home is where Teta was”
Il 2020 è stato per me un punto di svolta, a causa della pandemia e della complicata situazione che sta attraversando il Libano – il mio paese d’origine – ho avuto l’opportunità di trascorrere più tempo che mai con mia nonna. La vita a casa è cambiata molto dal suo incidente nel 2019. Teta (nonna) è diventata il punto focale delle azioni; tutti i movimenti ruotano attorno a lei e al suo letto, creando dinamiche e atmosfere speciali che ho cercato di ritrarre in “Casa è dove era Teta”. Anche se lei non può più parlare siamo riuscite ad instaurare una comunicazione molto profonda, soprattutto attraverso la fotografia. La scoperta di un’affettività diversa e unica tra noi ha alimentato la mia riflessione sull’intimo, il suo spazio e la sua espressione.
“I sogni li spendo per strada”
“Il Trullo è una borgata all’estrema periferia sud-ovest della città di Roma. E’ tra le suddivisioni urbanistiche più popolose dell’area metropolitana della capitale. Oltre trentamila abitanti…Un luogo pieno di contraddizioni dove, nel tempo, di fronte a una palese incuria istituzionale, gli abitanti sono stati chiamati a una reazione identitaria e orgogliosa che ha assunto diversi caratteri: quando di tipo politico e organizzativo e quando di tipo espressivo”.
Testo di Dario Coletti
“Rewind”
Premio Sator letture portfolio 2021
Si dice che la vita sia un’illusione, una proiezione di diapositive acquisite nel tempo in cui riconoscere la propria storia. Una cosa è certa, se oggi sto cercando di fare ordine nel tempo è perché sento la necessità di vedere ciò che sono riuscito ad immaginare e trattenere; forse questo mi guiderà in un incerto futuro. Da qualche parte, tra il risveglio ed il sonno, tutto ciò è accaduto, almeno nelle mie percezioni; in Italia tra il 2009 e il 2021.
Progetto per “In allarmata Radura”
Sabato 22 ottobre
Ore 11 – Talk con Fabio Moscatelli e “Gioele: il mondo fuori”
Ore 12.30 – Inaugurazione mostre
Ore 15.30 – Presentazione del libro fotografico “La colpa” di Collettivo 42 e incontro con gli autori
Ore 16.30 – “Il ritratto fotografico come ricerca di sé”: incontro con Teresa Mancini
Ore 17.30 – La fotografia di Aldo Feroce. Presentazione del libro “Il Palazzo dei destini incrociati” e incontro con l’autore
Ore 21 – Proiezione di tutti i lavori del circuito Off e musica dal vivo
Domenica 23 ottobre
Ore 10 – Letture Portfolio/Concorso Sator 2022
Lettori: Massimo Mazzoli, Lorenzo Cicconi Massi, Cristiano Morbidelli, Fabio Moscatelli, Stefano Mirabella
Letture Portfolio – Progetti editoriali
Lettori: Luciano Zuccaccia
Ore 15 – La fotografia di Liliana Ranalletta. Presentazione del libro “I sogni li spendo per strada” e incontro con l’autrice
Ore 16 – La fotografia di Lorenzo Cicconi Massi – Talk con Massimo Mazzoli
Ore 17.30 – Presentazione del libro “Sicilia 1992. Luce e memoria” di Tony Gentile – Talk con l’autore Stefano Mirabella
A seguire – Assegnazione Premio Sator letture Portfolio
Sabato 29 ottobre
Ore 10 – Workshop di editing di portfolio e cataloghi di fotografia a cura di Livia Del Gaudio – architetto, editor freelance, critica e fondatrice della rivista “In allarmata radura”
Ore 16 – Un racconto di parole e immagini. Il fotografo Luigi Loretoni fornisce lo spunto ad una scrittrice, Ester Armanino, per produrre un racconto
Ore 17.30 – Amore Fiori. Proiezione del documentario sulla carriera di Moira Orfei presentato da Francesco Di Loreto
Domenica 30 ottobre
Ore 16 – Incontro Framing Migration: fotografia e stereotipi con interventi di Francesco Pistilli, Keita Makan e Angelo Nittoli, con la partecipazione di Kassama Ansumana, migrante a bordo del barcone nella foto del 2014 di Massimo Sestini
Martedì 1 novembre
Ore 10 – NARNIMMAGINARIA Slowphotowalk, 2ª maratona analogica
Ore 13 – Aperitivo
Ore 14.30 – Visita guidata (anche fotografica) al complesso storico dell’Azienda Agricola Marchesi Ruffo della Scaletta