Un sensore 13,2x8,8mm sorvola la Sicilia nelle ore più buie, e cattura il fascino dell’Isola. Hermes Pupella fotografa dall’alto i suoi luoghi del cuore, in cerca di un sapore nuovo condito di geometrie piacevoli e composizioni luminose.
ll fotografo siciliano Hermes Pupella osserva la terra natia attraverso l’occhio di un drone, che fa volare prevalentemente di notte, all’alba o al tramonto. La scelta dell’orario non è casuale, e consente all’autore di sfruttare sempre le luci artificiali del luogo ripreso, creando atmosfere uniche. Per assurdo basterebbe immaginare l’effetto di un improvviso black-out che interessasse tutti gli scatti pubblicati in queste pagine per rendersi conto, in un istante, della rilevanza delle luci dei centri urbani nell’impatto visivo delle fotografie di Hermes. Assodato che il risultato è molto suggestivo, non bisogna dimenticare che ottenere immagini di qualità lavorando in condizioni di scarsa luminosità richiede diverse accortezze nella scelta dell’attrezzatura impiegata e nell’impostazione dei parametri di scatto, specialmente se la fotocamera utilizzata è quella integrata in un drone. Abbiamo intervistato l’autore per farci raccontare qualcosa in più sulla sua fotografia aerea.
Per tutte le immagini di questo articolo le impostazioni di scatto si riferiscono alla posa base di una serie di cinque scatti, di cui due sovraesposti e due sottoesposti a passi di uno stop rispetto alla posa di riferimento. La variazione è avvenuta con intervento automatico del modulo fotografico integrato nel drone sui tempi di esposizione, e le cinque pose del bracketing sono state in seguito unite in una sola immagine.
Cosa ti ha spinto a dedicarti alla fotografia aerea?
Ho intrapreso la strada della fotografia aerea per contrastare, in qualche modo, la monotonia dei soliti luoghi. Non potendo permettermi di viaggiare di continuo per via degli impegni lavorativi ho deciso di soddisfare la mia esigenza di nuove prospettive variando il punto di osservazione e di ripresa dei luoghi a me familiari.
- Quattro Canti (PA)
- DJI Mavic Air2 con obiettivo integrato da 24mm
- 0,6 secondi
- f/2,8
- 100
Qual è l’attrezzatura di cui ti servi?
Mi affido a droni dotati di moduli fotografici integrati. Ho iniziato con un DJI Mavic Air2 con un sensore da 1/2 pollice, e successivamente sono passato al DJI Air 2S con sensore CMOS da 1 pollice, modello che utilizzo tuttora e che integra un obiettivo con lunghezza focale di 22mm equivalenti su formato 35mm.
In base a cosa hai scelto il drone che utilizzi?
Il DJI Air 2S è a mio avviso un ottimo prodotto, dotato di un efficace sistema di stabilizzazione su tre assi e di un sensore da 1 pollice con 20MP di risoluzione; inoltre è venduto a un prezzo che ho ritenuto abbordabile in rapporto alla qualità, questa riferita sia alla costruzione del drone stesso che delle immagini che esso per-mette di ottenere. Infine, a mio avviso, costituisce un buon compromesso dal punto di vista delle dimensioni.
- Piazza Armerina (EN)
- DJI Mavic Air2 con obiettivo integrato da 24mm
- 1 secondo
- f/2,8
- 100
Quanto contano le dimensioni del sensore quando si praticano riprese notturne?
Abbastanza. Come detto in precedenza ho iniziato con un DJI Mavic Air2 con sensore da mezzo pollice, con il quale riscontravo delle difficoltà nelle sessioni notturne perché obbligato a incrementare la sensibilità ISO compromettendo la qualità dell’immagine. Il sensore da un pollice del DJI Air 2S dà vantaggi in questo senso, ma per fare il salto di qualità ho cambiato strategia: lavoro con il valore ISO bloccato a 100 ed effettuo sempre una serie di tre o cinque scatti in bracketing automatico. Ciò mi consente di ottenere la corretta esposizione per sommatoria e di estendere la gamma dinamica fondendo le varie pose in un file, che è per forza di cose più ricco di informazioni rispetto a una posa singola e che, soprattutto, sarà privo di rumore e avrà tinte più nette e sature. In questo modo sono certo di portare sempre a casa il risultato desiderato.
- La Cala (PA)
- DJI Air 2S con obiettivo integrato da 22mm
- 1,2 secondi
- f/2,8
- 100
Quali sono, secondo te, le operazioni necessarie da eseguire in postproduzione?
La postproduzione dei file generati dall’Air 2S richiede un approccio delicato per non rischiare di generare sgradevoli artefatti. D’altra parte, se non si possiede un drone dotato di un comparto fotografico top di gamma, oppure di un modello in grado di trasportare una tradizionale fotocamera, è bene non esagerare con il ritocco e lavorare accuratamente già in fase di ripresa. In ogni caso il mio processo di fotoelaborazione avviene sempre sui file RAW per sfruttare al meglio tutte le informazioni registrate dal formato grezzo.
- Castellammare del Golfo (TP)
- DJI Mavic Air2 con obiettivo integrato da 24mm
- 1 secondo
- f/2,8
- 100
Consigli per inesperti nell’utilizzo del drone?
Innanzitutto, si deve fare pratica di volo, in notturna specialmente. Il mio consiglio è tentare e ritentare per capire fin dove il proprio drone riesce a spingersi in termini di stabilità in hovering, ossia in assetto di volo statico. A me capita di riuscire a scattare in notturna con un tempo di esposizione di due secondi, ovviamente in totale assenza di vento; altre volte, se le condizioni non lo permettono, ripeto la serie di scatti più e più volte, magari aggiustando il tempo di posa, perché altrimenti rischio di avere immagini mosse.
- Sant’Elia (PA)
- DJI Air 2S con obiettivo integrato da 22mm
- 1/3sec
- f/2,8
- 100
Lezioni pre-volo
I droni hanno aperto nuove possibilità e frontiere creative nelle riprese aeree. Ma prima di progettare una sessione fotografica o video che prevede l’impiego di questo tipo di velivoli è bene sapere che il loro impiego è sottoposto a un’intricata normativa che fa capo all’AESA (Agenzia dell’Unione Europea per la Sicurezza Aerea) in Europa e all’ENAC (Ente Nazionale per l’Aviazione Civile) in Italia. In linea di massima tutte le operazioni di volo tramite SAPR (Sistemi Aeromobili a Pilotaggio Remoto) o UAS (Unmanned Aircraft Sytems) sono classificate in base a una specifica serie di requisiti legati, ad esempio, alla massa massima del drone al decollo, al volo a vista, all’altezza massima raggiungibile e, soprattutto, al posizionamento del volo rispetto alle persone non coinvolte (classe A1 per il volo sopra le persone, A2 per il volo vicino alle persone e A3 per il volo lontano dalle persone). Eccezion fatta per i droni con un peso inferiore ai 250g, per l’utilizzo di tutti gli aeromobili senza pilota è necessario quantomeno il conseguimento di un attestato rilasciato dall’ENAC previo superamento di un esame online, o un patentino da ottenere con la verifica delle competenze teoriche e pratiche dell’operatore. Tale verifica avviene tramite prove di varia tipologia, in base al livello di rischio dell’operazione di volo prevista.
Occhio ai confini
Ulteriori vincoli derivano dalla delimitazione delle aree sorvolabili, che prevedono, ad esempio, il divieto di volo in prossimità degli aeroporti o all’interno di aree protette. Tutte le mappe di restrizione sono consultabili, tramite registrazione, nella D-Flight web app della D-Flight, azienda delegata da ENAC a fornire servizi per la navigazione aerea e l’interazione tra velivoli con e senza pilota. A tal proposito è degno di nota il sistema geofencing integrato nei droni DJI che, servendosi del segnale GPS, fornisce automaticamente informazioni sulle mappe al drone, in modo che l’aeromobile possa sapere se gli è concesso o meno volare in un determinato spazio aereo. In caso di divieto il drone decelera automaticamente fino ad arrestarsi sul confine con aree considerate spazio aereo ristretto o, addirittura, decide di non decollare se già si trova all’interno di una no-fly zone.
Rispettate la privacy
Tutti i droni muniti di fotocamera, o microfono, o di entrambi, dovranno essere registrati a D-Flight web app a prescindere dal loro peso. Il Garante della privacy precisa, nel Regolamento UE 2016/679 (GDPR), che non è consentito invadere l’intimità delle persone, filmare o registrare nei giardini privati o all’interno delle case, o riprendere e diffondere immagini contenenti dati personali come targhe di automobili o indirizzi di casa. La pubblica diffusione delle riprese può avvenire solo previo consenso dei soggetti ripresi, a meno che questi ultimi non risultino irriconoscibili perché molto lontani o oscurati tramite artefatti generati da appositi software.
enac.gov.it/sicurezza-aerea/droni per consultare tutta la documentazione relativa a norme e procedure per l’esercizio dei droni.