Per aumentare la temperatura corporea e poter cacciare e digerire, i serpenti a sonagli spesso si crogiolano sul suolo caldo quando l’aria si raffredda. Questo crotalo coda nera (Crotalus molossus) è stato spostato sul ciglio della strada da un cittadino preoccupato che potesse essere investito da un’auto. È stato in quel momento che ho scattato questa foto. Abbiamo proseguito il nostro cammino, sperando di non vedere serpenti morti sulla strada. 29 marzo 2021
Per migliaia di anni, i serpenti a sonagli hanno affascinato e turbato l’umanità. Sono stati venerati come messaggeri degli dei, temuti come emissari degli inferi e celebrati come simboli della libertà americana. Nonostante il loro profondo significato culturale ed ecologico, però, questi iconici abitanti dell’Ovest sono da molto tempo vittime di una persecuzione spietata, massacrati dai cacciatori di taglie dei secoli passati o tormentanti da eventi attuali come il Sweetwater Jaycee’s World’s Largest Rattlesnake Round-Up, evento annuale che si tiene a Sweetwater, in Texas, dagli anni ’50. Nato per controllare la popolazione locale di crotalo adamantino occidentale – specie di serpente a sonagli velenoso che danneggiava il bestiame – l’evento prevede la caccia ai serpenti e altre attività, come l’estrazione del veleno per la ricerca medica e la vendita di carne e pelli di serpente.
Love, hate and rattlesnakes vince il Premio Fritz Pölking 2025
Sul significato culturale ed ecologico dei serpenti a sonagli da un lato e sulla caccia a questi stessi animali dall’altro è incentrato il reportage fotografico Love, hate and rattlesnakes (Amore, odio e serpenti a sonagli) del fotografo spagnolo Javier Aznar, vincitore del Premio Fritz Pölking 2025.
Javier Aznar ha esplorato il complesso rapporto tra gli esseri umani e i serpenti a sonagli nel West americano e lo ha raccontato attraverso una serie di fotografie accompagnate da dettagliate didascalie riportate in questo articolo così come scritte dal fotografo stesso.
La giovane volontaria Kaydence Matschek scuoia un serpente Western Diamondback durante il Rattlesnake Round-Up 2020 al Nolan County Coliseum di Sweetwater, Texas, USA, il 14 marzo 2020.
Dopo esser stato decapitato con un machete, il serpente viene legato per la coda e scuoiato dai volontari e dalle persone che pagano per svolgere questa attività. Il sangue e un odore terribile impregnano l’aria rendendo la scena ancora più orribile.
Rispetto ai serpenti Aznar ha osservato un atteggiamento contraddittorio: mentre alcune comunità continuano a bramare violenza e spettacoli sanguinari, altre iniziano a tracciare una nuova rotta, lavorando per sostituire l’uccisione con l’educazione e mettendo in evidenza il ruolo ecologico dei serpenti. I serpenti a sonagli, infatti, non solo tengono sotto controllo le popolazioni di roditori, ma contribuiscono alla ricerca medica grazie al loro veleno.
Love, hate and rattlesnakes invita a superare la paura e il pregiudizio e a mettere in atto un cambiamento di prospettiva atteso da tempo.
Patrick Brakowsky, membro della giuria, ha rilasciato un interessante commento sulla fotografia naturalistica in generale e sul lavoro di Aznar in particolare: “Non importa quanto remoto sia il paesaggio, quanto rara la specie o quanto straordinario il fenomeno naturale: nulla di ciò che viene immortalato dalla fotografia naturalistica è immune dall’influenza della nostra visione del mondo. Ogni soggetto riflette il punto di vista umano ed è influenzato dalle esperienze e dalle emozioni dell’uomo. Le fotografie della natura selvatica sono sempre, in definitiva, interpretazioni e non possono mai trasmettere appieno l’esperienza sul campo. Il fatto che i confini tra il mondo naturale e quello umano siano sempre più difficili da definire è diventato sempre più evidente nel lavoro dei fotografi naturalisti negli ultimi decenni, sia a livello creativo che narrativo”.
Bambini che osservano centinaia di serpenti crotalo adamantino occidentale (Crotalus atrox) ammassati in una fossa durante l’annuale Sweetwater Jaycee’s Rattlesnake Round-Up, in Texas. Molti dei serpenti muoiono in seguito per decapitazione, mentre altri soccombono al peso e all’asfissia all’interno della fossa. Iniziato nel 1958, lo Sweetwater Jaycee’s World’s Largest Rattlesnake Round-Up si tiene ogni anno al Nolan County Coliseum nel Newman Park, Sweetwater, Texas. Centinaia di serpenti vengono catturati in natura, venduti al Round-Up e accumulati nelle fosse. Dopo essere stati misurati, sessati e sottoposti all’estrazione del veleno, i serpenti vengono uccisi per ricavarne la pelle, che viene venduta insieme alla carne e ad alcuni organi. Texas, Stati Uniti, 13 marzo 2020.
“È soprattutto questa dimensione narrativa della fotografia naturalistica – ha proseguito Brakowsky – che ha ridefinito radicalmente il modo in cui vediamo i motivi legati alla natura. Forse oggi si potrebbe sostenere che un bambino che guarda una stanza piena di serpenti a sonagli ci dice più sul nostro rapporto con la natura di un drammatico ritratto di leone sullo sfondo della savana selvaggia. La paura e il fascino che brillano negli occhi del bambino ci ricordano che la natura e l’umanità sono intimamente intrecciate, come dimostra il nostro impatto di vasta portata sul pianeta. […] ‘Love, hate and rattlesnakes’ ci mette di fronte al modo in cui interagiamo con le altre specie. Evita le semplici tattiche shock, offrendo invece un’esplorazione sfumata e multiforme di un argomento complesso. […] Il fotografo ha realizzato l’impresa rara di creare una narrazione visiva coerente e di alto livello”.
Crotalo diamantino orientale (Crotalus adamanteus) durante la mungitura da parte di Nathaniel Frank presso il laboratorio MToxins Venom Laboratory nel Wisconsin. Nathaniel, fondatore e proprietario di MToxins, è un esperto nell’estrazione del veleno e contribuisce in modo significativo alla produzione di antidoti e alla ricerca sul veleno. Il veleno estratto viene utilizzato a livello globale per la ricerca medica, aiutando nella comprensione e nel trattamento di varie malattie e condizioni. Stati Uniti, 19 settembre 2021.
Cos’è il Premio Fritz Pölking
Il premio internazionale Fritz Pölking è un riconoscimento speciale nell’ambito del concorso European Wildlife Photographer of the Year. Istituito diciotto anni fa, il premio viene assegnato in onore di Fritz Pölking (†2007) dalla Società tedesca di fotografia naturalistica (GDT) in collaborazione con Tecklenborg Verlag. Ogni anno, il premio riconosce un lavoro fotografico eccezionale, che si tratti di un progetto dedicato al campo della fotografia naturalistica o di un portfolio straordinario.
Il dottor Brad Hollingsworth, curatore di erpetologia al Museo di Storia Naturale di San Diego, con esemplari di serpenti a sonagli. La collezione di serpenti a sonagli del Museo di Storia Naturale di San Diego è stata avviata dal pioniere dell’erpetologia Lawrence Klauber negli anni ’20. Anche se oggi non si effettuano più raccolte così sostanziose, collezioni storiche come questa forniscono ancora dati preziosi per modellare le tendenze demografiche e altri studi. Le scoperte di nuove specie avvengono anche grazie a esemplari conservati: nel 2020 è stata descritta una nuova specie di serpente a sonagli messicano utilizzando esemplari degli anni ’30. California, Stati Uniti, 30 agosto 2021.
Per scattare la foto, ho chiesto al dottor Brad di posare accanto alla collezione di serpenti a sonagli e ho utilizzato luci supplementari per illuminare la scena. L’idea era quella di sottolineare l’importanza delle collezioni storiche e il ruolo dei curatori nella loro conservazione.
Qualcosa in più su Javier Aznar
Javier Aznar è specializzato nella narrazione nell’ambito della storia naturale, della conservazione della fauna selvatica e delle complesse relazioni tra gli esseri umani e il mondo naturale. È membro associato della International League of Conservation Photographers (iLCP) e della Photo Society e collabora con la rivista National Geographic. I suoi lavori sono apparsi su pubblicazioni internazionali quali GEO, Smithsonian Magazine, Ranger Rick e BBC Wildlife. Javier è Sony Imaging Ambassador.
Le altre foto del reportage Love, hate and rattlesnakes
Kyle Vargas tiene in mano uno dei suoi serpenti a sonagli (un Crotalus lepidus klauberi) nella sua casa. Con 17 anni di esperienza nell’allevamento di serpenti a sonagli montani provenienti dal sud-ovest degli Stati Uniti e dal Messico, la sua passione è nata quando ha scoperto un serpente a sonagli striato dal pattern unico nel Texas occidentale il 2 giugno 2008. A soli 18 anni, sapeva già che avrebbe voluto dedicare la sua vita all’allevamento di questa straordinaria specie. Dopo anni di tentativi ed errori, Kyle è riuscito a riprodurli con successo ed è uno dei pochi allevatori ad averlo fatto. La sua collezione ora vanta circa 400 serpenti di 14 specie diverse, a testimonianza della sua vasta ricerca sul campo e della sua dedizione alla comprensione di questi affascinanti rettili. Texas, Stati Uniti, 2021.
Mentre Kyle mi mostrava alcuni dei suoi serpenti, gli ho chiesto di rimanere in quel punto della stanza per una foto con uno dei suoi preferiti, per ritrarlo nel bel mezzo della sua collezione.
Un petroglifo (incisione rupestre) raffigurante un serpente a sonagli nel sito di Painted Rock Petroglyph nella contea di Maricopa, in Arizona. Questo affioramento roccioso contiene circa 3.800 petroglifi su 428 massi che sono stati scolpiti dagli Hohokam a partire da circa 1.400 anni fa. Arizona, Stati Uniti, 23 agosto 2021.
Close-up del sonaglio di un serpente a sonagli, fotografato di notte su una strada mentre si riscaldava, Arizona, USA, 2024. I serpenti a sonagli devono il loro nome al caratteristico sonaglio all’estremità della coda, composto da segmenti cavi e intrecciati di cheratina, lo stesso materiale che forma le unghie e i capelli umani. Quando un serpente a sonagli fa vibrare la coda, i segmenti liberi si scontrano, creando il caratteristico suono sferragliante che funge da segnale di avvertimento. Le camere cave all’interno amplificano il suono. Ad ogni muta, un nuovo segmento viene aggiunto all’interno di quello precedente, consentendo al sonaglio di crescere. È sorprendente che i muscoli della coda possano contrarsi fino a cento volte al secondo, producendo il rapido sferragliare.
Ho usato un obiettivo sonda per avvicinarmi al serpente senza spaventarlo.
Stacy Foster mostra alla gente un serpente a sonagli durante il Rattlesnake Round-Up and Hunt organizzato dalla Morris Township Fire Company, nella sua 66ª caccia annuale nella contea di Tioga. L’evento include un mercatino delle pulci, un torneo di softball, artisti locali e fuochi d’artificio. Ogni giugno, i cacciatori possono cacciare un serpente con un permesso per serpenti velenosi e portarlo al concorso, in cui si vincono targhe o trofei per il serpente più grande, o per il più pesante e così via. Negli anni ’60 e all’inizio degli anni ’70, l’evento era diverso e i serpenti venivano uccisi e mangiati. Ora la caccia è un evento educativo, in cui gli organizzatori parlano dei serpenti, della loro importanza e li mostrano da vicino alle persone, permettendo loro di toccarli. Dopo la caccia, la maggior parte dei serpenti viene riportata nel luogo in cui è stata catturata. Ma questa è una decisione che spetta ai cacciatori, poiché essi possono tenere il serpente o ucciderlo se lo desiderano. Se una persona è in possesso di un permesso valido per serpenti velenosi, può tenere uno dei serpenti se soddisfa determinati criteri. Il permesso consente al titolare di catturare, uccidere o possedere serpenti a sonagli di legno di almeno 42 pollici di lunghezza, che hanno 21 o più scaglie subcaudali, quindi solo maschi.
Tutti i cacciatori devono essere in possesso di una licenza di caccia speciale per rettili velenosi, disponibile presso la Pennsylvania Fish and Boat Commission. 11 giugno 2022. La foto non è posata.
Crotalo tigre (Crotalus tigris) nelle colline rocciose ai piedi delle Catalina Mountains che sovrastano Tucson, in Arizona, trovato il 21 agosto 2021. Questo serpente è stato trovato lungo un taglio stradale, una caratteristica comune delle strade che attraversano colline e montagne che forniscono l’habitat per tantissimi animali selvatici, tra cui insetti, rettili e uccelli. Purtroppo, questo habitat aumenta il rischio di impatto con i veicoli.
Foto in situ, senza manipolazione dell’animale.
Il Premio Fritz Pölking Junior
Il Premio Fritz Pölking Junior 2025 va, invece, al ventiduenne Tobias Gjerde (Norvegia) per il suo portfolio Norwegian winter (Inverno norvegese), dedicato agli animali capaci di resistere condizioni climatiche estreme degli inverni nordici.
“Quando la neve ricopre il terreno”, ha spiegato Gjerde, “emerge un paesaggio spoglio e minimalista, bianco come una tela: un paradiso per i fotografi, un incubo per la fauna selvatica. Quando le temperature scendono e il vento si alza, noi esseri umani di solito abbiamo una scelta: restare fuori al freddo gelido o cercare rifugio in una casa, una baita o una tenda calda. Gli animali non hanno questa possibilità. Devono sopportare qualsiasi condizione la natura riservi loro”.
La giuria ha apprezzato la diversità di specie ritratte mantenendo una chiarezza visiva e tematica coerente. Il giovane fotografo ha dimostrato sensibilità per l’ambiente ed empatia per gli animali fotografati.
I due vincitori saranno annunciati durante la cerimonia di premiazione del concorso European Wildlife Photographer of the Year 2025 al GDT International Nature Photography Festival venerdì 24 ottobre 2025 alle ore 20:00 a Lünen an der Lippe, Germania. L’ingresso alla cerimonia di premiazione e al ricevimento è gratuito.
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