
Colonia
Dal 5 settembre 2025 al 1° febbraio 2026
“Sculture anonime”, “tipologie”, “scuola di Düsseldorf”, “fotografia oggettiva”. Provate a chiedere a chiunque mastichi un po’ di storia della fotografia di associare un nome a queste parole e la risposta sarà una, immediata e indiscutibile: Becher.
Il nome – lo diciamo a chi dovesse leggerlo qui per la prima volta – vale doppio, nel senso che si riferisce ai coniugi tedeschi Bernd e Hilla Becher (1931–2007 / 1934–2015) che con il loro lavoro hanno segnato una svolta particolarmente significativa nell’approccio fotografico.
Dal 1959, la coppia si è dedicata quasi ininterrottamente per decenni a un’opera comune, incentrata su impianti e oggetti industriali prossimi alla demolizione e sviluppata in Germania, nei paesi del Benelux, nel Regno Unito, in Francia, Italia, Stati Uniti e Canada.
Il metodo fotografico di Bernd e Hilla Becher
Ispirati allo studio sistematico e pseudo scientifico che aveva caratterizzato la produzione di fotografi come Karl Blossfeldt, Albert Renger-Platzsch e August Sander, Bernd e Hilla Becher hanno messo a punto un metodo fotografico rigoroso, teso alla documentazione oggettiva e alla rappresentazione meccanica.
Tale metodo prevedeva che tutte le loro fotografie scattate con macchine di grande formato a torri idriche, di raffreddamento o di estrazione, gasometri, altiforni, silos, capannoni e altri soggetti simili fossero in bianco e nero, nitide, bilanciate, realizzate in giornate di cielo coperto e uniforme.
Niente sole, niente contrasti, niente sfocature, nessuno effetto artistico; niente distorsioni, niente linee cadenti, nessuna figura umana. Il fotografo doveva posizionarsi di fronte al soggetto da riprendere e quest’ultimo doveva essere del tutto decontestualizzato, per evitare distrazioni.
A Colonia la mostra Bernd & Hilla Becher – History of a Method
Al Photographische Sammlung/SK Stiftung Kultur di Colonia (Germania) è in corso Bernd & Hilla Becher – History of a Method, una mostra che esplora come gli approcci metodici dei Becher siano emersi e come si siano evoluti, creando una grammatica visiva la cui influenza rimane palpabile nella fotografia contemporanea.
La retrospettiva include più di trecento fotografie originali in bianco e nero, con una sala interamente dedicata al libro Anonyme Skulpturen. Eine Typologie technischer Bauten (Sculture anonime. Una tipologia di costruzioni tecniche), del 1970, una catalogazione delle strutture industriali che viene considerata il fondamento del lavoro dei Becher.
I due fotografavano con lo stesso metodo una serie di strutture della stessa tipologia, stampavano in formato 30x40cm o 50x60cm, dopodiché raggruppavano le immagini in tavole che ospitavano da sei a ventiquattro scatti, creando dei complessi tematici.
Fanno parte della mostra, oltre alle sculture anonime, le “sequenze” dei Becher (o “sviluppi”) – serie che presentano la stessa struttura da più prospettive, come se vi si girasse attorno – nonché i paesaggi industriali e le fotografie di interi siti, che dimostrano come i Becher non si siano limitati a documentare edifici isolati.
Oltre alle fotografie, i visitatori potranno apprezzare dal vivo un’interessante selezione di schizzi, acquerelli e disegni. L’esposizione include anche un video realizzato da Max Becher, figlio della coppia di fotografi, che ha accompagnato i suoi genitori in un viaggio di lavoro in Ohio nel 1987, per offrire uno sguardo evocativo sul loro processo di lavoro.
Le opere in mostra provengono dall’Archivio Bernd e Hilla Becher presso Die Photographische Sammlung/SK Stiftung Kultur e dallo Studio Bernd & Hilla Becher di Düsseldorf, diretto da Max Becher. Ulteriori prestiti sono stati concessi da Sprüth Magers e dal LVR-Landesmuseum Bonn.
La mostra sarà accompagnata da un catalogo pubblicato da Schirmer/Mosel Verlag, Monaco di Baviera, con testi di Max Becher, Gabriele Conrath-Scholl, Marianne Kapfe.
Consigli di lettura e un’offerta imperdibile
In un articolo del 9 febbraio 2023 suggerivamo il libro “Bernd&Hilla Becher” a chi volesse approfondire l’opera dei coniugi che hanno fatto un pezzo di storia della fotografia.
A questo consiglio di lettura ne aggiungiamo un secondo: “La Scuola di Düsseldorf. Fotografia contemporanea tedesca”.
Il prezzo ufficiale della versione in italiano del La Scuola di Düsseldorf. Fotografia contemporanea tedesca è di 68€, ma a chi legge agevolmente l’inglese suggeriamo di approfittare delle poche copie in offerta su Amazon a un prezzo scontatissimo al link riportato qui sotto.
Titolo The Düsseldorf School of Photography
Fotografie di autori vari
Formato 26×30,5cm
Pagine 320
Prezzo Amazon 29,90 euro
Lingua inglese
Editore Thames & Hudson
Data pubblicazione novembre 2009
ISBN 978-0500543566
Qualcosa in più sul libro La Scuola di Düsseldorf. Fotografia contemporanea tedesca
Il volume – ricco, dettagliato e ben illustrato – è dedicato sia al lavoro dei Becher, sia all’opera degli esponenti della scuola di Düsseldorf, vale a dire quel gruppo di fotografi iscritto al corso di fotografia tenuto ufficialmente da Bernd Becher, ma praticamente anche da sua moglie, presso la Kunstakademie di Düsseldorf a partire dal 1976. Molti studenti della cosiddetta “classe di Becher” (composta da Andreas Gursky, Candida Höfer, Axel Hütte,Thomas Ruff, Thomas Struth, Petra Wunderlich, Laurenz Berges, Elger Esser, Simone Nieweg e Jörg Sasse) divennero successivamente alcuni dei fotografi più quotati nel mondo dell’arte contemporanea.
Titolo Bernd & Hilla Becher
Fotografie di Bernd e Hilla Becher
Formato 24×27,7cm
Pagine 281
Prezzo Amazon 45,82 euro
Lingua inglese
Editore Metropolitan Museum of Art
Data pubblicazione luglio 2022
ISBN 978-1588397553
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Bernd & Hilla Becher – History of a Method
- Die Photographische Sammlung/SK Stiftung Kultur, Im Mediapark ,7 – Colonia (Germania)
- dal 5 settembre 2025 al 1° febbraio 2026
- lun-mar, gio-dom 14-19. Mercoledì chiuso
- intero 7,50 euro, ridotto 4,50 euro. Ingresso gratuito il primo giovedì del mese
- photographie-sk-kultur.de
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