Roma
Dal 15 maggio al 10 giugno 2025
Basta uno sguardo rapido per lasciarsi intrigare dalla serie No-Portraits di Donatella Izzo. Potremmo definire le opere che la compongono fotografie al terzo stadio, scatti alterati da diverse tecniche artistiche, successivamente rifotografati.
Si parte da una fotografia stampata in formato A4, la materia prima che l’autrice utilizza come base per praticare tagli o abrasioni, o che modifica ricorrendo alla pittura, al collage, al versamento di gesso, farina, spezie o inchiostro. Spesso i dettagli della fotografia “madre” vengono disciolti tramite l’applicazione localizzata di acqua e solventi; in altri casi oggetti di qualsiasi natura vengono sovrapposti alla superficie della stampa originale.
Donatella Izzo: immagini in continua trasformazione
Il perché della necessità di scattare un’ulteriore fotografia a processo “concluso” è presto detto: il più delle volte il risultato dell’intervento creativo di Donatella Izzo è tanto effimero da dover esser immortalato prima che cambi ulteriormente aspetto. Particolari e sfumature di una fotografia bagnata, ad esempio, svanirebbero osservando l’immagine asciutta.
I soggetti di No-Portraits
L’artista ritrae principalmente le sue amiche, talvolta fotografa sé stessa, o le sue figlie Ginevra e Nora. Spesso il ritratto iniziale deriva dalla miscellanea di più fotografie lavorate insieme digitalmente. Capita, così, di trovare gli occhi o le bocche delle figlie sul viso della madre o di un’amica, o di osservare dettagli del volto di una modella prelevato da una rivista di moda. Così facendo l’artista genera ritratti di persone inesistenti o “parzialmente inesistenti”.
Le modifiche successivamente apportate all’immagine – istintive e prevalentemente scollegate dal soggetto ritratto – puntano a generare un anti-ritratto, un’immagine che non è interessata a riprodurre fedelmente l’aspetto della persona raffigurata, ma vuole solleticare l’attenzione dell’osservatore con imperfezioni e anomalie che innescano letture soggettive.
Donatella Izzo e la simbologia dei suoi anti-ritratti
Abbiamo chiesto all’autrice di raccontarci la simbologia di alcune delle immagini pubblicate in questo articolo. L’artista ci ha raccontato di aver utilizzato una ciocca dei propri capelli per coprire il volto del soggetto rappresentato nel lavoro intitolato “I Killed me yesterday”.
“I capelli – ha precisato Izzo – hanno sempre avuto un significato profondo e intimo. Sono l’emblema della giovinezza, della forza, della salute e dell’energia vitale. Tuttavia, il fatto che in questo caso coprano totalmente gli occhi del soggetto simboleggia l’impossibilità di vedere la verità, l’incapacità di fare chiarezza sulla propria identità”.
I fiori che si sciolgono nella composizione intitolata “Nell’attesa sorriderò di nascosto” (l’opera che apre questo articolo) simboleggiano la fragilità e la fugacità della bellezza, che, come la vita, è destinata a scomparire.
La lesione sul braccio della bambina raffigurata in “Ricordo di un’emozione”, infine, rimanda a una situazione che ha segnato il passato. La ferita viene mostrata senza vergogna per rimarcare quanto sia importante reagire e uscire fortificati dai momenti più difficili.
Mentre le immagine di partenza, lo ribadiamo, sono in formato A4, il risultato finale può essere ristampato in dimensioni molto più grandi, per enfatizzare alcuni particolari che non sarebbero visibili a occhio nudo e che spesso rappresentano il fulcro dell’opera. L’ottimizzazione digitale è limitata alla gestione del chiaroscuro.
La mostra collettiva ThePoetic Enigma
La serie No-portraits di Donatella Izzo fa parte della collettiva The Poetic Enigma, in programma dal 15 maggio al 10 giugno 2025 alla galleria Von Buren Contemporary di Roma. Insieme alle opere di Izzo saranno esposti i lavori pittorici di Lucianella Cafagna, Olmo Gasperini, Christina Thwaites e le sculture di Claire Piredda. La mostra, che ha lo scopo di stimolare riflessioni sui concetti di identità, memoria e profondità dell’esperienza, è curata da Michele von Büren con il testo critico di Anna Gasperini ed è accompagnata dalle poesie della poetessa Romana Maria Novella Tasselli.
The Poetic Enigma/ No-portraits di Donatella Izzo
- A cura di Michele von Büren
- galleria Von Buren Contemporary, via Giulia, 13 – Roma
- dal 15 maggio al 10 giugno 2025
- lun-sab 11-13.30/15.30-19.30
- ingresso gratuito
- vonburencontemporary.com
Le mostre di fotografia da non perdere in primavera in Italia e dintorni
La mappa delle mostre di fotografia su fotocult.it
Scopri la mappa interattiva delle mostre fotografiche
Le fotografie bugiarde di Joan Fontcuberta
dal 10 maggio al 5 luglio...
Saul Leiter: fotografia pittorica, pioggia e vetri appannati
dal 1° maggio al 27 luglio...
Barene e uccelli a rischio nella laguna di Venezia
dal 9 maggio al 15 giugno...
I fantasmi dell’ultima serie di Mario Giacomelli
dal 12 aprile al 25 maggio...
Il World Press Photo visto da vicino: la mostra a Roma
dal 6 maggio all’8 giugno 2025
I mezzi di comunicazione di massa fanno finta di raccontarci la guerra, i fotoreporter onesti no
dal 24 aprile al 2 giugno...