È notte. Tra le rovine della città fantasma di Kolmanskop, nel deserto del Namib, sia aggira un magnifico esemplare di iena bruna. La sua è la più rara specie di iena al mondo, schiva, solitaria, quasi impossibile da avvistare, figurarsi da fotografare. Al calar delle tenebre se ne va a caccia di cuccioli di otaria del Capo o in cerca di carogne portate a riva lungo la costa del deserto.
Durante una delle sue ronde, la iena attraversa Kolmanskop e passa davanti a una fototrappola: non appena un sensore rileva il suo movimento si attivano due flash, mentre la Nikon D810 del fotografo naturalista sudafricano Wim van den Heever scatta Ghost Town visitor, la fotografia che vince il 61° Wildlife Photographer of the Year.
Wim van den Heever: una foto preziosa come un diamante
L’atmosfera è spettrale, complici il buio, la luce flash, la nebbia e l’edificio abbandonato sullo sfondo, lugubre residuo di una città un tempo dedicata allo sfruttamento dei ricchi giacimenti di diamanti della zona.
Dal primo avvistamento delle tracce di iena sul posto alla realizzazione dello scatto vincente sono trascorsi dieci anni: tanto basta per affermare che, nell’ambito della fotografia naturalistica, portare a casa un’immagine del genere vale quanto trovare una delle preziose pietre estratte a Kolmanskop nel secolo scorso.
Con le zampe a strisce e il suo lucente collare bianco, la iena di Wim van den Heever si è fatta notare e apprezzare più di tutte le immagini pervenute quest’anno al concorso organizzato dal Museo di Storia Naturale di Londra e ha vinto su 60.636 candidature provenienti da 113 Paesi.
Young Wildlife Photographer of the Year 2025: vince un italiano
Italiano il vincitore del concorso Young Wildlife Photographer of the Year 2025, Andrea Dominizi, il primo nostro connazionale a conquistare il premio riservato ai fotografi naturalisti di età inferiore ai 17 anni in tutta la storia del Wildlife Photographer of the Year.
La sua fotografia, intitolata After the Destruction (Dopo la distruzione), vede in primo piano un cerambicide nel territorio dei Monti Lepini, nel Lazio, in una zona un tempo sfruttata per il legname di faggio.
Scavando gallerie nel legno morto, i cerambicidi fanno sì che i funghi possano penetrare all’interno dei tronchi, contribuendo alla loro decomposizione e al riciclo di sostanze nutritive. Contestualizzando il soggetto in una scena che include dei macchinari da lavoro sullo sfondo, il giovane Dominizi vuole ricordare allo spettatore che se l’habitat dei coleotteri viene disturbato o distrutto, possono esserci gravi ripercussioni sull’intero ecosistema che li ospita.
Impact Award 2025
Da due anni l’organizzazione del Wildlife Photographer of the Year ha introdotto l’Impact Award, dedicato al cruciale tema della conservazione. Il premio, assegnato al fotografo che meglio racconta una storia di speranza o di cambiamento positivo, è stato attribuito quest’anno al brasiliano Fernando Faciole per la sua immagine Orphan of the Road (Orfano della strada).
Con una lunga esposizione di un cucciolo di formichiere gigante orfano che segue il suo custode dopo una poppata serale in un centro di riabilitazione, la fotografia di Fernando vuole attirare l’attenzione sulle drammatiche conseguenze degli incidenti stradali, una delle principali cause del declino del numero di formichieri giganti in Brasile.
La madre del cucciolo è stata uccisa da un veicolo e la speranza è che il piccolo possa essere reintrodotto in natura dopo essere stato incoraggiato dal suo tutore a sviluppare le abilità fondamentali per la sopravvivenza. Parallelamente ai centri di riabilitazione, il progetto Anteaters and Highways (Formichieri e autostrade) del Wild Animal Conservation Institute sta sviluppando strategie per ridurre la mortalità dei formichieri sulle strade brasiliane. Queste includono la costruzione di recinzioni e tunnel sotterranei per consentire agli animali di attraversare in sicurezza.
61° Wildlife Photographer of the Year: la mostra diventa ancora più preziosa
Le fotografie vincitrici saranno in mostra al Museo di Storia Naturale di Londra dal 17 ottobre 2025 al 12 luglio 2026. Gli scatti celebrano la diversità, la bellezza e la complessità del mondo naturale e rappresentano la fauna selvatica degli ambienti più disparati. Le fotografie esposte spaziano dal fotogiornalismo, alla ripresa con approccio artistico, prediligendo l’osservazione delle caratteristiche peculiari e del comportamento delle singole specie animali.
Al fine di generare una maggior consapevolezza attraverso lo strumento fotografico, la mostra della 61ª edizione includerà informazioni e approfondimenti su come gli habitat del nostro pianeta stanno cambiando.
A proposito di alcuni degli habitat ritratti nelle fotografie in mostra, i visitatori potranno osservare l’innovativo indice di integrità della biodiversità (BII) del Museo di Storia Naturale, che misura la percentuale di biodiversità naturale rimasta in una regione su una scala da 0 a 100%.
Il BII è uno strumento essenziale per comprendere, monitorare e comunicare i cambiamenti della biodiversità su scala globale e seguire i progressi internazionali verso gli obiettivi di conservazione.
L’esposizione, che intraprenderà un tour internazionale, sarà ospitata anche presso il Museo della Permanente di Milano dal 15 novembre 2025 al 25 gennaio 2026.
Fino a 10 anni
Jamie Smart (Regno Unito) – The Weaver’s Lair
11-14 anni
Lubin Godin (France) – Alpine Dawn
15 -17 anni
Andrea Dominizi (Italia) – After the Destruction
Animals in their Environment
Shane Gross (Canada) – Like an Eel out of Water
Animal Portraits
Philipp Egger (Italia) – Shadow Hunter
Behaviour: Birds
Qingrong Yang (Cina) – Synchronised Fishing
Behaviour: Mammals
Dennis Stogsdill (Stati Uniti) – Cat Amongst the Flamingos
Behaviour: Amphibians and Reptiles
Quentin Martinez (Francia) – Frolicking Frogs
Behaviour: Invertebrates
Georgina Steytler (Australia) – Mad Hatterpillar
Oceans: The Bigger Picture
Audun Rickardsen (Norvegia) – The Feast
Plants and Fungi
Chien Lee (Malesia) – Deadly Allure
Natural Artistry
Simone Baumeister (Germania) – Caught in the Headlights
Underwater
Ralph Pace (Stati Uniti) – Survival Purse
Urban Wildlife
Wim van den Heever (Sud Africa) – Ghost Town Visitor
Wetlands: The Bigger Picture
Sebastian Frölich (Germania) – Vanishing Pond
Photojournalism
Jon A Juárez (Spagna) – How to Save a Species
Photojournalist Story Award
Javier Aznar González de Rueda (Spagna) – End of the Round-up
Rising Star Award
Luca Lorenz (Germania) – Watchful Moments
Portfolio Award
Alexey Kharitonov (Israele/ Russia) – Visions of the North
Impact Award
Fernando Faciole (Brasile) – Orphan of the Road
Tutti i vincitori di categoria sono stati scelti in forma anonima da una giuria internazionale di esperti provenienti dai settori della fotografia naturalistica, della cinematografia, della conservazione e della scienza, che hanno valutato le immagini per la loro originalità, eccellenza tecnica e creatività.
Le gallerie complete delle immagini vincitrici del Wildlife Photographer of the Year 2025 sono visibili sul sito ufficiale del concorso: nhm.ac.uk/wpy.
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