I titoli esca, ossia attraenti ma poco attinenti con gli articoli cui si riferiscono, sono la regola sul web. E c’è chi ne fa di davvero efficaci. In alternativa si può anche utilizzare un’immagine che incuriosisce ma che c’entra poco o nulla con i contenuti di una notizia: è quel che abbiamo fatto stavolta, piazzando in apertura i droni “cattivi” di Oblivion, film di fantascienza del 2013 diretto da Joseph Kosinski.
Lo screenshot qui sotto, invece, ha molto meno a che vedere con la fantasia perché è preso da un pezzo apparso sul sito web del quotidiano la Repubblica; il testo costituisce il commento a un video che trovate qui, da poco su YouTube. L’effetto-esca è riuscitissimo grazie all’accostamento di concetti à la page come guerra, Ucraina, droni e futuro.
Andando avanti nella lettura dell’articolo (o guardando il video), però, si scopre che stavolta i droni che si sono affrontati nei cieli del Donbass sono modelli consumer che può acquistare chiunque, e che in questo caso si suppone fossero impegnati in ricognizione: quello nel video sembra essere un piccolo DJI Mavic 3, il cui pilota tenta manovre diversive e poi va all’attacco del “nemico” che lo sta filmando, e che probabilmente era un modello analogo. È quest’ultimo ad avere la meglio, perché l’aggressore riporta danni alle eliche e precipita (in basso il frame dell’attimo fatale).
Insomma, stavolta gli UAV (Unmanned Aerial Vehicle) militari non c’entrano, ancorché il titolo, pur non essendo mendace, ce li avesse sinceramente fatti immaginare. Peccato veniale: in un’epoca in cui le guerre si dichiarano su Twitter nulla vieta che vengano combattute con i Mavic. Piuttosto, anche se al netto di un po’ di confusione sui prezzi dei DJI, l’articolo in questione fa rilevare che i droni – quelli davvero da combattimento – saranno strategici nei conflitti di domani, anche se questo presuppone che ad avere un futuro molto meno brillante sia il concetto di pace.