Qualche giorno prima del lancio ufficiale abbiamo ricevuto in redazione un esemplare del nuovo Sony FE 400-800mm F6.3-8 G OSS, un originalissimo telezoom dedicato alle mirrorless Alpha, in vendita dai primi di marzo a 3.000 euro tondi tondi. Il meteo non ci è stato complice se non (parzialmente) nella giornata in cui i responsabili dell’oasi Centro Habitat Mediterraneo Lipu di Ostia ci hanno riservato uno dei capanni di avvistamento più ambiti, data la sua posizione a pelo d’acqua. Si tratta infatti di una struttura galleggiante, per non dire fluttuante, che consente punti di vista, come vedrete, molto interessanti.Â
Sony FE 400-800mm F6.3-8 G OSS: come si colloca nel parco ottiche
Prima di commentare alcune delle centinaia di foto realizzate in questa occasione, vediamo più da vicino il poderoso telezoom lanciato da Sony.
Nella gamma di ottiche con innesto E il 400-800mm in prova è quello con la focale più lunga. Sony quindi colma una delle poche lacune rimaste nel suo sterminato parco ottiche non con una focale fissa iperluminosa e costosissima (ad esempio un 800mm f/5,6) ma con uno zoom dalla luminosità contenuta ma non troppo limitante e soprattutto dal prezzo abbordabile.
Non è un G Master, quindi niente lenti asferiche XA (in realtà non ha proprio alcuna lente asferica, ma “solo” a bassa dispersione), fatto che potrebbe aver influito su un bokeh non sempre pittorico o neutro, ma di questo parleremo più avanti. Â
Sony FE 400-800mm F6.3-8 G OSS: struttura e comandi
Più importante ora descrivere struttura ed ergonomia di un obiettivo che misura poco meno di 35cm senza paraluce per circa 12cm di diametro, e pesa poco meno di 2,5kg. Volume notevole, quindi, e come vedremo tante lenti all’interno per un peso che comunque appare contenuto. Non tanto da affrontare lunghe sessioni a mano libera, comunque facilitate dallo stabilizzatore OSS, ma abbastanza da essere gestibile anche in panning (tecnica con bassissimo rateo di successo che richiede un lungo apprendistato e una “taratura” sulla singola ottica in uso).
Questo zoom, a differenza di un antagonista altrettanto candido, il Canon RF 200-800mm, non è telescopico, quindi la lunghezza non varia con la focale, mantenendo praticamente invariato il baricentro a prescindere dalle condizioni d’uso.
E tornando all’OSS, facciamo subito notare che lo stabilizzatore, alla cui gestione è dedicata la parte inferiore del pannello di controllo, ha tre modalità : la prima per soggetti statici, la seconda proprio per il panning, la terza per soggetti dal movimento casuale. In quest’ultimo caso lo stabilizzatore si attiva al 100% solo durante l’esposizione, facilitando la composizione e rendendo più confortevole la visione a mirino. Â
Alla parte superiore del pannello è dedicata la gestione della messa a fuoco. Al selettore principale AF/MF segue quello che attiva il Direct Manual Focus (DMF), ossia la possibilità di intervenire direttamente, alla bisogna, sulla ghiera del fuoco senza passare dal menu o agendo su altri selettori. Questo comando è assente sul “rivale” in casa, ossia il tanto apprezzato FE 200-600mm F5.6-6.3 G OSS. Ottimo, infine, il parzializzatore del campo di messa a fuoco che include un settore prossimo, da 10m alla minima distanza (variabile a seconda della focale), e un settore remoto, dall’infinito a 8m. C’è quindi un’intelligente e parziale sovrapposizione tra i due settori che aumenta la versatilità del sistema.
L’ergonomia di questo telezoom è ben studiata, con ghiere ben posizionate e di dimensioni adeguate. Abbiamo apprezzato moltissimo la brevità dell’escursione di quella dedicata allo zoom, che consente all’istante di impostare la corretta inquadratura. Più avanti, una sequenza di 20 fotogrammi dimostra l’importanza di avere uno zoom anche in fotografia naturalistica e di poter gestire la focale con una ghiera a ridotta escursione.
Tra le due ghiere trovano posto tre pulsanti AF Lock, riprogrammabili tramite fotocamera.Â
Da notare che la staffa per il treppiedi, con prese da 1/4 e 3/8 di pollice, non è (facilmente) removibile: una scelta che ha reso questo elemento più robusto e al contempo più leggero.Â
Sony FE 400-800mm F6.3-8 G OSS: sotto la pelle
La messa a fuoco è affidata a due motori lineari molto reattivi e silenziosi, capaci di stare al passo delle mirrorless più veloci: ci riferiamo ai 120fps della Alpha 9 Mark III. In MF agisce linearmente, quindi come se fosse collegato meccanicamente alla ghiera di messa a fuoco.
La minima distanza passa dai 170cm della focale minima ai 350cm della massima, con un rapporto di riproduzione 1:4,3 davvero notevole. I 170cm alla focale minima consentono di continuare a scattare anche nel caso auspicabile in cui un uccello, ad esempio, decida di avvicinarsi molto al capanno di avvistamento.Â
Dal punto di vista ottico, sebbene manchino lenti asferiche, Sony non ha lesinato in quantità : 27 elementi in 19 gruppi, con 6 lenti ED (a bassissima dispersione). Lo strato antiriflessi è di tipo Multi Coating, ma il tempo tiranno ci ha impedito di metterlo a dura prova come siamo soliti fare. La lente frontale è trattata per repellere grasso e umidità , ma l’intero obiettivo è resistente alle intemperie, come si conviene a un’ottica destinata a lavorare sul campo.
Il diaframma è controllabile solo dalla fotocamera, manca quindi un anello dedicato sul barilotto. È composto da 11 lamelle, fatto che assicura una conformazione circolare dei punti fuori fuoco anche ad aperture medie. D’altra parte il bokeh, come vedremo più avanti, non passa sempre inosservato.
A cosa serve uno zoom 400-800mm? Ecco un esempio...
Confessiamo che sulle prime la focale 400-800mm ci ha lasciati perplessi: un fattore 2x a cosa serve? Non valeva la pena fare un’ottica fissa?
La risposta viene dalla pratica: la possibilità di variare la focale è utile sempre, anche in caccia fotografica o fotografia naturalistica. Qui, più che in altri campi, gli intenditori preferiscono le ottiche fisse per una questione di luminosità , che però si fa pagare molto cara. Uno zoom con estremo a 800mm f/8 che non costa un capitale è quindi un’alternativa che crediamo riscuoterà molto successo. E sulla versatilità del suo essere zoom, ecco la nostra esperienza diretta.
Questo bellissimo germano reale si trovava in uno stato di quiete che ci ha indotto a realizzare una serie di ritratti, quindi con una focale abbastanza lunga da riempire il fotogramma. Il pennuto, però, all’improvviso ha deciso di sgranchirsi le ali, le cui estremità sono ovviamente state tagliate nei primi fotogrammi della sequenza. In maniera abbastanza istintiva abbiamo subito fatto zoom indietro, dai 607mm di partenza ai 400mm minimi del telezoom Sony, ottenendo molti fotogrammi correttamente inquadrati.
Tutti i fotogrammi sono stati realizzati a 1/500sec, f/8, ISO 500. Il tempo di scatto, corretto per un ritratto statico, appare troppo lento per fermare il movimento delle ali.




















Nitidezza? Più alta del previsto
Accoppiato a una delle mirrorless migliori mai prodotte, ci riferiamo alla Sony Alpha 1 (vecchio modello), il telezoom Sony 400-800mm ha fornito una prova ottima sul fronte della nitidezza. I 50 megapixel della fotocamera mettono in luce qualsiasi difetto ottico e dobbiamo ammettere di non averne rilevati tanti. Anche a tutta apertura, diaframma dal quale è difficile scostarsi per non dover innalzare troppo la sensibilità ISO, la nitidezza è ottima fin quasi ai bordi estremi, dove peraltro è difficile si trovino elementi essenziali dell’immagine.Â
Qui sotto, l’immagine di riferimento e un crop a grandezza naturale.
Qualche aberrazione cromatica laterale
Disattivando tutte le correzioni digitali operate dalla fotocamera sul JPG (ammesso che questo abbia un senso al di fuori di un test), l’obiettivo mostra qualche aberrazione cromatica laterale, verde verso l’esterno, magenta verso l’interno.
Il fenomeno appare sui passaggi ad alto contrasto, come il profilo del cigno sullo sfondo più scuro. In RAW la fotocamera applica direttamente la correzione e quindi non è dato riscontrare questo lieve difetto.
Sony FE 400-800mm F6.3-8 G OSS: un bokeh troppo protagonista
A nostro avviso il difetto principale di questo formidabile telezoom è lo sfocato troppo protagonista. Probabilmente a causa della necessità di spingere sul macrocontrasto, i progettisti non hanno potuto rendere più burroso il bokeh che in molti casi può distrarre dal soggetto principale. Il fenomeno è più avvertibile su soggetti di per sé già contrastati e non lontanissimi dal piano di messa a fuoco.Â
Sony FE 400-800mm F6.3-8 G OSS: tiene anche con il moltiplicatore
Oltre al teleobiettivo, Sony ci ha inviato anche un moltiplicatore di focale 1,4x, siglato SEL14TC, che trasforma l’obiettivo in un 560-1120mm f/9-11. Il telezoom è compatibile anche con il moltiplicatore 2x (SEL20TC) con cui diventa un 800-1600mm f/13-16.
Qui sotto vediamo due coppie di immagini composte dalla foto intera e dal crop a grandezza naturale. Entrambe le foto di partenza sono state realizzate a 800mm (effettivi 1120mm) e a tutta apertura f/8 (effettiva f/11).
La tenuta, nonostante l’inserimento di un elemento estraneo allo schema ottico, resta molto alta.
E tali restano le perplessità sul bokeh, ancora una volta troppo protagonista su soggetti a contrasto medio-alto.
Sony FE 400-800mm F6.3-8 G OSS: il verdetto (parziale)
Non possiamo giungere a un verdetto incontrovertibile e integrale perché non abbiamo condotto tutti i banchi di prova tipici di un test riservato alle ottiche. Quello che abbiamo visto, però, ci è piaciuto.Â
Innanzitutto la formula del teleobiettivo a ridotta escursione focale è risultata più utile di quanto si potesse immaginare, e non solo per mantenere “compatto” il prezzo. La comodità di poter variare la focale quando si è in appostamento è impagabile e il dazio da pagare – un mix di peso, ingombro e vil danaro – è tollerabile, anche grazie alla tenuta delle moderne mirrorless agli alti valori ISO.
Il prezzo, per quanto visto finora, va quindi considerato un “affare”.
Sony FE 400-800mm F6.3-8 G OSS: scheda tecnica e prezzo
Prezzo: 3.000 euro
In vendita da marzo 2025
- Apertura massima f/6,3-8
- Apertura minima f/36-45
- Stabilizzatore incorporato sì
- Schema ottico 27 lenti in 19 gruppi
- Angolo di campo su formato pieno 6°-3°
- Minima distanza di messa a fuoco 170-350cm
- Rapporto di riproduzione 1:4,3
- Lamelle del diaframma 11
- Diametro filtri 105mm
- Paraluce in dotazione
- Dimensioni (DxL) 119,8x346mm
- Peso 2.475g (staffa per treppiedi inclusa)
- Innesti disponibili Sony E
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