Un titolo provocatorio che riporta però certe affermazioni ascoltate sempre più spesso durante i viaggi stampa organizzati dai Costruttori di smartphone. D’altro canto quale oste direbbe che il suo vino non è il migliore...
Eppure c’è da ragionarci perché, con le compatte di primo prezzo ormai estinte e quelle più evolute nel mirino dei “camera phone”, qualcuno potrebbe pensare che non siamo così lontani dalla verità. Intanto noi teniamo a tranquillizzare i puristi; tra uno smartphone e una fotocamera a sistema c’è ancora un abisso sotto molti aspetti (ergonomia, dimensioni e qualità del sensore, risoluzione ottica, autonomia…) e questa distanza non si colmerà tanto facilmente. Difficilmente, dunque, nel breve termine vi verrà voglia di pensionare la mirrorless per affidarvi allo smartphone. Semmai lo affiancherete nel corredo. Questo perché, va detto, i costruttori di smartphone stanno facendo di tutto per mettere i fotografi e i videomaker a proprio agio una volta attivata l’app Fotocamera. E Xiaomi, con il suo 14 Ultra, è tra questi.
Come gli smartphone hanno messo nel mirino le compatte evolute
Prima sono arrivate le modalità di scatto manuali, comunemente dette Pro, ossia quelle che permettono di gestire i parametri di ripresa principali come su una fotocamera, e quasi a braccetto con queste l’integrazione del formato RAW, che ha aperto la strada verso la postproduzione in mobilità. Si è osato dunque con le focali, integrando dapprima le ultragrandangolari e ora anche quelle tele grazie all’adozione di schemi ottici a periscopio realizzati con il know how di nomi storici della fotografia come Leica, Zeiss o Hasselblad, tanto per citarne qualcuno. E infine ecco i sensori di grandi dimensioni, vale a dire CMOS che solo qualche anno fa trovavamo integrati nelle compatte de-luxe e che ora fanno parte anche della dotazione di un “camera phone”.
In occasione dell’ultima Master Class Xiaomi “Supported by Leica” organizzata tra Madrid e Valencia i partecipanti si sono cimentati con la street photography, il ritratto e la fotografia documentaria, muniti di smartphone e guidati da una squadra di fotografi professionisti nonché Leica Ambassador. Tra questi Maurice Pehle, Javier Corso, Rui Caria, Fabien Ecochard, Emanuele Di Mare, Vasilis Makris, Anto Magzan, Dominic Nahr e Matt Stuart, fotografi intercettati da Xiaomi anche per realizzare alcuni reportage con il nuovo smartphone Xiaomi 14 Ultra (vi mostriamo alcuni loro scatti nelle successive due gallerie). Molti di loro hanno speso parole al burro per l’ultimo e più recente camera phone in circolazione, ritenendolo più che adatto a rimpiazzare la fotocamera in certi contesti. Un’esagerazione? Forse. Ma non è da sottovalutare la portata rivoluzionaria di questo dispositivo giunto ormai alla sua seconda iterazione. Si tratta infatti di un dispositivo con sensore principale da 1” abbinato a un’ottica da 23mm di focale equivalenti, compatibile con un’impugnatura aggiuntiva dotata di comandi fisici dedicati allo scatto e alla ripresa, alla correzione dell’esposizione e alla zoomata, nonché di batteria tampone integrata, e con un anello portafiltri innestabile davanti ai quattro moduli fotografici integrati e realizzati in collaborazione con Leica. Insomma, se non una fotocamera vera e propria, qualcosa di molto simile…
Perché la street photography si può fare con lo smartphone
L’insieme degli elementi, dunque, ha contribuito a portare su un nuovo livello la fotografia con lo smartphone e, più in particolare, a rendere facilmente praticabili anche da chi ha aspettative fotografiche molto alte, certi generi fotografici. Tra questi c’è senz’altro la street photography, che non richiede necessariamente attrezzature costose e si pratica generalmente con focali grandangolari: guarda caso, quelle normalmente abbinate al sensore di dimensioni maggiori tra i tre o quattro che configurano il comparto fotografico di uno smartphone. Per non dire che è anche un genere dove il successo più che dallo strumento dipende dal “manico”, quindi dalla capacità di previsualizzare lo scatto e dalla rapidità di esecuzione del fotografo. La street photography, per caratteristiche di genere, può essere considerata come una via d’accesso al reportage e chi pratica il reportage si cimenta normalmente anche con il ritratto: anche questi, sono due ambiti dove scattare con lo smartphone sta iniziando a diventare una abitudine.
Dalla teoria alla pratica con lo Xiaomi 14 Ultra
Abbiamo preso parte all’ultima Master Class Xiaomi “Supported by Leica” organizzata tra Madrid e Valencia. Muniti dell’ultimo camera phone dell’azienda cinese, lo Xiaomi 14 Ultra, ci siamo messi alla prova tra le strade delle due città. Questo smartphone può essere dotato di un’impugnatura aggiuntiva che offre comandi fisici dedicati allo scatto e alla ripresa, alla correzione dell’esposizione e alla zoomata. Un accessorio che a nostro avviso avvicina ulteriormente all’esperienza di scatto con una fotocamera. Qui sotto una galleria di immagini corredata di dati exif che chiarisce forse più di tante parole le possibilità fotografiche offerte da un moderno camera phone.
Xiaomi 14 Ultra: alcune caratteristiche
Lo Xiaomi 14 Ultra abbina al sensore principale da 1” un’ottica da 23mm di focale equivalenti con apertura regolabile manualmente tra f/1,6 e f/4.
Per chi cerca una qualità il più possibile vicina a quella offerta da una fotocamera evoluta, il modulo con sensore da 1″ è da preferire agli altri tre. Questi sono realizzati con la stessa cura del modulo principale, ma con minori pretese qualitative, essendo tutti basati su sensori Sony IMX858 da 1/2,51″ e 50MP con focali equivalenti a 12mm f/1,8, 75mm f/1,8 e 120mm f/2,5. Il quartetto di focali consente di spaziare tra numerosi generi fotografici tra cui il paesaggio, la “street” e il ritratto. Il formato RAW è sempre supportato indipendentemente dalla focale e anche in modalità 14bit, denominata dal Costruttore Ultra RAW.
Tutti i moduli possono essere impiegati sia in modalità pixel binning per ottenere immagini da 12MP ottimizzate in termini di gamma dinamica e rumore, oppure sfruttando l’intera risoluzione di 50MP per assicurarsi stampe di dimensioni superiori a 50x70cm.
Reportage e street photography: i consigli dei "Pro"
Durante la “due giorni” spagnola gli Ambassador di Leica hanno elargito consigli ai partecipanti per migliorare le loro immagini. Ma curiosamente quasi nessuno di carattere tecnico. C’è infatti chi ha sottolineato l’importanza di stabilire un contatto umano con le persone, anche a costo di rimandare di qualche giorno la sessione di scatto e chi si è raccomandato di indossare il mantello dell’invisibilità prima di impugnare la fotocamera o lo smartphone e scendere in strada. Altri ancora suggeriscono di muoversi continuamente per aumentare le possibilità fotografiche che si palesano di fronte ai nostri occhi. Pillole utili di cui far tesoro e che ci teniamo a integrare con un nostro contributo: non meno importante della capacità di saper cogliere l’attimo, per un fotografo in certi casi è vincente la capacità di previsualizzare lo scatto e di restare in attesa che quell’immagine si manifesti. Nella street photography, tra l’altro, difficilmente è concessa una seconda chance, per cui è vietato sbagliare. E per ridurre al minimo la possibilità di errore è fondamentale padroneggiare lo strumento di ripresa, qualsiasi esso sia. In tal senso, lo Xiaomi 14 Ultra aiuta il fotografo grazie soprattutto ai comandi fisici integrati nell’impugnatura aggiuntiva, ben riconoscibili al tatto e che aiutano a non distogliere lo sguardo dalla scena per interagire con il monitor touch. Nelle prossime settimane torneremo sull’argomento con il test dello Xiaomi 14 Ultra, approfondendone le doti fotografiche e video come siamo soliti fare. Il verdetto confermerà o smentirà il titolo provocatorio di questo articolo? Restate sintonizzati!
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