Annunciati due nuovi obiettivi della serie Art di Sigma, disponibili a partire dal 26 agosto: si tratta del 20mm DG DN e del 24mm DG DN, entrambi con apertura massima relativa f/1,4. Vanno ad affiancarsi al 35 e all’85mm di pari luminosità già a listino, con i quali formano un nuovo quartetto di ottiche pensate per chi è alla ricerca del massimo potere risolvente unitamente alla migliore resa possibile dei piani fuori fuoco. Disponibili con innesto E per le mirrorless di Sony e L per quelle di Leica, Panasonic e Sigma, sono entrambi realizzati in TSC – un policarbonato con caratteristiche di resistenza agli sbalzi termici simile all’alluminio – e vantano un elevato grado di tropicalizzazione.
Il Sigma Art 20mm f/1,4 DG DN (999 euro), configurato con 17 elementi raccolti in 15 gruppi (tra i quali 2 vetri SLD e 3 lenti asferiche), integra un diaframma a 11 lamelle e mette a fuoco a partire da 23cm dal soggetto. Il barilotto dell’ottica, che accetta filtri da 82mm di diametro sulla lente frontale – ma pure quelli in gelatina in prossimità dell’innesto – vanta dimensioni pari a 87,8mm di diametro per 111,2mm di lunghezza (113,2mm con innesto E) e un peso di 635 grammi.
Dello stesso numero di lenti (17, di cui 1 vetro SLD, 2 vetri FLD e 4 lenti asferiche) è composto anche lo schema ottico del 24mm Art f/1,4 DG DN (899 euro), qui raccolte però in 14 gruppi. Confermato anche in questo caso il diaframma a 11 lamelle, mentre la messa a fuoco sale a 25cm. 75,7cm di diametro per 95,5mm di lunghezza (97,5mm in versione E) sono invece le quote del barilotto di quest’ottica, che pesa 520g e accetta filtri da 72mm di diametro. Anche il 24mm può ospitare filtri in gelatina nella tasca ricavata in prossimità della flangia posteriore.
In entrambi i casi, tra i selettori integrati nel fianco di queste due nuove ottiche, uno in particolare farà la gioia dagli appassionati di astrofotografia: stiamo parlando del blocco della messa a fuoco su infinito, un sistema che azzera il rischio di sfocature nelle riprese alla volta celeste. D’altro canto, viste le focali e le aperture in gioco, è proprio in questo genere di fotografia, oltre che nel paesaggio e nell’architettura, che i nuovi 20 e 24mm promettono di dare il meglio.